posseduti da ciascuna pianta, ne segue che la F 2 deve costituire, per la intensità del rosso, una serie di variabilità distribuita secondo la curva
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risulta quindi una certa curva di variabilità, d’una certa ampiezza.
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2) La F 2 dimostra una variabilità molto maggiore della F 1. Le massime frequenze sono, anche qui, sui caratteri intermedi, ma l’ampiezza della curva
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nelle cellule somatiche (peritoneo, sangue) di varî Anfibî urodeli, trovò valori distribuiti su di una curva di variabilità, fra i limiti 19 e 27, con
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cui velocità si può supporre proporzionale alla loro valenza e si può rappresentare con una certa curva. In condizioni normali, cioè quando il valore M
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che determinano rispettivamente il sesso maschile e quello femminile in un individuo geneticamente maschio: in condizioni normali (curva M) non vi è
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, ciascuno dei quali presenta una propria curva di migrazione, e persino per le varie specie chimiche dello stesso gruppo (le tre xantofille: luteina
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quindi che il poligono sia una approssimazione alla curva, e che questa rappresenti il fenomeno della variabilità, come realmente
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maggiore li numero delle classi) tanto più gli angoli del poligono divengono smussati, e il poligono tende a trasformarsi in una curva, come quella
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curva normale di perequazione. Ai lati sono indicate le frequenze; sull’asse delle ascisse, in alto i valori di classe, in basso la posizione della
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Fig. 6. – Curva normale. Sull’asse delle ascisse sono indicate la media (= 0), e lo scarto quadratico medio (σ) e i suoi multipli (da A. Lang).
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Le curve di quel tipo (Fig. 6) sono ben note ai matematici, col nome di curva di Gauss, o di frequenza, o dell’errore, ed essi insegnano a calcolarne
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Curva di Gauss, 42.
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Cerchiamo di renderci ragione, con un esempio pratico del modo di agire della selezione, come meccanismo d’evoluzione, riferendoci alla curva di
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Fig. 7. – Rappresentazione schematica della presunta azione della selezione nel processo evoluzionistico; l’asterisco indica la parte di curva a cui
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avrà una curva A1, con media e così di seguito. Si ha cioè un graduale spostamento della media verso valori più alti; la specie si evolve acquistando di
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.) e vide che ogni linea pura presentava, per ogni carattere, una distribuzione secondo una curva caratteristica, intorno ad una certa media. Praticata
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una curva (o poligono) di Gauss, che avrà una sua media caratteristica. La figura 10 rappresenta schematicamente questa condizione: in essa sono
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nei diversi caratteri) le cui frequenze sono disposte per lo più secondo una curva di Gauss. I varianti non trasmettono ai discendenti la propria
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caratteristico, e che le frequenze delle deviazioni in una popolazione sufficientemente numerosa si dispongano secondo la curva di Gauss.
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finire nelle caselle estreme, e, fra il centro e le estremità, vi è una gradazione regolare delle frequenze, che si avvicina alla forma della curva a
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di queste molteplici, e spesso singolarmente inefferrabili cause è la distribuzione delle frequenze secondo la curva di Gauss.
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Si desume da quanto abbiamo detto che la curva di variabilità di una linea pura, che rappresenta la frequenza delle modificazioni di un dato
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nella curva della variabilità, e la loro causa, che è l’insieme delle azioni dei fattori esterni sul soma. Ci occuperà ora lo studio di altre variazioni
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