Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: composizioni

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disposte in ordine vario tra di loro, così da creare delle  composizioni  libere sulla parete. Anche se tale esperimento non ebbe poi
ad una stesura astratta ed antiprospettica nelle sue  composizioni  più recenti (1970-73), la pittrice Carla Accanii — una
di vaste campiture monocrome (De Maria, Maraniello), di  composizioni  pressoché “astratte,” dove personaggi più o meno realistici
il concetto di «improvvisazione» che caratterizza certe  composizioni  musicali, ma anche di rifarsi a quel gusto del gesto
Mosè reca le tavole della legge, tuttavia in altre  composizioni  può essere rappresentato senza di esse ma con la testa che
una sua tecnica molto personale - ci ha dato delle ampie  composizioni  basate sull’impiego di silhouettes di legno grezzo. Con
effetti personali, e installazioni a base di simulacri di  composizioni  multiple (un occhio trafitto da spilli ciondolante da una
immaginazione, che seppe rendersi ammirabile con le sue  composizioni  a penna e a bulino, le quali non tardarono a dimostrare
a che punto dobbiamo considerare le  composizioni  dell’artista austriaco come espressioni d’una vena
la spinta che gli occorre, purché regga allo strazio: le  composizioni  del Greco sono squisiti strumenti di tortura spirituale.
dei nostri giorni, e che si esprime attraverso certe  composizioni  musicali dove la notazione è basata anche sul suo valore
a contenere le sue emozioni dentro schemi di paesaggio o di  composizioni  precostituiti; quanto esiste in lui di Fauve o di
coloriti da un Veneziano del Cinquecento, con le sue  composizioni  elegantissime di figure snelle e le prospettive ed i
è certi che i suoi ritratti sono dimostrativi delle  composizioni  storico-religiose e mitologiche: lo prova indirettamente il
evidente della sua maniera di fare. Osserverai come le  composizioni  dell’artista eccessivamente convenzionale, non sieno
epoche. Ad esempio il tema precedente relativamente a  composizioni  che sono state dipinte nel Quattrocento, nel Cinquecento e
altri artisti sin qui considerati — ama addensare complesse  composizioni  simboliche, dove la figurazione appare ancora
Tiziano. Già prima di recarsi a Roma, imposta le sue  composizioni  - per esempio la Vestizione di San Guglielmo d’Aquitania
dei mitici anni Venti, fino a spingersi ad affrontare  composizioni  «storiche» con una vena pienamente sentimentale e
valore quasi puramente tecnico di queste  composizioni  è troppo chiaro per sfuggire al Pellizzari che ha gran
dei ballerini, impegnati in una spettacolare sequenza di  composizioni  geometriche che s’intrecciavano dinamicamente, per poi
un uso moderato degli scorci illusionistici e privilegia le  composizioni  basate su assi ortogonali, anziché sulle scattanti
congelato nel marmo, sentiamo la passione della carne in  composizioni  “finite”, in cui emozione e ragione stanno insieme, e in
del paesaggio si sviluppa in epoca romana, dove nelle varie  composizioni  funge da semplice sfondo oppure diventa soggetto
superiore. Come mi tenta, qui, il confronto fra due  composizioni  che a prima veduta potrebbero parere analoghe di resultati,
“fedele, pura, vera e pudica”, cioè proprio l'opposto delle  composizioni  movimentate e drammatiche. Ci si richiama perfino alla
Berlino. È possibile però trovare anche in questo genere di  composizioni  un simbolismo, legato alla vanitas, come ad esempio nella
rilievo; eppure qualche volta mostra di saperlo fare. Le  composizioni  più piccole, in cui il soggetto è concentrato in poche
al negoziare, niente femminette ignude e procaci, niente  composizioni  di linee ruffianesche, niente leccature di marmi
di diapositive sull’avvento dei marziani o alle sue  composizioni  pseudo-letterarie.
— ha scritto Braque nel suo Cahier (serie di piccole  composizioni  in bianco e nero) — non cerco l’esaltazione, mi basta il
La cuciniera) e inserisce vistosamente nelle grandi  composizioni  stupende nature morte: con un senso dell’unità del contesto
Diverse quindi dalle, spesso troppo meccanicistiche,  composizioni  di un David Smith (che pure si compiaceva nell’amalgamare
in istrettissima intimità con Tiziano, dipingeva delle  composizioni  assai buone e dei ritratti molto notevoli per brio di
«concetti spaziali» o «attese spaziali») e dalla serie di  composizioni  plastiche denominate talvolta «nature». Si tratta di
sia tornata indietro. Dove sono ite, infatti, quelle grandi  composizioni  pittoriche, le quali vi mettevano innanzi i casi della
rappresentative di quegli anni che in alcune sue fantasiose  composizioni  (come il "mare," gli spazzoloni, le giraffe e altri animali
la natura o Parte che fece ideare a Raffaello le due grandi  composizioni  della Disputa e della Scuola di Atene? Nella scena della
«permutazioni» di Mavignier, proprio come accade in talune  composizioni  musicali di un Donatoni o di un Kagel) non crediamo che
strutturato, piallato, intarsiato e dipinto, a creare  composizioni  le più varie, che hanno quasi tutte un preciso riferimento