Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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eventi e il loro articolarsi e concatenarsi muta ampiamente  a  seconda che si tratti di eventi artistici, scientifici,
scaglionati e disposti - quando sia riferita, anziché  a  fatti realmente accaduti, a fenomeni creativi (artistici,
- quando sia riferita, anziché a fatti realmente accaduti,  a  fenomeni creativi (artistici, filosofici, psicologici,
(artistici, filosofici, psicologici, ecc.) - spesso conduce  a  imprevedute sfasature, a embricazioni, a slivellamenti; non
ecc.) - spesso conduce a imprevedute sfasature,  a  embricazioni, a slivellamenti; non solo per quanto riguarda
- spesso conduce a imprevedute sfasature, a embricazioni,  a  slivellamenti; non solo per quanto riguarda l’ordine
rivoluzione prospettica toscana non si può non accennare  a  Paolo Uccello, la cui passione per la rappresentazione
così accesa ed esclusiva da indurre Vasari, un secolo dopo,  a  descriverla come una sorta di innocente mania e a
dopo, a descriverla come una sorta di innocente mania e  a  confezionare in proposito una serie di aneddoti scherzosi
richiami della moglie che, la sera, lo invitava ad andare  a  letto, preferendo restare a disegnare fino a notte fonda,
la sera, lo invitava ad andare a letto, preferendo restare  a  disegnare fino a notte fonda, tanto era l’amore che egli
ad andare a letto, preferendo restare a disegnare fino  a  notte fonda, tanto era l’amore che egli concepiva per «la
rubensiana - così per es. nel San Sebastiano di Rombouts  a  Cassel - o vandyckiana, in altri casi pare impossibile
dopo aver lasciato l'Italia pretto Manfrediano, passò  a  Londra verso il 1626 quando Gentileschi era l'artista più
deve avvenire. Non dimentichiamo neppure che Terborch è  a  Londra nel 1637 quando Orazio vive ancora. Io vorrei
d'interno, come tendenza verso una concretazione  a  parte - come serie di soggetti quasi inesauribile - della
- della scena signorile, d'alta borghesia intenta  a  giochi placidi, a musiche, a cene e a conversari, a tutto
scena signorile, d'alta borghesia intenta a giochi placidi,  a  musiche, a cene e a conversari, a tutto ciò insomma che può
d'alta borghesia intenta a giochi placidi, a musiche,  a  cene e a conversari, a tutto ciò insomma che può sostituire
borghesia intenta a giochi placidi, a musiche, a cene e  a  conversari, a tutto ciò insomma che può sostituire a poco a
intenta a giochi placidi, a musiche, a cene e a conversari,  a  tutto ciò insomma che può sostituire a poco a poco,
cene e a conversari, a tutto ciò insomma che può sostituire  a  poco a poco, decorosamente, gl'interni equivoci e rissosi
a conversari, a tutto ciò insomma che può sostituire a poco  a  poco, decorosamente, gl'interni equivoci e rissosi della
di quella eleganza scelta, se si voglia ma fredda, che  a  dì nostri quasi è provetta a' rigori dell'inanimazione, e
nell'accordo, e nel tingere. Non più oltre de' bolognesi  a  Pommersfelden.
la sorella primogenita della pittura, ma resta ancora  a  decidere quale delle due sia più difficile a trattare.
resta ancora a decidere quale delle due sia più difficile  a  trattare. Dalle opere a noi lasciate dai Greci e dai Romani
quale delle due sia più difficile a trattare. Dalle opere  a  noi lasciate dai Greci e dai Romani comprendiamo in qual
concetto era da quei popoli tenuta quest'arte sublime, e  a  quali uffici veniva destinata. La scultura estendeva il
gli antichi favorisse quest'arte, e servisse sempre più  a  promuoverla ed a migliorarla. Infatti come non provare un
quest'arte, e servisse sempre più a promuoverla ed  a  migliorarla. Infatti come non provare un sentimento di
Dei, e percorrendo col genio un cammino non mai fin allora  a  perfezione tracciato, tanto arditamente levarono il volo
tanto arditamente levarono il volo che giunsero anco  a  presentare esseri sovrumani ed astratti, insegnando a
anco a presentare esseri sovrumani ed astratti, insegnando  a  venerare i simulacri della sapienza, della forza, della
 A  propos d'un livre récent («Gaz. des B. A.»,gennaio-marzo
che è postulata nella ricerca delle motivazioni, mira  a  sorprendere, nelle sue componenti antropologiche
il suo svolgimento: la ricerca delle cause preleva l’evento  a  ciclo chiuso. Perciò la prima appartiene all’intelligenza
dell’evento nel mondo dell’esperienza. In riferimento  a  quanto si è detto dell’opera d’arte, corrisponde dunque
da compiersi sull’opera d’arte, una volta che è entrata  a  far parte dell’esperienza. Non si tratta allora di due
come di due ipostasi cioè, ma di un unico evento esaminato  a  due livelli diversi dalla conoscenza, a due traguardi posti
evento esaminato a due livelli diversi dalla conoscenza,  a  due traguardi posti a differente altezza.
due livelli diversi dalla conoscenza, a due traguardi posti  a  differente altezza.
sig. Poland si affanna per cercare un autore  a  un bel frammento di pittura seicentesca nella Collezione
seicentesca nella Collezione del signor Douglas John Connah  a  Boston rappresentante un Nobile giovinetto che fa
rappresentante un Nobile giovinetto che fa l'elemosina  a  un vecchio mendicante [figura 173]. Finisce per fermarsi
173]. Finisce per fermarsi sul nome di Velazquez, che,  a  detta sua, l'avrebbe potuto dipingere nel periodo dei
chi rintraccerà il «Loth con le due figlie vicini  a  un sasso, figure intere, del Gentilesco, de' migliori» 40,
dipinse per il duca di Savoja dopo averla già dipinta  a  Genova e che replicò probabilmente a Parigi41 e a Londra,
averla già dipinta a Genova e che replicò probabilmente  a  Parigi41 e a Londra, come pièce d’impegno, specialmente
dipinta a Genova e che replicò probabilmente a Parigi41 e  a  Londra, come pièce d’impegno, specialmente cara al suo
suo temperamento. L'esemplare di Torino pare esser rimasto  a  lungo nel Palazzo Reale e probabilmente si trova anche ora
si trova anche ora in qualche villa reale piemontese;  a  me spiace di non poterne parlare neppure di sulla stampa
Carracci, conservato nella Galleria Doria Pamphili,  a  Roma: • i due alberi a sinistra indicano il piano di
nella Galleria Doria Pamphili, a Roma: • i due alberi  a  sinistra indicano il piano di composizione frontale; • il
il piano di composizione frontale; • il risalto del terreno  a  destra ed il bosco a sinistra indicano il piano di
frontale; • il risalto del terreno a destra ed il bosco  a  sinistra indicano il piano di composizione intermedio; • il
 a  questo punto forse che il termine e il concetto di
Damisch), potrebbe venirci in aiuto. Facendoci propendere  a  considerare: «l’idée que l’icone n’est pas nécessairement
vorrei anche ricordare le parole stesse di Peirce2: «But  a  sign may be iconic, that is may represent its object,
by its similarity, no matter what its mode of being. If  a  substantive be wanted, an iconic representamen may be
be wanted, an iconic representamen may be termed  a  hypoicon. Any material image, as a painting... in itself
may be termed a hypoicon. Any material image, as  a  painting... in itself without legend or label, may be
in itself without legend or label, may be called  a  hypoicon». E non starò qui a ricordare come le ipoiconi
legend or label, may be called a hypoicon». E non starò qui  a  ricordare come le ipoiconi possano a lor volta essere
E non starò qui a ricordare come le ipoiconi possano  a  lor volta essere suddivise in: immagini, diagrammi,
d’una semiotica che, necessariamente, è costretta  a  servirsi metalinguisticamente del linguaggio verbale.
poi tale opera sia destinata  a  «valere», sia destinata a «restare», è un altro discorso.
poi tale opera sia destinata a «valere», sia destinata  a  «restare», è un altro discorso. Le opere nei nostri giorni,
nei nostri giorni, in prevalenza, sono destinate piuttosto  a  suggerire degli spunti immaginifici che ad essere esse
ad essere esse stesse eide in sé compiute; sono destinate  a  fissare la parvenza di momenti ed eventi, lo Schein dei
esse stesse processualmente pregnanti; e, in definitiva,  a  costituire piuttosto una cosificazione del fuggevole, che
riferisco infatti  a  Compenetrazione di testa e di finestra e a Testa+casa+luce
infatti a Compenetrazione di testa e di finestra e  a  Testa+casa+luce [figura 67].
1590, morto nel 1656, e attivo soprattutto come decoratore  a  Crema, a Brescia e a Bergamo in chiese e palazzi, dopo il
nel 1656, e attivo soprattutto come decoratore a Crema,  a  Brescia e a Bergamo in chiese e palazzi, dopo il 1631.
e attivo soprattutto come decoratore a Crema, a Brescia e  a  Bergamo in chiese e palazzi, dopo il 1631.
 A  Catania, nel Museo Civico, non sfugge a chi abbia pratica
Catania, nel Museo Civico, non sfugge  a  chi abbia pratica di caravaggeschi un Cristo flagellato, di
di Bologna nella seconda edizione vennero rettificate  a  «Scuola» (si veda anche a: RICCI, MARCO); nelle Scene di
MARCO); nelle Scene di genere (649, 650) di Casa Lechi  a  Brescia venne indicata la collaborazione, forse dello
Mercato (642) del Castello Sforzesco; né si retrocedettero  a  imitatore, come si doveva, i numeri 646, 647; la
247] dove il paesaggio, il gregge e il pastorello col cane  a  destra sono di qualche pittore romano simile a Rosa da
col cane a destra sono di qualche pittore romano simile  a  Rosa da Tivoli, il resto invece di Magnasco.
molto probabile che la rivoluzione del gusto che avvenne  a  New York a cavallo fra gli anni Quaranta e gli anni
che la rivoluzione del gusto che avvenne a New York  a  cavallo fra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta del
gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta del secolo scorso,  a  guerra appena finita, e che portò l’innovazione delle arti
guerra appena finita, e che portò l’innovazione delle arti  a  una negazione definitiva del contenuto e della figura
è molto probabile, appunto, che potesse piacere non solo  a  chi la stava teorizzando nel mondo dell’estetica - Clement
- Clement Greenberg, il freddo esperto di un’arte fine  a  se stessa e confinata sulla superficie dipinta, e Harold
era «an arena in which to act» dove il risultato era «not  a  picture but an event» ma che potesse pure essere
 a  questo punto che ci vediamo obbligati a lasciar sospeso il
a questo punto che ci vediamo obbligati  a  lasciar sospeso il nostro discorso pur sperando di aver
discorso pur sperando di aver almeno in parte contribuito  a  chiarire alcuni dei molti equivoci che gli storici e i
e i critici dell’arte contemporanea hanno spesso aiutato  a  propalare; e sperando altresì di aver chiarito alcuni
forme dissacratorie di un’arte corporea, spesso legate  a  tendenze sadomasochistiche, già iniziate negli anni
viennese e i vari adepti della body art (da Gina Pane  a  Vito Acconci, da Marina Abramovic a Journiac, da Annette
body art (da Gina Pane a Vito Acconci, da Marina Abramovic  a  Journiac, da Annette Messager a Trisha Brown ecc.) e
da Marina Abramovic a Journiac, da Annette Messager  a  Trisha Brown ecc.) e attualmente dilagate in Europa e negli
l'Ojetti, nella sua saggezza pirronica, si limitava  a  concedere l'apposizione di un «attribuito» al nome
al nome precedente o, tutt'al più, la rivogatura  a  una generica «Scuola»; d'artista o regionale che fosse.
d'artista o regionale che fosse. Forse. ebbi torto  a  non puntare i piedi, o a non ritirarmi sull' Aventino, per
che fosse. Forse. ebbi torto a non puntare i piedi, o  a  non ritirarmi sull' Aventino, per condurre a mio modo, e in
i piedi, o a non ritirarmi sull' Aventino, per condurre  a  mio modo, e in separata sede, il lavoro che pure abbozzai
che pure abbozzai sotto il nome di «Farragine del '6 e '700  a  Palazzo Pitti» ma che non tradussi in saggio. Le cose
ma che non tradussi in saggio. Le cose qualche volta vanno  a  modo loro.
lo chiedono gravemente — i «mostri» che Picasso ha dipinto  a  profusione, mostri-signore, mostri-bambini, mostri-mamme?
narici, cappelli, cappellini, occhi e orecchi, rampanti,  a  grappolo, a catena, squassati, gettati a braccio e poi a un
cappellini, occhi e orecchi, rampanti, a grappolo,  a  catena, squassati, gettati a braccio e poi a un tratto
orecchi, rampanti, a grappolo, a catena, squassati, gettati  a  braccio e poi a un tratto raccolti da un invisibile filo,
a grappolo, a catena, squassati, gettati a braccio e poi  a  un tratto raccolti da un invisibile filo, come perle di una
una collana allentata; manoni, piedoni, infilati di fianco,  a  forbice, nei corpi perpetuamente mossi; due nasi, un occhio
riga da una parte, gli occhi socchiusi dietro gli occhiali  a  pince-nez, il naso raggricciato, la bocca senza sorriso:
chi poteva mai essere costui, sotto i portici di via Po  a  Torino, o seduto al Caffè Rosati a Roma? Un attore, no: non
i portici di via Po a Torino, o seduto al Caffè Rosati  a  Roma? Un attore, no: non si guardava intorno, a fare
Rosati a Roma? Un attore, no: non si guardava intorno,  a  fare incetta di sorrisi ammirati. Un avvocato? Nemmeno:
agitava in aria il bastoncino dal manico d’argento;  a  guardar bene l’accozzo dei colori del suo abbigliamento,
qualche cosa di così azzeccato, che veniva fatto di pensare  a  un grande architetto, a un coreografo, a un arredatore: ché
che veniva fatto di pensare a un grande architetto,  a  un coreografo, a un arredatore: ché il pittore Luigi
fatto di pensare a un grande architetto, a un coreografo,  a  un arredatore: ché il pittore Luigi Spazzapan denunciava la
le sue camicie sui cui colletti spiccavano cravatte  a  farfalla?
se crediamo  a  Bacon, noi critici non aiutiamo a risolvere alcun tipo di
se crediamo a Bacon, noi critici non aiutiamo  a  risolvere alcun tipo di diffidenza. Incassato lo schiaffo,
sviluppo ulteriore da questa serie  a  quella che mira a fissare le forme uniche della continuità
sviluppo ulteriore da questa serie a quella che mira  a  fissare le forme uniche della continuità nello spazio.
se in quella vedevamo l'artista limitarsi prima  a  uno sviluppo astratto del dinamismo di pose e di
qui nell'accelerazione del moto relativo egli tende  a  valersi abilmente della superficie squadrata del disegno.
squadrata del disegno. Questo ci condurrà fra breve  a  qualche conclusione, tuttavia notiamo fin d'ora che lo
tuttavia notiamo fin d'ora che lo staglio pittorico tende  a  sopprimere a tempo gli sfrangiamenti inevitabili di un
fin d'ora che lo staglio pittorico tende a sopprimere  a  tempo gli sfrangiamenti inevitabili di un nuovo
di tutta l’Italia centro-settentrionale: lo troviamo  a  lavorare per un Malatesta a Brescia, nel Broletto, e poi
lo troviamo a lavorare per un Malatesta  a  Brescia, nel Broletto, e poi ancora nel Palazzo Ducale di
e poi ancora nel Palazzo Ducale di Venezia, intento  a  realizzare assieme a Pisanello un ciclo di affreschi che
nel Palazzo Ducale di Venezia, intento a realizzare assieme  a  Pisanello un ciclo di affreschi che andò distrutto nel
un ciclo di affreschi che andò distrutto nel Cinquecento  a  causa di un incendio, e infine a Roma, dove si recò,
distrutto nel Cinquecento a causa di un incendio, e infine  a  Roma, dove si recò, chiamato dal papa Martino V Colonna,
si recò, chiamato dal papa Martino V Colonna, per decorare  a  fresco la navata maggiore di San Giovanni in Laterano.
di San Giovanni in Laterano. Quando il pittore morì  a  Roma, nel 1427, gli succedette nell’impresa proprio
«lombardo» (dopo il 1000) e il carolingio (prima), diede  a  quest'ultimo una determinazione un po' frettolosa, e,
carolingio dall'estrema rozzezza di quel monumento s'era  a  poco a poco raffinato fino a raggiungere una specie di
dall'estrema rozzezza di quel monumento s'era a poco  a  poco raffinato fino a raggiungere una specie di rinascenza
di quel monumento s'era a poco a poco raffinato fino  a  raggiungere una specie di rinascenza nell'XI secolo;
dove l’uomo è portato  a  creare unicamente in base ad un impulso che tende a
portato a creare unicamente in base ad un impulso che tende  a  modificare i dati della natura, e a imporre quelli della
ad un impulso che tende a modificare i dati della natura, e  a  imporre quelli della sua fantasia, là dove intervengono
sarà solo il «computer della corteccia cerebrale umana»  a  dover intervenire (ampliato magari dalle «memorie»
ma certamente non sarà il «cervello» del computer  a  realizzare il primo spunto creativo che possa segnare una
un artista  a  Genova che appare sempre più importante come suscitatore di
consequenziario e personale. Questi è Fiasella.  A  Roma - dove lo troviamo nel 1616- egli deve avere assistito
inaugurato da Gentileschi negli ultimi anni romani. Tornato  a  Genova egli si trova accanto ancora Gentileschi, e da lui
trova accanto ancora Gentileschi, e da lui pare apprendere  a  dipingere con sole preoccupazioni di colore, di valore e di
sole preoccupazioni di colore, di valore e di luce, insomma  a  «peindre en peintre».
che con tanto gioviale fastosità gli uomini pensino  a  tempo a ricoverare la lineatura dei loro gesti al riparo
che con tanto gioviale fastosità gli uomini pensino a tempo  a  ricoverare la lineatura dei loro gesti al riparo del
mentre sul cielo si sdraiano le stuoie di nubi orlate  a  giorno, e fra le colonne dolcemente macchiate si svolgono a
a giorno, e fra le colonne dolcemente macchiate si svolgono  a  distesa drappi, e bandiere?
quest’arte come già esausta, già desueta, già destinata  a  lasciare il posto a qualcosa d’altro?
già esausta, già desueta, già destinata a lasciare il posto  a  qualcosa d’altro?
assai più che il Mâle per la deliziosa voluttà di trovare  a  Saint Denis, a Tolosa, a Arles, a Saint Gilles e a Chartres
il Mâle per la deliziosa voluttà di trovare a Saint Denis,  a  Tolosa, a Arles, a Saint Gilles e a Chartres dei modelli
la deliziosa voluttà di trovare a Saint Denis, a Tolosa,  a  Arles, a Saint Gilles e a Chartres dei modelli superiori
voluttà di trovare a Saint Denis, a Tolosa, a Arles,  a  Saint Gilles e a Chartres dei modelli superiori alla grande
trovare a Saint Denis, a Tolosa, a Arles, a Saint Gilles e  a  Chartres dei modelli superiori alla grande scultura
rischi di negare individualità artistica e facoltà creativa  a  Guglielmo, a Nicolao, a Benedetto Antelami. Nessuno s'è mai
individualità artistica e facoltà creativa a Guglielmo,  a  Nicolao, a Benedetto Antelami. Nessuno s'è mai sognato di
artistica e facoltà creativa a Guglielmo, a Nicolao,  a  Benedetto Antelami. Nessuno s'è mai sognato di chiudere gli
affreschi perduti, ove i due collaborarono in Palazzo Porto  a  Thiene, e quelli di Palazzo Cappello a Venezia. Il von
in Palazzo Porto a Thiene, e quelli di Palazzo Cappello  a  Venezia. Il von Hadeln può però esaminare la bellissima
relazioni con Correggio, e il ritratto di Pace Guarienti  a  Verona. Nel 1556 Veronese imprende le pitture del soffitto
ben definita dallo Hadeln sul 'confronto delle opere sicure  a  Fanzolo nella Villa Emo. Le incisioni dello Zarietti fanno
rimpiangere la perdita degli affreschi di Palazzo Trevisan  a  Murano. Si deve così passare agli affreschi di San
di Veronese dalla maniera romana e michelangiolesca. Ma  a  questo proposito è strano che lo Hadeln non pensi a
Ma a questo proposito è strano che lo Hadeln non pensi  a  condurre un parallelo tra il primo periodo di Veronese e
allo strano momento in cui il Salviati (Porta) lavora  a  Venezia.
meraviglia dunque se sorprenderemo finalmente Orazio  a  tentare la trattazione anche più adatta a questo pubblico
finalmente Orazio a tentare la trattazione anche più adatta  a  questo pubblico anticlassico: la scena «borghese».
MUÑOZ, La scultura barocca  a  Roma: Vº: Le tombe papali («Rassegna d'Arte », maggio 1918)
egli  a  stabilire, ora, alcuni altri gruppi di energia pittorica
alcuni altri gruppi di energia pittorica che s'iniziarono  a  Siena, ma si svolsero poi soltanto altrove.
ventidue anni quando la sorella e il cognato lo mandarono  a  Roma. Egli accettava dai cari parenti restìo e a spizzico.
mandarono a Roma. Egli accettava dai cari parenti restìo e  a  spizzico. Trovò a Roma il Rossetti. Guardò per un pezzo
Egli accettava dai cari parenti restìo e a spizzico. Trovò  a  Roma il Rossetti. Guardò per un pezzo come trasognato,
Guardò per un pezzo come trasognato, senza sapersi fermare  a  nulla; e finalmente, innamoratosi di alcune statue antiche
innamoratosi di alcune statue antiche al Vaticano, si pose  a  copiarle. Frequentava intanto la scuola del nudo
di San Celso, circa del 1125; altri imitatori lavorarono  a  Nonantola poco dopo il 1121; Nicolò, il grande allievo di
lavorò alla Sagra di San Michele nel 1120 e nel 1122  a  Piacenza. Nel 1135 lavorò a Ferrara, nel 1139 a Verona. La
San Michele nel 1120 e nel 1122 a Piacenza. Nel 1135 lavorò  a  Ferrara, nel 1139 a Verona. La cattedrale di Parma fu
e nel 1122 a Piacenza. Nel 1135 lavorò a Ferrara, nel 1139  a  Verona. La cattedrale di Parma fu cominciata circa il 1117
capitelli l'influenza di Guglielmo è evidente. Guardarono  a  Guglielmo verso il 1120 anche gli scultori di Isola San
1130). L'imitazione di Nicolò è evidente fin dal 1140 circa  a  Sant'Ilario di Baganza, anzi fin dal 1135 circa nei portali
compie una ben triste giustificazione della pittura  a  grottesche. Poiché, io credo, la pittura a grottesche del
della pittura a grottesche. Poiché, io credo, la pittura  a  grottesche del Rinascimento è uno svisamento illustrativo
fantastica del senso della composizione. La decorazione  a  grottesche la svisa a pro della rilassatezza curiosa dello
della composizione. La decorazione a grottesche la svisa  a  pro della rilassatezza curiosa dello spirito pratico. E
della rilassatezza curiosa dello spirito pratico. E bene: è  a  punto questa, per Michelangelo, la legittimità artistica
pare ad essi che possa accadere». Ammette, adunque, un'arte  a  soddisfare la praticità suntuaria degli uomini.
fondato nel ferragosto del 1534 in una chiesa di Montmartre  a  Parigi, sei studenti animati di buona volontà e capeggiati
alla tonaca sacerdotale. Successivamente si ritrovano  a  Venezia per andare in Oriente e giungono invece a Roma dove
ritrovano a Venezia per andare in Oriente e giungono invece  a  Roma dove fanno strada grazie a Paolo III Farnese.
Oriente e giungono invece a Roma dove fanno strada grazie  a  Paolo III Farnese.
e il toro di Creta: Il toro di Creta, che apparteneva  a  Minosse, era un bellissimo esemplare della sua specie,
il dio del mare, che rese il toro furioso; Ercole riuscì  a  domarlo e a portarlo a Tirinto. L’iconografia è
mare, che rese il toro furioso; Ercole riuscì a domarlo e  a  portarlo a Tirinto. L’iconografia è caratterizzata
rese il toro furioso; Ercole riuscì a domarlo e a portarlo  a  Tirinto. L’iconografia è caratterizzata dall’immagine di
quel rosso guance di mela, quel turbante turbato di nastri  a  screzio e di lumi a sghembo; e il giallo del legnaiolo
mela, quel turbante turbato di nastri a screzio e di lumi  a  sghembo; e il giallo del legnaiolo vestito dunque di scorza
peperone; e quel verdetto metallizzato delle fronde; tutto  a  suo modo, consona.
 a  traverso queste ricerche delle direzioni essenziali della
delle direzioni essenziali della materia che si giunge  a  quella Elasticità (cavallo, cavaliere e paesaggio), ch'è,
(cavallo, cavaliere e paesaggio), ch'è, sia detto  a  gran voce, un capolavoro, e dove si afferma quello ch'era
ottimo capitolo è dedicato  a  Michelangelo architetto. A parte, come finale, è trattata
ottimo capitolo è dedicato a Michelangelo architetto.  A  parte, come finale, è trattata l'attività di Michelangelo
di San Pietro, sovratutto nella cupola che, dice il T.,  a  guardarla dal Pincio, al tramonto, appare (anch'essa) come
esistono altri parametri nella scultura recente, oltre  a  quelli dei materiali inediti (che oltretutto non sempre
pezzi di scarto lignei, che non ha guadagnato dal ricorso  a  materie plastiche o a metallo).
che non ha guadagnato dal ricorso a materie plastiche o  a  metallo).
non vorrei che cadesse  a  poco a poco dal mio discorso tutta la gioia che il bel
non vorrei che cadesse a poco  a  poco dal mio discorso tutta la gioia che il bel saggio del
doverne leggere altri migliori e come questo indispensabili  a  tutti gli «Amici del Seicento».
è LORENZO BARTOLINI (1777-1850), che fu allievo del David  a  Parigi e col Canova non ebbe un rapporto diretto; ma che
ebbe un rapporto diretto; ma che indubbiamente contribuì  a  sviluppare i motivi più sentimentali della sua poetica e a
a sviluppare i motivi più sentimentali della sua poetica e  a  collegarlo così alla corrente, ormai romantica, del
Mafai e per l’Antonietta sua moglie, donna che dava i punti  a  parecchi, quanto a pittura, e c’era il gruppo dei letterati
sua moglie, donna che dava i punti a parecchi, quanto  a  pittura, e c’era il gruppo dei letterati e dei poeti da
e c’era il gruppo dei letterati e dei poeti da Sinisgalli  a  Beccaria a Mazzacurati a Diemoz a Ungaretti a Natta,
gruppo dei letterati e dei poeti da Sinisgalli a Beccaria  a  Mazzacurati a Diemoz a Ungaretti a Natta, quest’ultimo
e dei poeti da Sinisgalli a Beccaria a Mazzacurati  a  Diemoz a Ungaretti a Natta, quest’ultimo conosciuto in
e dei poeti da Sinisgalli a Beccaria a Mazzacurati a Diemoz  a  Ungaretti a Natta, quest’ultimo conosciuto in sanatorio e
da Sinisgalli a Beccaria a Mazzacurati a Diemoz a Ungaretti  a  Natta, quest’ultimo conosciuto in sanatorio e primo suo
e permettetemi continuarla perchè la trovo necessaria  a  sviluppare, a comprovare le mie teorie.
continuarla perchè la trovo necessaria a sviluppare,  a  comprovare le mie teorie.