Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: biennale

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- Alla  Biennale  del 1964 il pittore si presentò con una scelta di opere
XXX  Biennale  avrebbe dovuto forse essere, nell’idea di molti, specie di
di produzione artistica - tale è l’arco di tempo di cui la  Biennale  è tenuta a dare conto - erano un periodo troppo esiguo,
di essere trasportate, e quindi esposte, nella sede della  Biennale  arte, a Venezia. Così ho pensato di creare un Padiglione
è stata la scintilla che mi ha fatto pensare che la  Biennale  dovesse essere composta non solo del Padiglione veneziano,
il compito di grandi rassegne artistiche periodiche come la  Biennale  veneziana; e, invece, quest’anno - per una serie di
e organizzative che qui non mette conto di precisare - la  Biennale  non ha assolto al suo compito. Siamo costretti perciò a
su quello tra i nostri pittori che ha ottenuto in questa  Biennale  quel riconoscimento che da tempo gli avevamo augurato: dico
nell’Aia Napoleonica di San Marco, in occasione della XXVII  Biennale  di Venezia costituì senza dubbio l’avvenimento più
nel programma nobilmente didattico che si è assunto la  Biennale  fin dal 1948, la Mostra di Munch completava in modo
del pittore fu quello della sua mostra personale alla XXXI  Biennale  di Venezia, dove l’artista, nel riportare a proporzioni
il settantaseienne maestro d’avanguardia francese alla XXIX  Biennale  di Venezia in una sala del padiglione italiano, costituisce
distesamente — il fatto più alto e originale alla XXX  Biennale  di Venezia nel settore grafico.
neppure a questa eventualità: basta considerare in questa  Biennale  le opere di coloro che ancora sfruttano questo genere di
più vasti e internazionali (come quella, ad esempio, della  Biennale  sanmarinese), altre ancora hanno dedicato le loro
fantascienza, di Trieste) o ad una singola arte (come la  Biennale  della scultura di Carrara); ma la peculiarità della mostra
approdo è in Domenico Spinosa, altro artista che porta alla  Biennale  l’istanza astratta con timida e quasi artigiana rivalsa
con le scelte degli artisti e delle opere della XXX  Biennale  di Venezia, debbono tuttavia constatare che la mostra
effetti, chi scorra anche affrettatamente questa XXX  Biennale  non potrà non chiedersi se si possa ormai tirar le fila
dei primi aspetti che ci colpisce in questa  Biennale  è la presenza d’una interessante ripresa di «figuralità».
le opere di Tapies alla  Biennale  Veneta, il critico madrileno Gonzales-Robles le includeva
obbligati. Non possiamo pensare che la creatività che la  Biennale  deve documentare, possa limitarsi a un dipinto o a una
pop art, che dopo la sua clamorosa affermazione alla XXII  Biennale  veneta del 1964 è divenuta una delle forme più
nel caso della  Biennale  veneta le proteste degli artisti e degli studenti si
opera; e si può dire che nei giorni della «vernice» della  Biennale  1962 non ci fu visitatore che mancò di riverirlo, facendosi
e presi tutti gli appunti nelle ore canoniche, quando la  Biennale  è semideserta e critici, artisti, collezionisti sono
che persino Guttuso (il maggior rappresentante a questa  Biennale  del realismo sociale) si sia allontanato notevolmente da
Wols rappresenta infatti in questa  Biennale  un’altra grande esperienza - dolorosa per la drammaticità
precisione le altre correnti che ci si presentano in questa  Biennale  e che si possono forse distinguere in due o tre essenziali
documentate nella Mostra, dicevamo, il visitatore della  Biennale  è in grado di farsi una idea delle differenze tra il
vedemmo le opere esposte alla  Biennale  di quest’anno, e le salutammo con commozione, perché ci
di altre immagini. (E di questa corrente abbiamo alla  Biennale  uno dei più audaci pionieri: Kurt Schwitters, i cui
fatto codesto assai significativo, giacché il premio alla  Biennale  è di solito equiparabile al Nobel: viene dato cioè ad un
detto, all’inizio, che a questa  Biennale  il campo si poteva considerar diviso tra le due tendenze
di tutto il mondo. E penso a Kandinskij (di cui questa  biennale  presenta nel padiglione germanico l’opera giovanile) a
«Visita» signoriniana nella grande mostra di Guidi alla  Biennale  di Venezia del 1948. Secondo Marchiori questo momento — che
il quadro che creò più scalpore nella prima edizione della  Biennale  di Venezia: quel Supremo convegno di Giacomo Grosso (1895)
e al «gesto») è quella d’un Mathieu (non presente alla  Biennale  ma di cui una mostra contemporanea, quella delle
i paesi stranieri che tradizionalmente si presentano alla  Biennale  con un livello assai qualificato di opere, è anche in
partecipazioni, che crescono di anno in anno, tanto che la  Biennale  del 2011 ha registrato un record di ottantanove presenze
ma sottolinea il rimando alla situazione particolare della  Biennale  di Venezia con i suoi padiglioni nazionali. Lontana dalla
opere di Viani, raccolte amorevolmente si siano viste alla  Biennale  di Venezia del ’50 e da li riesposte all’ultima
il 16 marzo 1957 quando il Maestro aveva ottantun anni, la  Biennale  di Venezia sembra tornare, imbronciata e quasi per
opere esposte nella mostra storica del futurismo alla XXX  Biennale  di Venezia (sale I e IV) costituiscono nel padiglione
del resto osservare il panorama complessivo della  Biennale  per accorgersi dell’avvenuto «consumo» di questa tendenza:
principio di questa nota, nella mostra di Braque alla XXIX  Biennale  di Venezia non sono molte le opere che si prestano a
c’è forse mostra di artista vivente in questa XXX  Biennale  di Venezia, più indifesa e impreveduta per il pubblico
Quadriennale del 1935, la retrospettiva di lui alla prima  Biennale  dopo la Liberazione nel 1948; monografie, saggi,
una magnifica antologia dei grandi premi di scultura della  Biennale  dalla Liberazione in poi e mi trovavo — ricordo — davanti
inseriamo un nuovo spunto di riflessione: la  Biennale  di Venezia non raggiunge mai il mezzo milione di
antologica. Dopo avere co-impostato la struttura della  Biennale  di Berlino del 2006, Maurizio Cattelan, nel novembre del

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