Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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penso di discendere senz’altro dal romanticismo tedesco. Ma  la  linea del romanticismo tedesco, storicamente, è stata
tedesco, storicamente, è stata interrotta dal positivismo:  la  borghesia, il capitalismo si sono impossessati della
si sono impossessati della scienza, hanno realizzato  la  rivoluzione industriale e hanno così codificato la loro
la rivoluzione industriale e hanno così codificato  la  loro supremazia.
da quella araba a quella cinese e a quella ultima d’Africa,  la  giapponese ebbe l’effetto d’un virus benevolo nel software
il modo stesso di percepire e rappresentare. Se tutta  la  storia della nostra figurazione si era costantemente posta
storia della nostra figurazione si era costantemente posta  la  questione di come raffigurare la realtà, dalle prime
si era costantemente posta la questione di come raffigurare  la  realtà, dalle prime lacrime di Giotto alla luce di figura
37 Caravaggio e poi degli impressionisti, per i giapponesi  la  faccenda si articolava attorno a una tematica molto più
del concetto. Se per noi il ferro della spada esauriva  la  sua funzione quando trapassava l’avversario ed era quindi
era quindi pronto a decorarsi con fiori e putti, per loro  la  katana doveva assumere il concetto stesso della “spadità” e
nella perfezione teorica della sua linea, lasciando  la  decorazione alla tsuba, la guardia che si infilava quando
della sua linea, lasciando la decorazione alla tsuba,  la  guardia che si infilava quando l’arma veniva montata.
pittorica. Se per noi era del tutto impossibile raffigurare  la  pioggia o la neve mentre cadevano a tal punto che nel
per noi era del tutto impossibile raffigurare la pioggia o  la  neve mentre cadevano a tal punto che nel notissimo dipinto
mentre cadevano a tal punto che nel notissimo dipinto detto  La  tempesta di Giorgione v’è tutto fuorché la tempesta, per
dipinto detto La tempesta di Giorgione v’è tutto fuorché  la  tempesta, per loro era naturale disegnarne la fenomenologia
tutto fuorché la tempesta, per loro era naturale disegnarne  la  fenomenologia attraverso i segni della percezione
concetto che di esso si faceva l’individuo, ivi compresa  la  posizione fisica alla quale erano costretti i corpi umani.
in avanti col moto compresso che arriccia sul dorso  la  scapola. La scapola dorica diviene fatalmente la scapola
col moto compresso che arriccia sul dorso la scapola.  La  scapola dorica diviene fatalmente la scapola ionica.
sul dorso la scapola. La scapola dorica diviene fatalmente  la  scapola ionica. Volute, volute di forma che si concentra
braccia -i moncherini di Rodin son tutt'altra cosa- là dove  la  ferita già si rimargina in un cornetto epidermico.
rinascere in Francia gli studi letterari e scientifici.  La  Rivoluzione li aveva soffocati nell’attività politica,
li aveva soffocati nell’attività politica, l’impero e  la  restaurazione, distruggendola, li facevano rinascere. Ma
rinascere. Ma dalla caduta del primo Impero sino ad oggi,  la  Francia non è stata mai lungamente tranquilla. Essa ha
state conseguenza d’una continua mutazione sociale; perchè  la  Rivoluzione prosegue la sua opera, anche quando tutti la
continua mutazione sociale; perchè la Rivoluzione prosegue  la  sua opera, anche quando tutti la credono finita e sembrano
la Rivoluzione prosegue la sua opera, anche quando tutti  la  credono finita e sembrano combatterla. Colla Restaurazione
le dà finalmente il colpo di grazia, e sale al potere  la  borghesia. Tuttavia la Francia, che spesso sacrifica la
il colpo di grazia, e sale al potere la borghesia. Tuttavia  la  Francia, che spesso sacrifica la libertà, non può
la borghesia. Tuttavia la Francia, che spesso sacrifica  la  libertà, non può sacrificare l’uguaglianza assoluta; e
quindi le teorie socialiste; si agita nuovamente il popolo.  La  borghesia non comprende i suoi tempi, non vede l’importanza
non vede l’importanza della quistione sociale che commuove  la  Francia, e si lascia tôrre di mano il potere. La democrazia
commuove la Francia, e si lascia tôrre di mano il potere.  La  democrazia trionfante non riesce ad ordinare la repubblica,
il potere. La democrazia trionfante non riesce ad ordinare  la  repubblica, e ne segue il secondo impero. La sua forza è
ad ordinare la repubblica, e ne segue il secondo impero.  La  sua forza è nata dall’aver saputo comprendere e riconoscere
e riconoscere l’importanza della quistione sociale;  la  sua esistenza dipende dalla soluzione che saprà darvi.
ma s’è appoggiato sul suffragio universale; ha promosso  la  cultura del popolo, ha aiutato l’industria e l’ha chiamata
sociali in Francia, è egli da maravigliarsi se le idee,  la  letteratura e la pittura francese si sieno andate del pari
è egli da maravigliarsi se le idee, la letteratura e  la  pittura francese si sieno andate del pari mutando?
 La  prospettiva è usata come un elemento retorico che rende più
L’incisiva caratterizzazione di ciascun ritratto,  la  solennità delle pose, la calibrata armonia della
di ciascun ritratto, la solennità delle pose,  la  calibrata armonia della composizione e la forza illusiva di
delle pose, la calibrata armonia della composizione e  la  forza illusiva di quel portico marmoreo e sfolgorante di
alludono alla vigorosa e ricca progenie del Papa, essendo  la  quercia (rovere) il suo principale simbolo araldico.
(rovere) il suo principale simbolo araldico. Perfino  la  profusione di solidi pilastri che scandiscono la
Perfino la profusione di solidi pilastri che scandiscono  la  prospettiva architettonica dell’affresco e la perfetta
scandiscono la prospettiva architettonica dell’affresco e  la  perfetta centralità della colonna che funge da asse visivo,
portavano impresso nel proprio nome e nel proprio stemma  la  vigorosa solidità della rovere. La colonna è, infatti, il
e nel proprio stemma la vigorosa solidità della rovere.  La  colonna è, infatti, il più comune attributo della Fortezza,
è, infatti, il più comune attributo della Fortezza, ma  la  Fortezza, o fortitudo, ha un suo sinonimo latino nel
latino nel termine robur, da cui deriva, per l’appunto,  la  parola italiana rovere.
il sentimento è, in sostanza,  la  “naturalità” umana e quindi è sempre, in qualche modo,
sistemato il problema della natura e quindi del “bello”.  La  grande funzione della corrente che possiamo chiamare
che possiamo chiamare genericamente reniana è proprio  la  trasformazione del bello naturale in bello morale o
in bello morale o sociale. Si accetta perciò come un dato  la  scelta storica del bello: Raffaello, e, in una certa
non presenta più alcun problema, ma che definisce soltanto  la  condizione ideale dell'uomo nel mondo. La sua vicenda nel
soltanto la condizione ideale dell'uomo nel mondo.  La  sua vicenda nel mondo, cioè le sue reazioni alle
condizione ideale (e risolutiva di tutti i rapporti con  la  natura) la bellezza indizia uno stato di equilibrio o di
ideale (e risolutiva di tutti i rapporti con la natura)  la  bellezza indizia uno stato di equilibrio o di misura: è la
la bellezza indizia uno stato di equilibrio o di misura: è  la  forma entro la quale le disordinate passioni si compongono
uno stato di equilibrio o di misura: è la forma entro  la  quale le disordinate passioni si compongono in un armonioso
Atalanta e Ippomeae, del Reni, è una ricerca sul bello; ma  la  bellezza delle due figure è afferrabile solo
il modo di definirli come valori “generali” o sociali.  La  pittura del Reni è quasi un repertorio di tipi di
un repertorio di tipi di sentimento: i vari David sono  la  baldanza giovanile, i santi in preghiera la devozione, le
vari David sono la baldanza giovanile, i santi in preghiera  la  devozione, le Maddalena la contrizione, le Lucrezia la
giovanile, i santi in preghiera la devozione, le Maddalena  la  contrizione, le Lucrezia la virtù spinta fino al
la devozione, le Maddalena la contrizione, le Lucrezia  la  virtù spinta fino al sacrificio, le Cleopatra le pene
spinta fino al sacrificio, le Cleopatra le pene d'amore o  la  fedeltà agli affetti, l’Ercole la forza vittoriosa ecc.
le pene d'amore o la fedeltà agli affetti, l’Ercole  la  forza vittoriosa ecc. Intenzionalmente o no queste
Intenzionalmente o no queste figurazioni sono allegorie:  la  figura sta per un concetto o per un tipo di sentimento, ma
riferimento alla mitologia o alla storia antica mostra che  la  categoria non è astratta ed ha una radice nella storia. Le
natura fin dal principio eletta e successivamente educata;  la  “anima bella” è il nuovo titolo di nobiltà a cui tutti
avere un’ascendenza illustre. Ma l’educazione che forma  la  “ anima bella" non si impartisce mediante precetti né si
 La  Pala Baglioni, di Raffaello, conservata nella Galleria
presenta dei riferimenti iconografici michelangioleschi:  la  figura di Cristo ha forti assonanze con quella scolpita
con quella scolpita nella Pietà in Vaticano, mentre  la  figura della donna inginocchiata, che si volge a sostenere
figura della donna inginocchiata, che si volge a sostenere  la  Madonna, richiama la posa della Vergine del Tondo Doni; nel
che si volge a sostenere la Madonna, richiama  la  posa della Vergine del Tondo Doni; nel dipinto compare
della Vergine del Tondo Doni; nel dipinto compare anche  la  Maddalena, intenta a sostenere la mano del Redentore. La
nel dipinto compare anche la Maddalena, intenta a sostenere  la  mano del Redentore. La Deposizione del Sepolcro ha assunto,
la Maddalena, intenta a sostenere la mano del Redentore.  La  Deposizione del Sepolcro ha assunto, nel periodo che va dal
essere calato il corpo di Cristo. I personaggi che animano  la  scena sono più o meno gli stessi del Trasporto, con la
la scena sono più o meno gli stessi del Trasporto, con  la  Vergine intenta a baciare il volto di Gesù, mentre la
con la Vergine intenta a baciare il volto di Gesù, mentre  la  Maddalena ne bacia i piedi.
umana e il comportamento si esplica nella sfera sociale,  la  questione della società e della sua organizzazione
funzionale si affaccia subito come essenziale. Non soltanto  la  divergenza religiosa, dividendo l’umanità cristiana in due
cristiana in due gruppi diversi ed avversi, prospetta  la  possibilità di una salvezza o di una condanna collettive,
dipendenti appunto dalla scelta iniziale, ma tanto  la  dottrina riformata che l’ortodossa pongono la questione di
ma tanto la dottrina riformata che l’ortodossa pongono  la  questione di una fede e di un comportamento sociali: la
la questione di una fede e di un comportamento sociali:  la  corrente riformata limita l’autonomia individuale revocando
individuale revocando il principio del libero arbitrio,  la  cattolica indica nella fede e nel culto di massa le
nella fede e nel culto di massa le migliori difese contro  la  tentazione dell'eresia. Nell'un caso e nell’altro,
dell'eresia. Nell'un caso e nell’altro, comunque,  la  religione si preoccupa piuttosto di dirigere le scelte e i
e i comportamenti umani che di contemplare e descrivere  la  logica provvidenziale dell’universo; e, poiché v’è
si cercano, dalle due parti, gli argomenti per orientare  la  scelta ed impedire le defezioni. Persuadere, insomma, è ora
teologica: a Dio sono estranee “morte” e “generazione”; se  la  divinità si incarna per subire il destino umano, fa propria
divinità si incarna per subire il destino umano, fa propria  la  condizione dell’essere che è sessuato e mortale; la
propria la condizione dell’essere che è sessuato e mortale;  la  mortalità che assume è correlativa alla sessualità, dal
è correlativa alla sessualità, dal momento che è mediante  la  procreazione che la specie, pur destinata individualmente
sessualità, dal momento che è mediante la procreazione che  la  specie, pur destinata individualmente alla morte, perdura
che interessa, non è cioè lo scintillio del bronzo fuso, o  la  sua patina artificialmente ottenuta, né la levigatezza del
bronzo fuso, o la sua patina artificialmente ottenuta, né  la  levigatezza del marmo, la grana del legno; ma è spesso il
artificialmente ottenuta, né la levigatezza del marmo,  la  grana del legno; ma è spesso il materiale grezzo, la ruvida
marmo, la grana del legno; ma è spesso il materiale grezzo,  la  ruvida pietra (Pietro Cascella), la colata di cera rappresa
il materiale grezzo, la ruvida pietra (Pietro Cascella),  la  colata di cera rappresa e poi gettata nel piombo (Somaini),
colata di cera rappresa e poi gettata nel piombo (Somaini),  la  rugginosità del ferro (César, Fabbri) opure la presenza di
(Somaini), la rugginosità del ferro (César, Fabbri) opure  la  presenza di materiali insoliti, del rottame, del detrito
 La  tara a quest'affermazione la potrebbe fare soltanto chi
tara a quest'affermazione  la  potrebbe fare soltanto chi conosca l'arte moderna francese.
che vogliamo è far qualcosa che riempia totalmente  la  vista e che non possa usarsi a render la vita soltanto
riempia totalmente la vista e che non possa usarsi a render  la  vita soltanto tollerabile. Se, fino ad oggi, la pittura è
a render la vita soltanto tollerabile. Se, fino ad oggi,  la  pittura è stata un modo di far tollerare la visione
fino ad oggi, la pittura è stata un modo di far tollerare  la  visione dell’intollerabile, di rendere sontuoso il
non è volgare; ma secondo il modo di vedere della mente che  la  produce, ella è sempre la più nobile, la più elevata e la
il modo di vedere della mente che la produce, ella è sempre  la  più nobile, la più elevata e la più atta a raggiungere il
della mente che la produce, ella è sempre la più nobile,  la  più elevata e la più atta a raggiungere il perfetto nella
la produce, ella è sempre la più nobile, la più elevata e  la  più atta a raggiungere il perfetto nella cosa che vuole
in possesso, sia abbia questa attinenza allo spirito, sia  la  abbia agli oggetti materiali.
perché mai  la  grande tela (n. 143) col Supplizio di Marsia sarebbe del
143) col Supplizio di Marsia sarebbe del Canlassi? Dov'è  la  morbidezza sensitiva dell'autore della Cleopatra di Vienna?
della Cleopatra di Vienna? Noi non vi vediamo che  la  trasformazione dotta e grossolana ad un tempo che la
che la trasformazione dotta e grossolana ad un tempo che  la  maniera caravaggesca subisce per opera del Sandrart, verso
punto si pone allora il quesito a quale livello si collochi  la  concezione dialettica della storia, come fu prospettata da
in quanto negazione, si contrappone, non si motiva con  la  tesi, e la conciliazione o sintesi che oltrepassa tesi e
negazione, si contrappone, non si motiva con la tesi, e  la  conciliazione o sintesi che oltrepassa tesi e antitesi, non
o sintesi che oltrepassa tesi e antitesi, non n’è  la  somma algebrica. Ma la concezione dialettica, che, nella
oltrepassa tesi e antitesi, non n’è la somma algebrica. Ma  la  concezione dialettica, che, nella storia, doveva offrire ad
svolgimento della storia universale, pensato da Hegel sotto  la  duplice calamitazione del finalismo della Provvidenza e di
e di un antropoformismo che doveva far rientrare tutta  la  storia nello schema
come quella dell’Islamismo sul Cristianesimo 35, nonché con  la  necessità di far coincidere lo stadio supremo (e raggiunto
regno della soggettività che sa di se stessa» proprio con  la  vecchiaia. Al che lo stesso Hegel doveva stentatamente
lo stesso Hegel doveva stentatamente contrapporre, che se  la  vecchiaia naturale è debolezza, la vecchiaia dello spirito,
contrapporre, che se la vecchiaia naturale è debolezza,  la  vecchiaia dello spirito, invece, è la sua maturità
naturale è debolezza, la vecchiaia dello spirito, invece, è  la  sua maturità perfetta, «nella quale esso ritorna all’unità,
di affatto relativo, e lo spirito appartiene all’eternità».  La  concezione finalistica e antropomorfica finiva quindi per
e antropomorfica finiva quindi per neutralizzare  la  massima novità della concezione storica di Hegel, la
la massima novità della concezione storica di Hegel,  la  costruzione per antitesi e successive conciliazioni, come
del pensiero, e dunque, per Hegel, della storia. Ma  la  radice della dialettica non è nella storia, è nella logica:
dialettica non è nella storia, è nella logica: e perciò  la  dialettica passa a paradigma anche della storia futura solo
nel capovolgimento marxista della dialettica hegeliana. Ma  la  sua identità col pensiero stesso in atto provoca la
Ma la sua identità col pensiero stesso in atto provoca  la  riluttanza, anche fra taluni marxisti (ad esempio Lukàcs) a
Hyppolite36: «les mots de négation et de négation de  la  négation ont leur sens originaire dans la dialectique de
et de négation de la négation ont leur sens originaire dans  la  dialectique de l’histoire, et ne peuvent l’avoir que là».
de l’histoire, et ne peuvent l’avoir que là». Concepire  la  struttura del mondo fisico come dialettica può solo
Evangelista, rappresentato con i seguenti attributi:  la  spada, simbolo del suo martirio; il bastone del pellegrino;
spada, simbolo del suo martirio; il bastone del pellegrino;  la  borraccia e la conchiglia.
del suo martirio; il bastone del pellegrino; la borraccia e  la  conchiglia.
è insieme  la  Chiesa e lo Stato, il punto d'unione di potestà divina e
di potestà divina e autorità temporale, il luogo dove  la  portata dell’immaginazione è tanto maggiore quanto più
è tanto maggiore quanto più vasta e profonda e  la  prospettiva della storia. Tutta l’opera del Bernini mira a
il palazzo di Luigi XIV, non troverà l’ambiente adatto per  la  sua invenzione e la sua tecnica fallirà, per la prima
XIV, non troverà l’ambiente adatto per la sua invenzione e  la  sua tecnica fallirà, per la prima volta, l’impresa.
adatto per la sua invenzione e la sua tecnica fallirà, per  la  prima volta, l’impresa.
DI ERODE, SALOMÈ CON  LA  TESTA DEL BATTISTA: L’iconografia, risale al XII secolo ma
nel coro del Duomo di Prato, eseguito da Filippo Lippi.  La  composizione si sviluppa attraverso tre fasi salienti: a
l’ingresso dell’imponente figura del Battista; al centro  la  danza di Salomè; a destra il drammatico epilogo con la
la danza di Salomè; a destra il drammatico epilogo con  la  testa mozzata del Battista sul vassoio. La figura di Salomè
epilogo con la testa mozzata del Battista sul vassoio.  La  figura di Salomè si impone per la sua squisita sensibilità
del Battista sul vassoio. La figura di Salomè si impone per  la  sua squisita sensibilità lineare e per la cadenza che
si impone per la sua squisita sensibilità lineare e per  la  cadenza che sembra precorrere i modi di Botticelli.
tale interpretazione della «rivoltante» pop-art appaia  la  più verosimile e calzante, è dimostrato dalla sua
verosimile e calzante, è dimostrato dalla sua antagonista,  la  corrente gestaltica, era confluita nella op-art, in cui la
la corrente gestaltica, era confluita nella op-art, in cui  la  sublimazione dovrebbe avvenire all’inizio del processo di
all’inizio del processo di programmazione per migliorare  la  produzione industriale e, impugnandola, sottrarla alla
dove lo Stato abbia struttura socialista e non capitalista.  La  redenzione della cultura di massa non si può sperare prima
migliorando, come qualcuno crede, il livello dei fumetti o  la  forma del catino di polietilene, ma solo post factum: solo
ma solo post factum: solo sul fatto l’individuo,  la  coscienza singola, potrà elaborare il riscatto.
vie si aprono a questo punto:  la  discesa verso la descrizione minuta, la riduzione della
vie si aprono a questo punto: la discesa verso  la  descrizione minuta, la riduzione della storia all’aneddoto,
a questo punto: la discesa verso la descrizione minuta,  la  riduzione della storia all’aneddoto, oppure la salita verso
minuta, la riduzione della storia all’aneddoto, oppure  la  salita verso l'identificazione di emozione visiva e
van Ostade, Ter Borch; non Rembrandt) sceglieranno  la  prima, Rubens la seconda. L’antitesi si fa serrata,
Ter Borch; non Rembrandt) sceglieranno la prima, Rubens  la  seconda. L’antitesi si fa serrata, dilemmatica, tra
formale che è stata conseguita, possiamo pure dire  la  scarnita bellezza della forma, comporta sostanziali
bellezza della forma, comporta sostanziali conseguenze:  la  più importante riguarda le qualità percettive
importante riguarda le qualità percettive dell’immagine.  La  promozione del visivo, mentre circoscrive la vita
dell’immagine. La promozione del visivo, mentre circoscrive  la  vita dell’immagine nell’ambito della sua esistenza esterna,
vita dell’immagine nell’ambito della sua esistenza esterna,  la  apre ad una pura percezione ottica. L’eroina del fumetto,
ciò che è definibile come enfasi visiva, ed imponendo  la  vista quale unica presa, l’immagine del pittore americano
costringe ad articolare e a distinguere; là dove invece  la  corrispondente vignetta del fumetto offre la sola
là dove invece la corrispondente vignetta del fumetto offre  la  sola possibilità di una ricezione congestionata, non
 la  possibilità di queste deviazioni era insita nella natura
Il ragionamento che serviva a svalutare, per Platone,  la  realtà esistenziale e l’arte, rispetto all’idea, offre
all’idea, offre spontaneamente il modello per 71 aiutare  la  fotografia e il cinema in ragione dell’approssimazione
nell’oggetto immobile, sia nel continuum di una vicenda.  La  tendenza a vedere nella fotografia la riproduzione
di una vicenda. La tendenza a vedere nella fotografia  la  riproduzione meccanica piuttosto che l’atto di bloccare ed
di realtà, che, come si è detti, è atto di connotazione, è  la  causa del segno negativo con cui viene pensata la
è la causa del segno negativo con cui viene pensata  la  fotografia e il cinema; e d’altronde la manifesta
cui viene pensata la fotografia e il cinema; e d’altronde  la  manifesta impossibilità di mettere la fotografia sullo
cinema; e d’altronde la manifesta impossibilità di mettere  la  fotografia sullo stesso piano della pittura, sembrava
a fonte di luce diffusa:  La  luce non proviene da una fonte esterna o interna alla
ma è espressa direttamente dal colore; in questo modo  la  luce non ha più una funzione costruttiva ma espressiva. La
la luce non ha più una funzione costruttiva ma espressiva.  La  composizione negli impressionisti ha in genere una fonte di
di Camille Pissarro, oppure nel Sentiero dell'Etarché sotto  la  neve di Alfred Sisley. La pittura di Gauguin, di van Gogh,
nel Sentiero dell'Etarché sotto la neve di Alfred Sisley.  La  pittura di Gauguin, di van Gogh, dei Fauves (de Vlaminck,
(di Gauguin), o I girasoli (di van Gogh), oppure ancora  La  tavola imbandita (di Matisse) stanno a dimostrare come la
La tavola imbandita (di Matisse) stanno a dimostrare come  la  luce possa essere “interna” al colore. Figura XXXV - Schema
VAN GOGH, I girasoli, 1888, Rijkmuseum, Amsterdam. Anche  la  scomposizione cubista, che frammentando l’immagine finisce
l’immagine finisce per identificare lo spazio con  la  forma, si avvale di questo schema, come possiamo apprendere
ma neppur siamo con maestro Tasso, che giudicava più nobile  la  scultura perchè toccandola si sente; nè con Francesco da
toccandola si sente; nè con Francesco da San Gallo, che  la  teneva superiore alle altre arti per l'eternità sua — della
Jacopo da Pontormo, partecipano più le cave di Carrara, che  la  virtù dell'artefice —; nè col Coriegiano di Baldassare
Coriegiano di Baldassare Castiglione, che accennava essere  la  scultura di più fatica e di più arte che la pittura; nè col
essere la scultura di più fatica e di più arte che  la  pittura; nè col Tribolo, a cui pareva che la scultura fosse
più arte che la pittura; nè col Tribolo, a cui pareva che  la  scultura fosse la cosa proprio e la pittura la bugia, onde
pittura; nè col Tribolo, a cui pareva che la scultura fosse  la  cosa proprio e la pittura la bugia, onde volendo contraffar
a cui pareva che la scultura fosse la cosa proprio e  la  pittura la bugia, onde volendo contraffar questa egli
pareva che la scultura fosse la cosa proprio e la pittura  la  bugia, onde volendo contraffar questa egli volontieri
con quel capo ameno di Benvenuto Cellini, che sentenziava  la  differenza tra la pittura e la scultura essere tanta quanta
di Benvenuto Cellini, che sentenziava la differenza tra  la  pittura e la scultura essere tanta quanta è dall'ombra alla
Cellini, che sentenziava la differenza tra la pittura e  la  scultura essere tanta quanta è dall'ombra alla cosa che fa
conoscere l’arte militare — egli che aveva combattuto con  la  sua colubrina in Castel Sant’Angelo —; l’oratoria — egli
— egli che aveva l’astuzia di persuadere i papi —;  la  musica — egli che suonava il piffero ed il cornetto —; la
la musica — egli che suonava il piffero ed il cornetto —;  la  poesia — egli che schiccherava infiniti sonetti, de’ quali
santa scultura. In fondo in fondo il Celimi sprezzava così  la  pittura, perchè non sapeva maneggiare il pennello. Le
tutto sommato, un po’ frustrata, per  la  sua definitiva rinuncia al «bel pezzo», per la sua sempre
per la sua definitiva rinuncia al «bel pezzo», per  la  sua sempre maggior tendenza ad architettonizzarsi, per la
la sua sempre maggior tendenza ad architettonizzarsi, per  la  sua lenta e inesorabile compromissione con l’elemento
probabile, credo, pensare che sempre maggiormente  la  «pittura», soprattutto quella monocroma e a base di shaped
soprattutto quella monocroma e a base di shaped canvases,  la  pittura-oggetto, la pittura volumetrica insomma, possa
monocroma e a base di shaped canvases, la pittura-oggetto,  la  pittura volumetrica insomma, possa sopraffare, per vivacità
Bonalumi, Gaul, Pascali, ecc.). Si dirà allora, che  la  pittura è diventata scultura? Non del tutto: piuttosto è
ambientale che l’architettura troppo spesso trascura e che  la  «vera» scultura disprezza e non utilizza.
v’è egli un dubbio al mondo che l’arte sia, con  la  poesia, la letteratura e la scienza, una delle forme che
v’è egli un dubbio al mondo che l’arte sia, con la poesia,  la  letteratura e la scienza, una delle forme che piglia la
al mondo che l’arte sia, con la poesia, la letteratura e  la  scienza, una delle forme che piglia la vita intellettuale
la letteratura e la scienza, una delle forme che piglia  la  vita intellettuale d’un popolo? Lo spirito nazionale che
Lo spirito nazionale che anima il Giudizio Universale e  la  Scuola d’Atene, non è quello stesso che vive eternamente
soleva giustamente consigliare coloro che non conoscevano  la  lingua dei Greci, di mettersi a studiare la loro scultura,
non conoscevano la lingua dei Greci, di mettersi a studiare  la  loro scultura, come il solo mezzo per venire in diretta
esposizione dei quadri a Parigi, si ponevano a confronto  la  cultura e l’indole dei vari popoli moderni, anche senza
per decidere chi fosse tra Giunone, Minerva e Venere  la  più bella. Ognuna delle dee cercò di accaparrarsi il favore
promesse: Giunone gli promise il dominio del mondo; Minerva  la  vittoria in ogni battaglia; Venere l’amore di Elena, moglie
l’amore di Elena, moglie del re di Sparta Menelao, ritenuta  la  donna più bella del mondo. Paride scelse l’offerta di
l’offerta di Venere assegnando a lei il pomo d’oro che  la  eleggeva come la più bella. Il tema presenta due tipi di
Venere assegnando a lei il pomo d’oro che la eleggeva come  la  più bella. Il tema presenta due tipi di iconografia: la
la più bella. Il tema presenta due tipi di iconografia:  la  prima mostra Paride mentre riceve da Mercurio il pomo
Paride mentre riceve da Mercurio il pomo d’oro, mentre  la  seconda, che è anche la più diffusa, raffigura Paride
da Mercurio il pomo d’oro, mentre la seconda, che è anche  la  più diffusa, raffigura Paride mentre lo consegna a Venere.
l’artista raffigura Giuditta mentre ritorna a Betulia con  la  sua ancella Abra che tiene sopra il capo la testa di
a Betulia con la sua ancella Abra che tiene sopra il capo  la  testa di Oloferne; Giuditta conserva ancora la spada con
il capo la testa di Oloferne; Giuditta conserva ancora  la  spada con cui ha ucciso l’assiro e un ramo d’ulivo che
cui ha ucciso l’assiro e un ramo d’ulivo che simboleggia  la  pace (col suo gesto interrompe l’assedio nemico).
in questa affermazione più cose appaiono;  la  preferenza del D. per la pittura -- e questa è cosa sua
affermazione più cose appaiono; la preferenza del D. per  la  pittura -- e questa è cosa sua personale -; la mancanza di
del D. per la pittura -- e questa è cosa sua personale -;  la  mancanza di unità critica che non permetterebbe di tenere
soprattutto in una conchiusione puramente valutativa; e  la  mancanza di senso per i nessi architettonici.
ha architettata  la  porta del duomo d'Aosta e ha «allungato la chiesa di
ha architettata la porta del duomo d'Aosta e ha «allungato  la  chiesa di Abbiategrasso».
 La  pittura e la scultura non rispondono più alla sensibilità
pittura e  la  scultura non rispondono più alla sensibilità dell’uomo
 La  «prospettiva a ranocohia» ovvero «ranocchia-prospettiva» è
«prospettiva a ranocohia» ovvero «ranocchia-prospettiva» è  la  deliziosa parola composta con cui lo svedese Josephson
Josephson vorrebbe s'indicasse in tedesco quello che  la  tradizione italiana ha sempre chiamato: «sottinsù»,
non si deve vedere ma che, nondimeno, c'è. In questo senso,  la  sua sensibilità straordinaria e le sue ossessioni vanno di
straordinaria e le sue ossessioni vanno di pari passo con  la  psicoanalisi di Freud, con la scoperta del profondo, della
vanno di pari passo con la psicoanalisi di Freud, con  la  scoperta del profondo, della psiche, di una spiritualità
di una spiritualità non esplicitata. Van Gogh esprime  la  propria emozione, quindi il suo trauma è una verità, è la
la propria emozione, quindi il suo trauma è una verità, è  la  realtà della sua interiorità. Van Gogh apre più di tutti
quali possiamo includere pittori che, pur senza raggiungere  la  sua grandezza, esprimono tutto con la forza del colore.
pur senza raggiungere la sua grandezza, esprimono tutto con  la  forza del colore.
riferimento riguarda in genere l’occupazione dello spazio e  la  massa, la nostra proposizione principale qui è che questo
riguarda in genere l’occupazione dello spazio e la massa,  la  nostra proposizione principale qui è che questo centro
qui è che questo centro focale può essere ridefinito e che  la  forma di una proposizione artistica (opera d’arte, ecc...)
da quanto è designato da questa proposizione (e cioè,  la  sua applicazione). Sostituendo i centri focali materiali
focali materiali con elementi astratti, possiamo seguitare  la  nostra proposizione e affermare che c’è una rottura
e affermare che c’è una rottura radicale di metodo tra  la  "grammatica" astratta o proposizionale dell’opera d’arte e
"grammatica" astratta o proposizionale dell’opera d’arte e  la  sua struttura materiale.
 La  scultura ha qualcosa di più sodo, di più palpabile, se si
pennello possiede cento e cento mezzi di seduzione. Tutta  la  natura gli sta dinanzi: l’uomo ed il fiore, la montagna e
Tutta la natura gli sta dinanzi: l’uomo ed il fiore,  la  montagna e la bestia, il cielo ed il mare, il sole e la
natura gli sta dinanzi: l’uomo ed il fiore, la montagna e  la  bestia, il cielo ed il mare, il sole e la luna, le tenebre
la montagna e la bestia, il cielo ed il mare, il sole e  la  luna, le tenebre e là luce; non basta: le astrazioni più
combinazioni delle forme allegoriche d’ogni affetto, o con  la  composizione degli aspetti simbolici delle idee, essere
delle idee, essere fermate sulla tela o sul muro. Non solo  la  maniera del concepire, ma ben anco il modo dll'eseguire
influisce sull’ideale pittorico: il tocco è come ne’ versi  la  rima e l’accento. V’ha infatti una scuola moderna che,
com’è infinito il genio dell’uomo, vengono a crescere  la  varia e molteplice efficacia dell’arte pittorica; la quale,
la varia e molteplice efficacia dell’arte pittorica;  la  quale, così pieghevole qual’è, va seguendo della civile
civile società le culture leggiere, le lettere amene, quasi  la  voga galante. La scultura è più grave per natura sua; si
culture leggiere, le lettere amene, quasi la voga galante.  La  scultura è più grave per natura sua; si muove più lenta;
questo avviato rapporto, l’arte e  la  società del consumo, come lo sperimentalismo estetico e la
la società del consumo, come lo sperimentalismo estetico e  la  cultura di massa, non si voltano più con ostentazione le
trovano una forma consapevole di collaborazione, dove sono  la  realtà e la cultura industriale ad offrirsi quale luogo
forma consapevole di collaborazione, dove sono la realtà e  la  cultura industriale ad offrirsi quale luogo d’intervento
dei nuovi artisti. Il kitsch, il cattivo gusto,  la  bellezza del banale, tendono a diventare il nuovo contenuto
all’antitesi di un’interpretazione positiva o negativa:  la  storia è la base dell’esperienza, l’argomento della fiducia
di un’interpretazione positiva o negativa: la storia è  la  base dell’esperienza, l’argomento della fiducia nel futuro,
base dell’esperienza, l’argomento della fiducia nel futuro,  la  vita; oppure e il passato senza ritorno, l'oggetto di un
senza ritorno, l'oggetto di un rimpianto senza speranza,  la  morte.
 La  linea retta nel gruppo canoviano è una linea funzionale, la
linea retta nel gruppo canoviano è una linea funzionale,  la  corda di trasmissione di un sistema cli forze combinate; ed
ed è un oggetto reale, ma un oggetto reale che ha  la  invariabilità, l’assolutezza formale della retta. Dunque la
la invariabilità, l’assolutezza formale della retta. Dunque  la  scultura non produce immagini ma oggetti-forme; non
che stanno, come forme assolute, in uno spazio relativo.  La  scultura pittorica, anzi pittoresca del rococò trasfigura
c’è prospettiva, illusione spaziale, scenografia, teatro.  La  forma plastica non rappresenta la figura, ma la sublima, ne
scenografia, teatro. La forma plastica non rappresenta  la  figura, ma la sublima, ne trasforma l’essenza. Non le crea
teatro. La forma plastica non rappresenta la figura, ma  la  sublima, ne trasforma l’essenza. Non le crea attorno una
una diversa dimensione di spazio, un alone prospettico;  la  cala e l’isola nello spazio reale e, isolandola, la
la cala e l’isola nello spazio reale e, isolandola,  la  idealizza. Rimane incongrua, inassimilabile quanto le forme
confondersi, intrecciarsi con le sembianze naturali.  La  «bellezza» della forma del Canova è proprio la sua
naturali. La «bellezza» della forma del Canova è proprio  la  sua incomunicabilità, impenetrabilità, irrelatività: il suo
Anche questo tema è tratto dall’Antico Testamento e trova  la  sua espressione iconografica in ambito medioevale, dove
in ambito medioevale, dove Giuditta incarna simbolicamente  la  virtù che trionfa sul vizio. La storia di Giuditta si
incarna simbolicamente la virtù che trionfa sul vizio.  La  storia di Giuditta si svolge al tempo delle campagne
Quando, a causa della lunga durata dell’assedio,  la  città stava per capitolare, la giovane e ricca Giuditta si
lunga durata dell’assedio, la città stava per capitolare,  la  giovane e ricca Giuditta si recò con la sua ancella nel
per capitolare, la giovane e ricca Giuditta si recò con  la  sua ancella nel campo nemico, dove fu catturata e invitata
e allora Giuditta ne approfittò per decapitarlo con  la  sua stessa spada, mettendo poi la testa in un sacco portato
per decapitarlo con la sua stessa spada, mettendo poi  la  testa in un sacco portato dalla sua ancella.
può guardare altrove. Ma chi sa goderne comprende allora  la  lirica di questa ingente elefantiasi scultoria. Comprende
nella lentezza inceppata - dall'ambiente -della traiettoria  la  materia invece di ridursi si moltiplichi; ed è in questa
della materia, limitata d'altronde alle membra dove  la  presa ambientale è maggiore, nell'alto e nel basso, che
ambientale è maggiore, nell'alto e nel basso, che risiede  la  costruzione architettonica barocca la quale non vuol dare
basso, che risiede la costruzione architettonica barocca  la  quale non vuol dare che profili, ma non intervalli fra i
fra i profili, ed è perciò costretta a esprimere da sé  la  materia degli intervalli plastici.
 La  storia della fotografia, che pareva potersi scrivere in
in margine a quella della pittura, si rivela ora come  la  fonte più autentica per arrivare a capire la trasformazione
ora come la fonte più autentica per arrivare a capire  la  trasformazione che si è operata nel campo delle arti. Al di
nel campo delle arti. Al di là delle motivazioni apparenti,  la  situazione attuale si vede dunque caratterizzata da una
 La  grande mostra di Edouard Vuillard organizzata a Palazzo
a Palazzo Reale dall'Ente Manifestazioni Milanesi fu forse  la  iniziativa monografica meno facile fra quelle attuate a
monografica meno facile fra quelle attuate a Milano dopo  la  Liberazione; sia perché le opere del maestro
Un quadro di esperienze vastissimo, che comprende  la  prima e la seconda fioritura impressionista fino alle
quadro di esperienze vastissimo, che comprende la prima e  la  seconda fioritura impressionista fino alle soglie del
fino alle soglie del fauvismo, non contraddistinguono  la  personalità di un pittore maggiore, di un autentico
’56, un’opera tarda. Risalendo alle prime prove si scopre  la  radice storica e la ragion polemica della «oggettività» di
Risalendo alle prime prove si scopre la radice storica e  la  ragion polemica della «oggettività» di Velázquez.
Magi è del ’l7: il pittore aveva diciotto anni. Sorprende  la  mancanza assoluta d’intenzioni devote o edificanti: il
d’intenzioni devote o edificanti: il soggetto è religioso,  la  pittura laica. È la prima volta che l’impiego di questa
o edificanti: il soggetto è religioso, la pittura laica. È  la  prima volta che l’impiego di questa parola s’impone per la
la prima volta che l’impiego di questa parola s’impone per  la  pittura. Come non vi sono accenti di ardore o di zelo
per cui pochi anni avanti Caravaggio aveva dipinto  la  Madonna come una «donna morta gonfia». Caravaggio
una «donna morta gonfia». Caravaggio polemizzava contro  la  devozione del tardo manierismo, non poteva fare a meno di
del tardo manierismo, non poteva fare a meno di mescolare  la  polemica sociale all’artista. Il bersaglio della polemica
prospettico di forma: In questo stile  la  forma è resa attraverso U suggerimento di volumi e dò serve
U suggerimento di volumi e dò serve ad evidenziare  la  disposizione prospettica della forma stessa nel suo
stessa nel suo sviluppo in diversi piani di composizione.  La  Vergine Annunciata di Antonello dii Messina, conservata a
Regionale della Sicilia, può servirci da riferimento:  la  piramide del manto della Vergine e l'ovale del suo volto
indicarci il dispiegarsi della forma nello spazio, evocando  la  progressione dei piani. Detto in termini molto semplici: la
la progressione dei piani. Detto in termini molto semplici:  la  forma, semplificata nei suoi volumi, è messa in scorcio e
i volumi stessi diversamente disposti nello spazio a dare  la  sensazione di vari piani di composizione.
e fino a un certo punto suscitare immagini ed idee; ma  la  sua potenza naturale e diretta non è sull’immaginazione
rappresentativa e sull’intelligenza, — è sul cuore. —  La  significazione conterminata e precisa delle parole
conterminata e precisa delle parole sacrifica  la  musica e la toglie a’ suoi veri e naturali effetti. — Essa
conterminata e precisa delle parole sacrifica la musica e  la  toglie a’ suoi veri e naturali effetti. — Essa non è fatta
sentimenti complicati e fittizii, terrestri e volgari.  La  sua peculiare attrattiva è quella di elevare l’animo
e segnatamente a quella religione dell’infinito ch’è pure  la  religione del cuore; e aspira a ridurre a’ piedi
parte protestante, anche per  la  condanna di ogni mediazione sensibile tra uomo e Dio, la
la condanna di ogni mediazione sensibile tra uomo e Dio,  la  posizione è opposta: l’arte nasce, si sviluppa, esercita la
la posizione è opposta: l’arte nasce, si sviluppa, esercita  la  sua funzione in un ambito puramente umano. La teocrazia
esercita la sua funzione in un ambito puramente umano.  La  teocrazia calvinista pone la questione dell’operosità umana
in un ambito puramente umano. La teocrazia calvinista pone  la  questione dell’operosità umana in termini duri ma
alla condanna eterna; ma il successo nell’attività mondana,  la  ricchezza stessa, sono segni sicuri dell'elezione
sono segni sicuri dell'elezione predestinata. Dunque  la  borghesia è la classe eletta, la sua visione del mondo,
sicuri dell'elezione predestinata. Dunque la borghesia è  la  classe eletta, la sua visione del mondo, lucida, precisa,
predestinata. Dunque la borghesia è la classe eletta,  la  sua visione del mondo, lucida, precisa, obbiettiva proprio
precisa, obbiettiva proprio perché non ha fini al di  la  di sé, è la visione di colui che, vivendo nel mondo, ha in
obbiettiva proprio perché non ha fini al di la di sé, è  la  visione di colui che, vivendo nel mondo, ha in sé il segno
divina. Per questa certezza interiore, che gli da  la  sicurezza dell’agire personale e il disprezzo di ogni guida
il borghese è contro ogni principio d’autorità, contro  la  politica dell’immaginazione: assume posizione
anche dopo  la  morte, Brancusi non è stato amichevole con la massima
anche dopo la morte, Brancusi non è stato amichevole con  la  massima rassegna d’arte internazionale contemporanea!
in tutto — quante sono quelle esposte — non bastano a fare  la  solenne retrospettiva che il momento richiedeva, dopoché la
la solenne retrospettiva che il momento richiedeva, dopoché  la  critica anche più prudente si è pronunciata senza riserve
riserve sul più alto scultore di questo mezzo secolo. Ma  la  presenza nella mostra di almeno quattro capolavori di
di Brancusi, crea una specie di sortilegio e fa si che  la  mostra, ricca e articolata come poteva essere in realtà, ci
dello schema che per un nonnulla non raggiunge  la  grandezza. Non la raggiunge, tuttavia.
schema che per un nonnulla non raggiunge la grandezza. Non  la  raggiunge, tuttavia.
della morte. Per i critici del Seicento, il Caravaggio apre  la  via alla pittura di genere, specialmente alla natura morta;
tra dipingere un quadro di fiori e un quadro di figure.  La  natura morta è legata, in lui, al pensiero della morte: è
natura morta è legata, in lui, al pensiero della morte: è  la  presenza delle cose nell’assenza o scomparsa dell’uomo. Il
nell’assenza o scomparsa dell’uomo. Il cestello di frutta,  la  sola natura morta che di lui rimanga, è veduto dal basso,
netti sulla parete chiara. I particolari più accidentali —  la  buccia rugosa dei fichi, quella lucida delle mele, quella
fredda, spietata. Nessuna partecipazione o interpretazione:  la  verità dell’oggetto emerge proprio per l’assenza, la
la verità dell’oggetto emerge proprio per l’assenza,  la  scomparsa del soggetto. Il pensiero della morte è dominante
Caravaggio, come già in Michelangiolo. Ma per Michelangiolo  la  morte era liberazione e sublimazione, per il Caravaggio è
liberazione e sublimazione, per il Caravaggio è soltanto  la  fine, l'enimma della tomba. Ritorna su questo tema con
di San Luigi dei Francesi e di Santa Maria del Popolo: con  la  Sepoltura di Cristo (1602-1604), la Morte della Madonna
Maria del Popolo: con la Sepoltura di Cristo (1602-1604),  la  Morte della Madonna (1606), la Decollazione del Battista, a
di Cristo (1602-1604), la Morte della Madonna (1606),  la  Decollazione del Battista, a Malta (1608), il Seppellimento
il Seppellimento di Santa Lucia, a Siracusa (1608) e  la  Resurrezione di Lazzaro, a Messina (1609).
dall'esigenza di cogliere l’aspetto strutturale esprimendo  la  natura in una sintesi forma-colore, che richiama il famoso
che richiama il famoso enunciato di Cezanne: “trattare  la  natura secondo il cilindro, la sfera, il cono”.
di Cezanne: “trattare la natura secondo il cilindro,  la  sfera, il cono”.