piante, sani o ammalati (spesso di malattie prodotte dai batterî medesimi) si nutrono assorbendo dall’ambiente in cui vivono quelle sostanze che a
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’eredità dei caratteri acquisiti per azione dell’ambiente e per gli effetti dell’uso e non uso degli organi. Le discussioni ch’essa sollevò furono
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Si è visto, inoltre, che, in condizioni d’ambiente, e specialmente di temperatura, costanti, la frequenza delle mutazioni che insorgono è
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radiazione naturale (radioattività dell’ambiente + raggi cosmici). Data la proporzionalità della frequenza delle mutazioni alla dose di raggi, si può
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Tutti questi esperimenti dimostrano dunque che l’ambiente esterno non è incapace di agire sul genotipo, e di provocare delle variazioni ereditarie
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negli animali: parassitismo, condizioni varie di ambiente, alimentazione, temperatura, mutilazioni e traumi, ecc.
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Il destino dei nuclei è dunque determinato dalla situazione ch’essi vengono ad occupare in seguito alla segmentazione: dall’ambiente citoplasmatico
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qualità del citoplasma che esso contiene. In altri termini, dipende essenzialmente dall’«ambiente citoplasmatico» la manifestazione delle potenze
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’aumento della pressione parziale dell’ossigeno ambiente si accompagna una rarefazione dei capillari; se si vernicia tutto il guscio con una lacca
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«norma di reazione» specifica agli ormoni all’uno e all’altro sesso, i quali agiscono quasi come fattori ambientali (ambiente interno). Per esempio
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. Può inoltre comparire come modificazione o come modificazione durevole (cfr. pag. 68), per effetto di certe condizioni di ambiente. Molti dei
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’ambiente esterno, anche dall’ambiente genotipico, e la sua variazione è indipendente dalla variazione della penetranza.
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esterni (temperatura) possono inoltre avere influenza nella penetranza di vti. Ma è interessante notare l’importanza dell'«ambiente genotipico» cioè dell
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che possono avere influenza sul modo di estrinsecazione dei caratteri. Oltre all’ambiente esterno, la cui azione è ben nota, si è visto che
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l’ambiente genotipico, cioè la presenza e la posizione reciproca dei geni possono influenzare molto sensibilmente il loro modo di manifestarsi. I
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dell’ambiente esterno, e ha come postulato fondamentale l’eredità dei caratteri acquisiti.
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anche essere prodotte dall’ambiente. I neodarwinisti (Weismann) negarono la capacità dell’ambiente a determinare variazioni ereditarie, e ammisero che
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apparire a prima vista, si è rivelato insostenibile, e, seppure non si possa escludere, anzi sia dimostrata, una azione diretta dell’ambiente sul germe
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specie, così come si trovano allo stato selvatico, sono il risultato di un lungo processo selettivo, che le ha rese adatte all’ambiente in cui vivono
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ha importanza ai fini della lotta per l’esistenza e per l’adattamento all’ambiente. Ciò è dimostrato sperimentalmente in alcuni casi, ed è molto
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incontestabile dell’attitudine degli organismi a vivere in un determinato ambiente, attitudine che si può interpretare soltanto o come frutto di un
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, in un determinato ambiente, possono rapidamente avere il sopravvento sull'omologo recessivo preesistente, poiché gli organismi che le presentano
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favorite, od ostacolate, a seconda dell’utilità o del danno che rappresentano, rispetto ad un dato ambiente. Se invece non hanno manifestazione fenotipica
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’ambiente sulla variabilità somatica. — § 6. Carattere e norma di reazione.
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Il Darwin e i suoi seguaci, come tutti sanno, ammettevano come principio e fattore fondamentale dell’evoluzione la selezione naturale. L’ambiente
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§ 7. L’azione dell’ambiente sul plasma germinale 71
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§ 5. - Azione dell’ambiente sulla variabilità somatica Pag.52
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§ 5. Azione dell’ambiente sulla variabilità somatica.
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ambiente freddo, i peli, per effetto della bassa temperatura della zona rasa della pelle, ricrescono scuri, come sono normalmente sulle parti meno protette
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che si tratta di un’unica specie e che i caratteri dell’una e dell’altra forma dipendono soltanto dalle condizioni dell’ambiente. Con condizioni
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sottospecie locali di questo colombo, sono dovute all’azione di diverse condizioni d’ambiente su di un unico genotipo.
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opposto. Quello che noi chiamiamo con termine comprensivo l’ambiente in cui si sviluppa e vive un organismo è quindi l’insieme
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ricostituendone anche l’ambiente, dobbiamo concludere che una moltitudine di fattori ambientali diversi e diversamente importanti, che i singoli individui
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valore medio, cioè a cadere direttamente nella casella di mezzo. I chiodi rappresentano i molteplici fattori dell’ambiente, che possono influire deviando
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Con l’analisi precedente abbiamo distinto alcuni di questi fattori di variabilità, ma è chiaro che l’ambiente risulta dalla coesistenza e dalla
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invece ad ampliarla. L’ambiente agisce quindi come una condizione allo sviluppo dei caratteri ereditarî, come un modificatore il quale però ha un
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Si riesce, tuttavia, a ridurre sensibilmente l’ampiezza di variazione, con condizioni d’ambiente quanto più è possibile uniformi. In certe linee pure
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fatta fiorire in serra a 30°. I genetisti parlano piuttosto di un «fattore» che determina una siffatta reazione all’ambiente, che, al disotto dei 30°, la
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. L’azione dell’ambiente
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del Darwin stesso, ammisero che le variazioni ereditarie su cui agisce la selezione derivano tutte da cause interne, e che l’ambiente esterno non ha
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bel libro del Brunelli. A noi ora interessa soltanto il problema nei suoi termini più generali: sono le variazioni somatiche indotte dall’ambiente
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portavano nel proprio genotipo il carattere «precocità». Le altre non erano maturate, e perciò l’ambiente aveva semplicemente selezionato una linea pura
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ambiente, e aveva acquistato alcuni caratteri, che la distinguono nettamente dalla forma originaria. Riportate in patria queste Dafnie, e rimesse nelle
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§ 7. - L’azione dell’ambiente sul plasma germinale.
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È necessario però bene, chiarire che, quando si parla di eredità dei caratteri acquisiti per azioni dell’ambiente, sempre si intende dire che i
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caratteri acquisiti. Tutto parla in favore della concezione weismanniana: le variazioni somatiche indotte dall’ambiente non lasciano traccia nel patrimonio
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