Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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sia ridotta a una scena della quale non si possa dare altro  titolo  che questo: «Una dama dell'aristocrazia che ascolta
di modeste — volutamente tali — fotografie illustranti il  titolo  del libro e non prive d’un aspetto tra l’ironico e il
Francesco Guicciardini fino a tutto il XIX secolo: già nel  titolo  tutto si spiega, perché non si parla di Filippo II se non
e immediata — e non meno simbolica — i piccoli dipinti dal  titolo  «Il bambino nel pozzo», per quella nuda, la infanticida,
addirittura dei loro visi, come nel quadro che porta il  titolo  «Maternità» su fondo bianco.
Ed è anche una generatrice di mondi, come ci rammenta il  titolo  della Biennale di Venezia curata da Daniel Birnbaum nel
mezzo dello strumentoprincipe del disegno. Si pensi, a solo  titolo  di esempio, ai suoi rilievi cartografici, alle sue
violenza: una delle sue serie più sollecitanti porta il  titolo  significativo di Cinecittà. Infine, sempre inquietamente
con la bomba» e «Donna di Milano-Corea» che finanche nel  titolo  presenta la dualità come unità, il rapporto fra violenza e
e il 1530; e gli unici nomi che potrebbero produrre qualche  titolo  alla paternità sono quelli poco noti di Dirk Vellert, Jer.
da Fontana col generico nome di «concetti spaziali»,  titolo  che doveva rimanere sino alle opere estreme l’unica sua
dimenticare insomma che «la Corte di Ludovico il Moro» è il  titolo  in rosso, e «Bramante e Leonardo» per quanto soverchino il
Rosselli, ed illustrata già nell'opera celebre che ha per  titolo  L'Etruria pittrice; ed un’altra tavola figurante un s.
caravaggesche fino al Berrettini, Luca Giordano fa a buon  titolo  parte del secolo seguente, quello dei virtuosi del
quelle espressioni teatrali, a cui i moderni hanno dato il  titolo  di peinture d’expression. A imitazione degli artisti
Saura, Disegno come opportune, mentre del resto — a puro  titolo  di cronaca — ricorderò come questi artisti abbiano fatto
«Valori ascensionali» e «Piani orizzontali» (tale è il  titolo  delle sculture in esame) appaiono non come somme di un
dipinti tutti del 1941 che vanno, presso a poco, sotto il  titolo  comune di «Signora seduta col cappello». Qui a guardare
belga, ma poi, infastidito dai continui rinvìi («se è il  titolo  che li irrita scrisse con amaro sarcasmo a Octave Maus
di spaziare fuori dalle mura non avevano certo maggior  titolo  degli esclusi. Esclusi innumerevoli, tra l’altro, visto che
abbia visto o no, poco importa), nel dipinto rosaiano dal  titolo  «Paesaggio» (1923?) della collezione Giancarlo Michelucci,
Interessanti a tal proposito sono le opere dal  titolo  «Astrazione plastica» (1955), «Catene cosmiche» (1956),
Ingres (come viene in mente Goja per l’altro dipinto dal  titolo  «Paolo a quattro anni in costume da torero», 1925); ma
da Plinio De Martis presso la Tartaruga di Roma col  titolo  generico di «Teatro delle mostre», proprio a indicare
più impegnate è senza dubbio quella di taglio grande, dal  titolo  «Interno con specchio e tenda»; ma della stessa intensità
esposero anche gli italiani Giovanni Anseimo, con un Senza  titolo  (1968) composto da batuffoli di cotone che assorbono acqua
o che è predisposto a essere considerato tale, non hai  titolo  per parlare. Se non fai parte del “business”, se non sei un
significativa per il nostro discorso è un’incisione dal  titolo  Il sonno della ragione genera mostri (fig. 62). Siamo
premiata a Brera con gli altri due quadri nel 1874, ha per  titolo  I convenevoli.
postumo dall’amico e coetaneo poeta Ludwig Tieck, con il  titolo  La meravigliosa vita musicale del compositore Joseph
formidabile raccolta di racconti pubblicata nel 1930 con il  titolo  Evaristo Carriego, v’è una pagina fra le più singolari che
in quelle due ali o pagine in colloquio, che prendono il  titolo  di «Pace contrastata», ritrovare il Moore astratto, ovvero
il proprio pericolo. La suspense è appena smorzata dal  titolo  del film, in cui l’artista ci dice che Everything Is Going
che pubblica, nel 1753, un’opera di grande rilievo dal  titolo  The Analysis of Beauty, in cui espone le proprie teorie sul
nella grande mostra newyorkese della fine del 1961 dal  titolo  The Art of Assemblage. In connessione col Neo-Dada si è
Matisse giovane realizza un grande dipinto proprio con il  titolo  baudelairiano, e nella sua maturità sarà capace di
i pittori ribelli al Novecento posseggono più di un  titolo  nei loro avvii, sul quanto di consapevole avanguardia: in
prefetto della Biblioteca Vaticana, ma si tratta di un  titolo  errato, perché il vero soggetto del dipinto è un altro, e
esprimersi nei modi astratti. Par quasi, nelle opere dal  titolo  «Come lenta agonia», «Ciò che rimane è ancora possibile»
ha dato luogo a studi come quello dello Strzygowski il cui  titolo  è già portante di per sé: «Das Werden dà Barock bei Raphael
cuce, ed una giovane elegante che non fa nulla, aveva per  titolo  il proverbio: chi lavora ha una camicia, chi non lavora