Nelle pagine che seguono illustreremo con alcuni esempî le azioni e cooperazioni dei geni.
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La comparsa di caratteri nuovi è dunque spiegabile con le combinazioni di fattori mendeliani: la coesistenza di due fattori, in questo caso
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Le cellule sinergidi e le antipode, normalmente, sono destinate a scomparire. All’atto della fecondazione i due nuclei maschili introdotti col tubo
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Le conclusioni più importanti e generali che si possono trarre da quanto siamo venuti esponendo in questo capitolo sono le seguenti. La generalità
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andare nel globulo polare. Così si formano, anche qui, le quattro categorie di uova.
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Le uova possono essere fecondate da uno spermio con X, oppure
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misura la distanza di due geni piuttosto vicini, in genere le somme (o le differenze) tornano, nel senso che, data una serie lineare di tre geni vicini
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, sostenitori ferventi e acerrimi oppositori. Fra le obbiezioni, che le furono mosse, alcune sono acute e ben fondate, e converrà perciò prenderle in esame.
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da cui risultano le otto categorie di gameti previste dal triibridismo (Fig. 60).
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Quest’analisi della topografia dei geni mediante le trasposizioni
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fenotipicamente diversi, come è comunemente riconosciuto da tutti i cultori di ippologia (cfr. Cavazza, 1931), nonostante le affermazioni contrarie di
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§ 2. - Le teorie di Darwin e di Nägeli. L’idioplasma.
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questo fenomeno il processo elementare dell’evoluzione, e creò una nuova teoria, che si può chiamare il «mutazionismo». Secondo tale teoria, le specie
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È opportuno conservare ai varî geni la nomenclatura usata dagli americani, e divenuta ormai internazionale. Le mutazioni recessive si indicano con l
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si è suddiviso in molte cellule) e si producono in una sola cellula, l’organismo appare come un mosaico, in cui solo le cellule discendenti da quella
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Fra le molte osservazioni citologiche che dimostrano che la distribuzione degli eterocromosomi è concordante con il sesso, citeremo ancora le
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Le teorie metaboliche ritengono che la differenza primitiva fra i sessi consista in una diversità del metabolismo o ricambio. A questo concetto
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Fig.3 – Schema della continuità del plasma germinale attraverso le varie generazioni (da F. Raffaele)
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, e che le condizioni fisico-chimiche del citoplasma determinino, al momento della divisione riduzionale, l’orientazione dei cromosomi sul fuso. Così
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Così anche le ricerche di C. H. Danforth (1937) con trapianti
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fanno evolvere in una determinata direzione. Nell’uovo, evidentemente, son contenute tutte le potenze di tutte le parti del corpo: come vengono queste
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formulare alcuni problemi che ci servano di guida per impostare le indagini.
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§ 1. - Posizione del problema. — § 2. - Valore dell’evoluzionismo. — § 3. - Le teorie sul metodo dell’evoluzione. — § 4.-11 problema dell’evoluzione
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audaci, ma malfondate costruzioni, e riconoscere tutte le difficoltà e le lacune che si frapponevano ai tentativi di applicazione del concetto dell
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oggi giustamente le simpatie della maggior parte dei biologi, molti dei quali professano la massima disistima per le teorie, e preferiscono attenersi ai
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più generale, fra le quali si sono divise le opinioni degli studiosi: sono, in ordine cronologico, le seguenti: lamarckismo, darwinismo, mutazionismo
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Per quanto riguarda le mutazioni, si devono distinguere innanzitutto le tre categorie: mutazioni fattoriali, cromosomiche e del cariotipo. Sulle
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genetisti non ritengono oggi probabile che le mutazioni siano esse stesse dirette verso un determinato fine. L’evidenza sperimentale finora raccolta
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LE APPLICAZIONI DELLA GENETICA ALL’EUGENICA, ALL’AGRICOLTURA, ALLA ZOOTECNIA
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Il gruppo 0 non possiede agglutinogeni, ma possiede invece le due agglutinine.
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La genetica, abbiamo detto, è nata dalle teorie dell’evoluzione, le quali considerano le differenze, spesso minime, che si trovano fra i varî
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, in modo da permettere al lettore che lo desideri di rintracciare le altre indicazioni bibliografiche. Sono infatti citati, oltre ai lavori ricordati
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Conklin, E. G. - L’hérédité et le milieu. Parigi, Flammarion, 1920.
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Crescini, F. - Le applicazioni della genetica nel campo filotecnico. B. S. I., XII, 1937.
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Ghigi, A. - Le applicazioni della genetica nel campo zootecnico. B. S. I., XII, 1937.
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Pagina 398
Enriques, P. - Le leggi di Mendel e i cromosomi. Bologna; Zanichelli, 1933.
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Chiarugi, A. - La cariologia e le sue applicazioni, ecc. S. I. P. S., 1932.
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Pagina 409
Dantchakoff, V. - Le devenir du sexe. Act. N. 78, 1933.
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– – La cellule germinale dans le dynamisme de l’ontogenèse. Act. N. 119 1934.
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– – Sur les faits acquis dans le domaine de la sexualité. C. R. S. B., CXXII,
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Cap. XXV - Le applicazioni della genetica all’eugenica, all’agricoltura, alla zootecnia.
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§ 2. - Le teorie di Darwin e di Nageli. L’idioplasma 25
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Ora, come ognun vede, tale affermazione si basa sul presupposto che le variazioni individuali siano trasmissibili ai discendenti Contrariamente a
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cap. XXV – Le applicazioni della genetica all’Eugenica, all’Agricoltura, alla Zootecnia pag. 381
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le modificazioni o somazioni, che sono indotte dai fattori esterni, e che non sono trasmissibili ereditariamente.
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. Haeckel) le teorie del massimo precursore del Darwin, J. B. Lamarck. E le opinioni dei biologi circa le cause dell’evoluzione si divisero fra due
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Riconosciuto dunque che le modificazioni somatiche non sono ereditarie, abbiamo così distinto una delle categorie di variazioni che sono comprese
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Se consideriamo poi le caselle poste sulla diagonale N. 1, 6, 11, 16, vediamo che ad esse corrispondono gli omozigoti, cioè gli individui che
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unicolore, eterozigote se di due colori); quelli sotto indicano i gameti, e le frecce le varie combinazioni possibili (dalle tavole di Genetica di A. Ghigi).
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recessivo nella femmina. Alla F 2 si ottengono le seguenti proporzioni: 1 maschio privo di corna su 3 cornuti, e 1 femmina cornuta su 3 prive di
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