, attraverso a questa analisi, non può sfuggire alla conclusione che la materia vivente ereditaria è anch’essa formata di elementi, le unità ereditarie».
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Quello che importa rilevare, a conclusione di questa esposizione, si è che, tanto negli animali quanto nelle piante, la riproduzione sessuata importa
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La questione del valore del cromosoma Y nell’eredità è stata molto discussa; il Morgan era giunto alla conclusione ch’esso fosse «geneticamente vuoto
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genealogico la trasmissione si fa a tutti i figli maschi, e solo a questi; per alcune generazioni si estende questo albero genealogico, e la conclusione
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deve inoltre osservare che questa conclusione è stata raggiunta per via completamente indipendente dalla ricerca mendeliana, e pertanto ogni petizione
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avviene allo stadio in cui i due cromosomi omologhi sono divisi nei quattro cromatidi, ed è probabile che tale conclusione sia generalizzabile. È
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In conclusione poté riconoscere, nelle ghiandole salivari, quattro cromosomi, I, o X, costituito normalmente da un sol pezzo, II e III, costituiti
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citati autori li condussero alla conclusione che i caratteri destrorso-sinistrorso sono determinati da una coppia di fattori mendeliani, e che il
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In conclusione si può dire che le specie o razze triploidi o perissoploidi sono in condizioni non equilibrate, e non possono mantenersi costanti per
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In conclusione, il numero dei fatti, che, in questi ultimi anni si sono venuti raccogliendo a sostegno della teoria cromosomica,
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determinazione del sesso. — § 5. La determinazione progamica. — § 6. Conclusione.
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alcun valore misurato, sono puramente fittizi. Poiché gli esperimenti genetici conducono alla conclusione che nella Lymantria il maschio è omozigote
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. Circa negli stessi anni (1884-85) E. Strasburger e O. Hertwig, indipendentemente, giungevano alla conclusione che il nucleo doveva essere il latore dei
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conclusione.
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— in pratica — impossibile, potremo limitare la nostra conclusione a quel tanto che fino ad oggi si è ottenuto con l’esperimento, senza escludere che
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Insomma, ciascuna delle coppie di allelomorfi si comporta, nell’eredità, come se l’altra non esistesse. Estendendo questa conclusione anche al
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Analogamente si giunge alla conclusione che i capelli crespi dominano sui lisci, i bruni sui biondi, ecc. ecc.
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In conclusione si può ritenere che il carattere «occhi bruni» domini sul carattere «occhi celesti» e che il colore degli occhi dipenda da una sola
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