Un altro esempio di analisi del patrimonio genetico è dato da quella eseguita dal Baur in una pianta, la Bocca di Leone, Antirrhinum majus.
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posseduti da ciascuna pianta, ne segue che la F 2 deve costituire, per la intensità del rosso, una serie di variabilità distribuita secondo la curva
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dell’anidride carbonica dell’aria e dell’acqua succhiata dal suolo attraverso le radici, cioè, in ultima analisi, la nutrizione della pianta. Nulla di
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su di una pianta verde, che fornisce loro gli idrati di carbonio necessari alla vita, e dimostrare così che effettivamente si formano anche le
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pannocchie che si sviluppano sulla pianta di granoturco zuccherino, hanno tutte chicchi lisci, amilacei, appunto perché l’endosperma, anch’esso ibrido
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formato esclusivamente dalla pianta madre. Come diremo a pag. 140 i nuclei dell’endosperma provengono dall’unione di un pronucleo materno con uno dei
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qualche pianta inferiore (Fucacee).
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Nelle Fanerogame Angiosperme, la pianta (radici, caule, foglie) è il diplofito, originatosi dalla unione dei due gameti, e che, divenuto adulto
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Nelle piante l’alternanza di generazioni è anche più costante. Nelle felci, ad esempio, la pianta che è generalmente conosciuta con questo nome, si
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animale e ogni pianta sempre procrea figli simili a sé.
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porta cloroplasti, e tutti quelli della pianta figlia derivano da quelli contenuti nell’ovulo da cui ha tratto origine, è evidente che soltanto la
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pieno processo evolutivo, quando (1886) s’imbatté in una pianta, la Oenothera lamarckiana, che era stata introdotta dall’America come pianta ornamentale
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riproduzioni in miniatura della pianta madre. Caratteristica della massima parte degli organismi aploidi è, infatti, il minor volume rispetto a quelli diploidi
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duplicazione dei cromosomi di uno zigote 2n, nella prima divisione, oppure per unione di due gameti provenienti da una pianta diploide ed eccezionalmente
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La natura di ogni pianta e di ogni animale — la cui esistenza è volta ad un unico, ultimo fine: la riproduzione — appare totalmente informata da tale
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V’è una razza di Primula sinensis, chiamata rubra dai sistematici, che, se la pianta viene tenuta a temperatura normale (sotto ai 30°) mette fiori
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carattere «fiori rossi» che i sistematici hanno assunto come indice della differenza fra le due varietà è fallace, perché scompare sol che la pianta sia
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majus. Irradiando i rami di questa pianta lo Stein ottenne alcuni tipi di variazione (piante nane, o altrimenti difettose) che si trasmettono
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dalla forma tipica e ben nota, e finché la pianta striscia sul suolo, in luoghi ombrosi, mette altre foglie dello stesso tipo; può anche riprodursi
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forma diversa, e spuntano anche fiori e frutti (Fig. 16). La formazione dei rami fruttiferi non avviene ad una certa età della pianta, bensì quando
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’esperimento e allevando in tante parcelle separate la progenie (ottenuta per autofecondazione) di ogni pianta della F 2, il Mendel osservò che le piante
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In molti casi l’ibrido ha un carattere in certo modo intermedio fra quelli dei genitori. Si parla in tal caso di fusione. Ad esempio una pianta, la
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