Il botanico tedesco riconobbe non meno di 20 fattori che influenzano i caratteri del fiore (colore, forma, ecc.) e sono perciò prevedibili 220 cioè
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, questi esperimenti, come il Boveri stesso più tardi riconobbe, non approdarono ad alcun risultato sicuro.
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(1923) trovò 48 cromosomi, fra cui riconobbe 23 coppie di autosomi e una coppia ineguale, X Y, i cui componenti si separano nella maturazione, così che si
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Il Painter riconobbe innanzi tutto che la struttura di questi elementi «giganteschi» (la proporzione con i cromosomi «normali» è rappresentata nella
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ricerche anche a queste specie, ma non ottenne risultati concordanti con quelli dei piselli: più tardi si riconobbe che nei Hieracium v’è una tendenza
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, Viola tricolor) tenendo separata la discendenza di ogni individuo, e riconobbe così l’esistenza, nelle specie linneane, di tante razze o specie
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spermio nell’uovo (Fol) e la fusione dei nuclei (Hertwig). E. van Beneden (1883-84) riconobbe che i cromosomi dell’uovo derivano per metà dal padre e
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soltanto quando fu possibile osservarne lo sviluppo e le trasformazioni, si riconobbe la loro vera natura.
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individuali, come ritenevano i darwinisti, bensì quelle che già il Darwin aveva intravviste e che il De Vries riconobbe e denominò mutazioni. La genetica, dopo
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