Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Bajević si è avvalsa di ricamatrici provenienti  dalla  sua terra, la Bosnia-Erzegovina, per farsi aiutare a
per farsi aiutare a ricomporre i brandelli lasciati  dalla  guerra e guardare avanti. Heimo Zobernig ha dovuto
il medesimo carattere ossessivo, travolti o innalzati  dalla  sua pietà maledicente.
il nostro spirito quale dominatore sulla natura concepita  dalla  pratica storica come esteriorità fissa, e nemica,
storica come esteriorità fissa, e nemica, liberandoci  dalla  ossessione pesa delle qualità primarie (come le intese il
fronte, il corpo vi sfugge succiato a tergo  dalla  corsa e dall'atmosfera; le forme garriscono via come
veramente, un asse nettamente verticale è scavato nel corpo  dalla  testa ai piedi. A quest'asse impeccabilmente statuario si
sono distesi in terra e cercano di ripararsi gli occhi  dalla  luce abbagliante.
a due momenti diversi della storia che ci viene tramandata  dalla  Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine.
 dalla  città mi posi a saltare cantando — avevo allora vent’anni —
chiamare pre-fenomenologico, del Guarini è chiaro già  dalla  cura con cui elimina dalla progettazione ogni pregiudiziale
del Guarini è chiaro già dalla cura con cui elimina  dalla  progettazione ogni pregiudiziale formale. Non soltanto non
ogni pregiudiziale formale. Non soltanto non muove più  dalla  concezione dello spazio come forma universale, ma prescinde
dello spazio come forma universale, ma prescinde perfino  dalla  considerazione empirica del sito, della ubicazione
libera il sistema di rapporti proporzionali dell’edificio  dalla  correlazione obbligata alla degradazione prospettica delle
un ritmo generatore che sviluppa tutte le possibili figure  dalla  medesima radice formale.
Santo eremita, raffigurato come vecchio  dalla  lunga barba con indosso una tunica; i suoi attributi sono
pittori di «natura morta». Firenze, Olschki, 1917 (estratto  dalla  «Rivista d’Arte», 1917) (in: ‘L’Arte’, 1918, p.239-40).
riesce in pratica una sottil cosa, benché sia sorretta  dalla  sicura scienza degli scorti e della prospettiva, nonché
libere, e pur chiare, delle forme architettoniche. Ma dove  dalla  forma si sale al carattere, lì le difficoltà, diventando
che ammiccavano con occhi dall’iride di madreperla e  dalla  pupilla di bottone, dalle unghie di grifoni e cerberi che
dalle unghie di grifoni e cerberi che fossero però andati  dalla  manicure: insomma faceva capolino nei quadri di disimpegno
fama di pittore che forse più degli altri si allontanò  dalla  maniera del suo tempo, trattando una pittura così detta
possedeva un non comune ingegno. Aveva disegno corretto e  dalla  natura ispirato, e nel colorire ebbe naturalezza, e fu di
ai vari autori locali dei quadri provenienti  dalla  cappella della città; confusione già esistente nelle
per aver fatto il loro tempo e sono spesso rese uggiose  dalla  loro monotonia e dallo scarso "tocco individuale" che le
di Picasso passa attraverso tappe di alta suggestione:  dalla  serie delle incisioni che accompagnarono il famoso libro
di vestire i suoi concetti; ma, all’opposto, ha attinto  dalla  realtà drammatica della storia, materia di ispirazione,
ma così facendo cessa di essere spettatore e passa di là  dalla  barriera, dalla parte dell’autore.
cessa di essere spettatore e passa di là dalla barriera,  dalla  parte dell’autore.
già in partenza una loro consistenza formale, derivata  dalla  conglomerazione e sovrapposizione di complicati macchinari.
Cristoforo: L’iconografia presenta un uomo  dalla  statura gigantesca che tiene sulle spalle un bambino; ha il
nel 1947 a Buenos Aires da Lucio Fontana e accompagnato  dalla  pubblicazione di un manifesto ad opera di Fontana e dei
spaziale si costituì in Francia (Groupe Espace, sostenuto  dalla  rivista “Art d’aujour-d’hui” ad opera dell’architetto
Peggy Guggenehim, che ne prestò gentilmente qualcuna  dalla  sua collezione. Ed oggi, a tre anni dalla morte di
qualcuna dalla sua collezione. Ed oggi, a tre anni  dalla  morte di Brancusi, avvenuta il 16 marzo 1957 quando il
detto che la pittura per prima si è liberata  dalla  dissoluzione dell'impressionismo per procedere verso
sia nelle scienze sia nell'arti, che sono giudicati  dalla  ragione e dall’esperienza più conformi al consolidamento e
CHE QUESTE ARTI SONO ESAURITE, FERME SU VALORI LONTANI  DALLA  NOSTRA CIVILTÀ, SENZA POSSIBILITÀ DI SVILUPPARSI NEL
e Giovanni Bellini. Per essi possiamo così estendere,  dalla  natura alla storia, il luogo comune del «non facit saltus».
di Guglielmo non può aver altro esito che di sviare  dalla  più palese verità.
stessa impressione si ricava  dalla  supplementare insistenza con che il M. cerca di stabilire
la conseguenza estrema: l’arte si è completamente sganciata  dalla  realtà, ormai rappresenta solo se stessa e così facendo
puramente ideale, «separata da ogni materia» e perfino  dalla  fisicità di una profondità reale. Il passaggio dalla
dalla fisicità di una profondità reale. Il passaggio  dalla  scultura all’architettura è dunque il passaggio da una
gusto, il quale gusto parte è durevole, giacché viene  dalla  natura, parte è mutabile, giacché viene dalla voga del dì.
giacché viene dalla natura, parte è mutabile, giacché viene  dalla  voga del dì. Un altro pittore ritrae anch’esso tale e quale
la scultura non è più scultura, la pagina scritta esce  dalla  sua forma tipografica.
vera conquista dello spazio fatta dall’uomo, è il distacco  dalla  terra, dalla linea d’orizzonte, che per millenni fu la base
dello spazio fatta dall’uomo, è il distacco dalla terra,  dalla  linea d’orizzonte, che per millenni fu la base della sua
fu de' Verospi: stile tuttodì ignoto o non considerato  dalla  seccaggine del Baglione, dalle lagrimazioni del Moro, dalla
dalla seccaggine del Baglione, dalle lagrimazioni del Moro,  dalla  pompa del Bellori.
lontano dal furor ispirato del disegno borrominiano e  dalla  larga spazialità, dalla orchestrazione di masse del
ispirato del disegno borrominiano e dalla larga spazialità,  dalla  orchestrazione di masse del berniniano, il progetto
strettoie ottocentesche ed umanistiche, in modo particolare  dalla  sudditanza di Medardo Rosso.
Vaccari, Tagliaferro, Mariani, ecc.); da letterati che,  dalla  letteratura e dalla poesia, sono passati alla poesia
Mariani, ecc.); da letterati che, dalla letteratura e  dalla  poesia, sono passati alla poesia concreta e visiva
di un materiale più sensibile e il poter passare  dalla  posa prolungata all’istantanea permise una maggiore
(1892) alla Photo-Secession di Stieglitz, e a Strand;  dalla  Neue Sachlichkeit di Renger-Patzsch fino a Cartier-Bresson
di sogno e a volte di follia; le nuove immagini offerte  dalla  fotografia e, poi, dal cinematografo, che hanno sollevato i
cinematografo, che hanno sollevato i pittori e gli scultori  dalla  necessità di rappresentare fedelmente; l’uso di materiali
risultato di una visione interiore; è una forma affrancata  dalla  sua fisicità, come possiamo vedere nell’arte bizantina: le
poligonali (astrattamente dinamici) dell'aria, tramati  dalla  ragnatela dei prolungamenti corporei.
status della donna, moglie di Cosimo De’ Medici, a partire  dalla  posa e dal ricchissimo abito (figura 104).
Carlo V a cavallo, conservato nel museo del Prado e dipinto  dalla  stesso Tiziano.
A me sembravano copia probabile da lui i Musicanti (900),  dalla  Coll. Bellotti-Ratti di Gorizia, esposti genericamente come
non tanto la propria incapacità di distinguere l’arte  dalla  realtà quanto l’incapacità di quell’arte, ossia dell’arte
di farsi percepire come arte, essendo indistinguibile  dalla  realtà più fortuita e corriva.
inseriscono d’un tratto una nota acutissima, saliente:  dalla  logica e dalla geometria della comune nozione si passa alla
d’un tratto una nota acutissima, saliente: dalla logica e  dalla  geometria della comune nozione si passa alla logica e alla
materia di sodezza inesorabile, vengono ridotte allo stremo  dalla  ricerca tra sentimentale e realistica dell'atmosfera
rivela un sentimento epidermico degno di un fiammingo,  dalla  scomposizione analitica del modellato che, seguendo i
anche più in Alessio Baldovinetti, che distratto così  dalla  monumentalità prospettica, canta una volta sola nella
un insieme di persone, appaiono egualmente condizionate  dalla  concretezza della situazione circoscritta, come dalla
dalla concretezza della situazione circoscritta, come  dalla  presenza degli oggetti e dalla stessa funzione. La scultura
circoscritta, come dalla presenza degli oggetti e  dalla  stessa funzione. La scultura di genere che Segal ha
Si vedano in proposito le teste del secondo uomo,  dalla  sinistra, nella Sepoltura d'Adamo, del terzo, ancora dalla
dalla sinistra, nella Sepoltura d'Adamo, del terzo, ancora  dalla  sinistra, nella Esaltazione della Croce, per non citare che
«shock dell’eterogeneo», un’inquietudine che deriva  dalla  perdita dell’unità e dalla comparsa, al suo posto, di un
un’inquietudine che deriva dalla perdita dell’unità e  dalla  comparsa, al suo posto, di un cumulo poliforme di cocci.