Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: critica

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credo che lo stesso Pater non abbia mai inteso di far  critica  estetica, ma più tosto critica generale come la definisce
non abbia mai inteso di far critica estetica, ma più tosto  critica  generale come la definisce lui stesso nel suo saggio su
proprio dalla necessità teoretica di escludere dalla  critica  d'arte figurativa i metodi della critica letteraria, noi ci
di escludere dalla critica d'arte figurativa i metodi della  critica  letteraria, noi ci sentiamo anche in pratica immuni da quel
ciò dovrà semmai imputarsi non già al principio della  critica  figurativa pura, ma ai mancamenti ancora inerenti al suo
«storicamente» i mutamenti avvenuti nel campo della  critica  consecutivi a quelli avvenuti nel campo del fare artistico,
di considerare come debba intendersi oggi un divenire della  critica  che possa, in parte almeno, seguire il divenire dei singoli
nelle parti di  critica  formale, ove sono pure analisi sottili e riescite, sono
molte di Michelangelo) che non comportano siffatta  critica  esattamente metrica.
 critica  bio-cronologica è dunque un sussidio quasi fisico, e mai
un sussidio quasi fisico, e mai intellettuale, a quella  critica  figurativa che potrebbe benissimo essere concepita - come
ne parliamo più, adunque, della  critica  su Battistello.
sostenendo certe utilità essenziali che proverrebbero dalla  critica  storica - la critica storica all'antica, il rapporto delle
essenziali che proverrebbero dalla critica storica - la  critica  storica all'antica, il rapporto delle vite e delle date per
ammirato e con le migliori ragioni di questo mondo. Solo la  critica  storica potrebbe dunque scoprire il trucco.
forse soltanto nell’esame che ne fece Lionello Venturi, la  critica  di Ruskin è stata valutata obbiettivamente, nella
e l’altro, quasi seguitando o riprendendo gli intenti della  critica  settecentesca, mirarono a fare della loro critica un
della critica settecentesca, mirarono a fare della loro  critica  un incentivo e una guida alla produzione dell’arte, proprio
alla produzione dell’arte, proprio con loro nasce quella  critica  di «tendenza» o, come dirà Baudelaire, fondamentalmente
scadenza coincida con l’inizio della grande stagione della  critica  inglese, cioè col sorgere della grande personalità di
che erano, all’origine, principi del fare artistico. La  critica  dell’Ottocento, la critica di Ruskin e di Morris, è dunque,
principi del fare artistico. La critica dell’Ottocento, la  critica  di Ruskin e di Morris, è dunque, sotto tutti i punti di
tutto il Settecento si sviluppa un processo interno di  critica  dei modi e quindi dei fini dell’arte. La storia dell'arte
dell'arte del Settecento, è in sostanza, la storia della  critica  al sistema delle arti instaurato dal Barocco. Il Settecento
intrinsecamente critico. Dovunque in Europa si sviluppa una  critica  dell’arte: in Francia col Félibien e poi col Diderot; in
pittorica inglese del Settecento si spiegano appunto con la  critica  di quella cultura e, più precisamente, con il trasformarsi
di Richardson, che segnano appunto il trapasso dalla  critica  dilettantesca del «virtuoso» o dello «amatore» alla critica
critica dilettantesca del «virtuoso» o dello «amatore» alla  critica  scientifica del «conoscitore», precedono i primi atti di
ad un'altra; cosa tanto più strana, in quanto anche la  critica  crociana ha sufficentemente beffato quegli errori
per la necessità di rimettere in onore la tanto bistrattata  critica  storica coi suoi studi di biografia e di cronologia, sembri
occhi, dacché questo è proprio il fine particolare della  critica  figurativa che l'ha attuato ed enunciato costantemente
qui, singolarmente chiaro, l'inconciliabile dissidio tra  critica  illustrativa e critica estetica, ch'è quello tra Arte e
l'inconciliabile dissidio tra critica illustrativa e  critica  estetica, ch'è quello tra Arte e illustrazione.
accuse precipue ch'egli sembra rivolgere a quella  critica  sono ch'essa voglia, a torto, rinnegare la storia e il
metodo storico; ch'essa cada, per tanto, nel difetto della  critica  pseudo estetica, sostituendo cioè all'opera d'arte
per questa storia delle forme la  critica  figurativa pura non ha intellettualmente bisogno
sostanziale dei sussidi biografici e cronografici della  critica  storica; i quali potranno semmai servirle di facilitazione
di giungere con più rapidità alla constatazione  critica  alla quale soltanto importava di giungere; ma non avranno
nell’interpretazione di Hogarth, un tipico motivo di  critica  e di satira sociale. Ma, se lo si metta in rapporto con la
Ma, se lo si metta in rapporto con la teorizzazione  critica  di Richardson, si vedrà facilmente come la critica sociale
critica di Richardson, si vedrà facilmente come la  critica  sociale si trasformi in critica d’arte. Per non farsi
si vedrà facilmente come la critica sociale si trasformi in  critica  d’arte. Per non farsi gabbare bisogna intendersene davvero
parere, del tutto diverso, è che anche in quel caso la  critica  storica non scoperse un bel nulla e che anche allora si
e che anche allora si trattò semplicemente di un difetto di  critica  figurativa, che bene intuendo avrebbe concluso non
estetico tale da sfuggire al giudizio di qualità della  critica  figurativa. Per la contraddizione tra «falso» ed «estetico»
di elementi non fusi si riscontra naturalmente anche nella  critica  che il T. esercita sulle singole opere peché i caratteri di
che il T. esercita sulle singole opere peché i caratteri di  critica  artistica, formale, assunti da varie parti (Wölfflin,
idea, una maniera, che congiunga insieme più artisti? Dalla  critica  parziale, noiosa, è egli concesso di salire alla critica
critica parziale, noiosa, è egli concesso di salire alla  critica  generale, alla filosofia dell’arte?
odierno, mi accorsi di questo fatto stupefacente, che la  critica  coincideva con la storia.
CANTALAMESSA, Divagazioni circa lo stato presente della  critica  d'arte («Riv. d'Italia»; giugno 1917) (in: 'L'Arte', 1918,
fronte alla polemica che giunge tant'oltre da inibirgli la  critica  d'arte contemporanea. E che bassura nei pochi accenni. Viva
noi diremo allora che M. Reymond è un decoratore della  critica  d'arte.
adunque che non potrebbe meglio rappresentare la sorte  critica  di uno - svedese.
un passo avanti rispetto al provincialismo di tanta  critica  figurativa d’anteguerra ancora intrisa di storicismo, di
 critica  d’arte, che nel primo dopoguerra era ancora intrisa in
adottato di peso il gergo linguistico già accolto da molta  critica  cinematografica e architettonica.
abbastanza singolare: quello d’una dissociazione tra  critica  e valore, tra critica e gusto; in altre parole tra elemento
quello d’una dissociazione tra critica e valore, tra  critica  e gusto; in altre parole tra elemento assiologico e
e elemento critico. E, innanzitutto, una valutazione  critica  ha da essere necessariamente assiologica? La risposta
la  critica  seria ha un compito ben determinato: distinguere
al buon senso, e forse non soltanto al buon senso? La  critica  si estende allora a tutti gli aspetti delle mode
può accettare principi d’autorità senza cessare d’essere  critica  e ridursi a mera verifica di conformità, non è dunque
prestigio su princìpi d’autorità, Il primo atto della  critica  è di riconoscere che l’opera ricalcata su uno schema o su
antropologico (psico-fisiologico) nella Storia dell'arte -  Critica  e biografia psico-fisiologica del pittore
francese dal 1870, puntare sulla irrequieta e, sotto sotto,  critica  personalità di Vuillard, non era semplice.
dire, ai suoi piedi, la storia di quella pittura e quella  critica  italiane che accompagnarono con maggiore consapevolezza
a parte un certo formalismo che oscilla fra i modi della  critica  di Argan e una astrazione intellettualistica, le pagine che
peso che la  critica  più giovane ha avuto nell’evidenziare e nel favorire queste
di quanto di solito si creda: anche nel settore della  critica  è ormai indispensabile un fattore di creatività autonoma.
ad artista. Significa, piuttosto, che il campo della  critica  e della saggistica contemporanee deve essere maggiormente
far  critica  figurativa abbiamo sempre inteso di fare storia, ed abbiamo
lavoro esplicitamente dichiarato di esserci accorti che «la  critica  coincideva con la storia». Tale dichiarazione abbiamo
frammenti tutta la  critica  estetica è già·in potenza. Val pùù un rigo di queste secche
secche notazioni tecniche di Fromentin che non tutta la  critica  d'arte francese posteriore a lui fino ad oggi. Così spesso,
per la stessa metaforica essenza del linguaggio, alla  critica  attuale. Per un Ter Borch: «Femme en satin jaune et cygne.
di molta  critica  sta nel rimanere abbarbicata alle etichette-salvagente che
grande piedistallo d’ogni attività  critica  era la conoscenza tecnica, la dotta cognizione di tutte
«categorie esegetiche» — che furono i veri pilastri della  critica  d’ieri - e che sono in parte crollati a contatto con molte
i sicuri baluardi, le due fortezze inespugnabili, della  critica  d’arte. La base storica - la diacronicità dell’operare
cerchia accademica romana che teneva le redini della  critica  e giudicava del Rembrandt così era appunto quella che il
d’arte di cui dobbiamo tener conto anche agli effetti d’una  critica  della stessa.
durato fin qui nelle scuole d'architettura in Italia,  critica  donde conseguono ottimi consigli ad emendamento del recente