Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: affidata

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s'intravede persino negli affreschi in cui l'esecuzione fu  affidata  ad aiuti.
del Monte della Misericordia ove a Caravaggio era stata  affidata  la tela dell'altar grande, non può essere che di poco,
gradazioni. Ormai la definizione dello spazio è tutta  affidata  alla modellazione della parete e alla qualificazione
sistema culturale in cui la conoscenza del reale non è più  affidata  alla rappresentazione delle forme dipendenti dalle leggi
e alla realizzazione di tipo industriale, e quella ancora  affidata  alla sapienza e al gusto dell’intervento individuale e
ha avuto il collegamento tra la Biennale, di cui mi è stata  affidata  la direzione, e i luoghi espositivi coinvolti? Intanto sono
traslata; per cui era necessaria una metafora stilistica  affidata  al «bel colore», all’impasto, al gusto della materia in
la «legge del caso» non era poi così  affidata  al puro arbitrio come si potrebbe arguire da questi esempi;
sono l’aspetto di Zufälligkeit, di aleatorietà, d’un’arte  affidata  al segno e al gesto; in seguito, quasi ad opporsi a codesta
come segno personale, per cui l’esecuzione è quasi sempre  affidata  ad altri e l’opera diventa un’azione fondata su un
ora negative nei risultati. Benché la pittura di Bacon sia  affidata  a un profondo istinto, il pittore è, a nostro avviso,
è la luce di un Pomeriggio d’estate, pur con la volontà,  affidata  alla genialità dei mezzi pittorici, di arrivare a una
poi evidente che la magia di questo dipinto è  affidata  alla luminosità, calma anche se naturalissima, che scorre
la presenza d’un meccanismo motore a cui, in definitiva, è  affidata  la realizzazione della vera e propria costituzione
dei Santi Luca e Martina: la definizione dello spazio è  affidata  all’articolazione plastica delle pareti, ai suggerimenti di
parametri di catalogazione accademica. La didattica oggi è  affidata  a una vasta editoria che l’Ottocento ignorava e alle mostre
di una scenografia per una messa in scena di Ionesco  affidata  a un regista spericolato ma totalmente incapace di
davanti) spiegabile soltanto come visione misteriosamente  affidata  alla atmosfera, legata ai colori e alle ombre, e non calata
basso i cinque protettori di Bologna pregano per la città  affidata  alle loro cure. Impossibile immaginare figure più belle.
Longhi il Giovane. Già in quest’opera la soluzione è  affidata  a un duplice ordine di colonne; e neppure il Borromini