statici dal giovane Francesco Maria Richini, figlio d’un | ingegnere | militare che vent’anni dopo trasformerà l’impostazione |
L'arte di guardare l'arte -
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nessuna abitazione privata, ebbe la ventura per mezzo di un | ingegnere | francese di visitare l’harem dei Bey di Algeri e ne ebbe, |
Personaggi e vicende dell'arte moderna -
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a Roma e in altre parti d’Italia. Di ritorno alla patria fu | ingegnere | di ponti e strade e anche si piacque della scenografia; ma |
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri -
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del Presepio, dimostra che l’architetto dev’essere anche | ingegnere | e deve saper servirsi di tecniche elaborate al di fuori |
L'Europa delle capitali -
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(n. 6 maggio 1687, m. 12 settembre 1851) fu architetto e | ingegnere | lucchese da onorare il nostro tempo. Fornito di ricca |
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri -
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perché il primo ponte in ferro sia stato costruito da un | ingegnere | con l’aiuto d’un architetto, che, anche nell’ingegnere, non |
Le due vie -
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dell’Accademia fiorentina sotto la reggenza borbonica, | ingegnere | nell’ufficio de’ Ponti e Strade sotto il governo francese, |
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri -
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MANETTI figlio dell’architetto Giuseppe già mentovato, è | ingegnere | e idraulico di molto valore. Si debbono in gran parte a lui |
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri -
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