Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: critici

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MERISI, detto CARAVAGGIO (1571-1610) è stata dai  critici  del Seicento, considerata antitetica a quella di Annibale:
di questa prassi al valore intellettuale delle teorie. I  critici  del Seicento (Mancini, Bellori) biasimarono il Caravaggio,
Eppure non ne avrei trovato traccia in alcun testo dei  critici  dominanti che, da lì in avanti, avrebbero dettato legge,
dagli appartenenti a circoli ristretti di collezionisti,  critici  e amatori, Antonio López García è stato salutato a Madrid
dimostrato di capire a volo la portata di certi argomenti  critici  e storici, anche se presentati di scorto.
la leggerezza anche degli uomini più sodi — la nostra di  critici  segnatamente — è maravigliosissima. L’artefice che non bada
che prendere atto dell’insuccesso, come hanno fatto tutti i  critici  che hanno giudicato il restauro di San Giovanni opera
sono davvero questioni d’accento: la più parte dei  critici  seri è propensa a vedere in tutti i momenti di sviluppo
due pieghe che si accentuavano nel sorriso, erano pittori e  critici  d’ogni paese; e molti di loro coi taccuini alla mano,
l’incomprensione dei tradizionalisti, le sufficienze dei  critici  all’ultima moda, contro la miseria e le persecuzioni, era
già si sa, tutti gli artisti lodano in sè stessi e tutti i  critici  raccomandano innanzi tutto: la verità. Il Diderot, uno
del Caravaggio, e si lega a quello della morte. Per i  critici  del Seicento, il Caravaggio apre la via alla pittura di
 critici  del Seicento fanno discendere, dal Caravaggio la pittura di
senza perdere il finito, l’espressione e la correzione. I  critici  non tutti lo capirono, e alcuni gli si scagliarono contro,
i Bresciani coetanei. E v'è in più lo stesso errore dei  critici  precedenti di considerar troppo unitariamente e troppo
più tardi nell’antitesi Caravaggio-Carracci, posta dai  critici  e specialmente dal Mancini e dal Bellori. Essi sono
da molti loro colleghi, da quasi tutti i filosofi e i  critici  dell’arte e da una parte del pubblico, non però diventano
evidente in presunti paladini del multiculturalismo come i  critici  Rosalind Krauss, Yve-Alain Bois, Hai Foster, Benjamin
serviti al Sirèn una più chiara liberazione dai preparati  critici  precedenti, e più un copioso esame valutativo di certe
sono deciso a pubblicare questi miei vecchi e recenti saggi  critici  è stato per tre ragioni essenziali: 1) perché molti di essi
in un’epoca che sembra indifferente ad essa», mentre altri  critici  sottolineano l’aspetto comico, «allegro» dell’arte di
forse risolutiva per decidere sui primordî di Moretto, i  critici  si rivolgono solitamente alla tavoletta del Cristo col
da se stesso», che, come è stato diagnosticato anche da  critici  severi del tipo del Ragghianti, non arriva mai a definirsi
non hanno alcun ruolo nei musei e che si propongono come  critici  indipendenti, grandi habitué degli studi d’artista, capaci
spartiti; la sua azione ha fatto entrare nella mentalità di  critici  e appassionati l’idea che, in effetti, si possa rimettere
che s’adoperi intorno a’ migliori: perchè fu sempre da’  critici  considerato come le opere prime, anche de’ genii, non
che gli merita l’indulgenza, se non l’approvazione, dei  critici  neoclassici. Il fatto che i veri elementi architettonici
vitalità ha esacerbato le domande che si pongono sia i  critici  sia il pubblico sulla natura dell’arte stessa. Si ha paura
sarebbe durata sempre; erano gli altri, i dialettici, i  critici  spaccacapelli a mettere in dubbio la necessità di una resa
si può negare che in questa scelta dei precedenti  critici  il Sirèn non abbia dimostrato mano leggera e gusto
dell’Apoteosi d'Omero, alzato al cielo anni addietro dai  critici  parigini, pare raggricchiato di mente e di mano; del
che è una chiesa. Con questo non si intende dire che  critici  acuti come Jakobson e Lévi-Strauss non abbiano il senso
era il caso sino ad alcuni decenni or sono. Molti, tra i  critici  più attenti, hanno segnalato tale fenomeno e mi piace a
'700, non potranno mai essere intese rettamente finché i  critici  daranno troppo peso all'educazione mantegnesca e veneziana
burloni nessuno lo spiega). Anche in quest’ottica, alcuni  critici  enfatizzano il ruolo avuto dal ready made di Marcel
a galleristi, collezionisti, direttori di musei,  critici  e altri esperti. Invece di mostrare gli intervistati, di
di ispirazione, teoretici, può essere indicata? E perché  critici  e artisti dalle tendenze e dalle opinioni politiche e
c’era stato prima di lui a metter fuori dei gangheri tanti  critici  e pittori spettinati, un vasto quadro di Gericault, la
fronte all'avversione che verso di essa hanno manifestato i  critici  dei periodi arcaici e classici dell'arte orientale sotto
mnemonica o una costruzione meramente utilitaria. Fra i  critici  letterari che hanno sentito, certo in modo egregio, la
prime opere del Caravaggio a Roma piacciono anche ai  critici  classicisti: hanno colori «dolci e schietti», portano
tanto meglio se ne seguisse una sola, lasciando da un lato  critici  e giornalisti. Senza questo coraggio, l’arte italiana non
come nume bugiardo: e il saettatore è stato uno dei  critici  più autorevoli della Francia, il Delaborde. Pochi anni
ha davvero tutte queste qualità in un grado eminente. I  critici  tedeschi più autorevoli lo hanno riconosciuto. Il suo