Nello schema della Fig. 24 è rappresentato il risultato dell’incrocio fra cavie nere con pelo lungo e bianche con pelo corto. I fenotipi nuovi, in
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Fig. 26 – Schema dell’incrocio fra due razze di Lathyrus con fiori bianchi. Nella F2 le caselle corrispondenti al fenotipo sono tratteggiate
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Fig. 27. – Esempio di epistasi. Schema dell’incrocio fra polli di razza Livorno bianca e Wyandotte bianca. Le caselle corrispondenti al fenotipo
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con C e D; 3/16 con C; 3/16 con D) e da 1/16 di piante omozigote recessive ccdd. Soltanto in queste si manifesta la forma ellittica (Fig. 28).
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del citoplasma e del nucleo (Fig. 29).
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Fig. 32 - Oocito di 1° ordine di Artemia salina di Sète, con le 21 tetradi in piastra equatoriale; il numero diploide di cromosomi, in questo biotipo
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Fig. 43. – Albero genealogico di una famiglia di emofilici. Gli individui malati (tutti maschi) sono indicati con un cerchietto nero. Si vede come la
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soli 8 cromosomi allo stato diploide, facilmente individuabili per le notevoli differenze di forma e dimensione (Fig. 47).
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Fig. 49. - Esempio di associazione e scambio di due caratteri associati al sesso. Incrocio fra una drosofila con ali ridotte (miniature) e occhi
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Fig. 52. - Carta cromosomica della Drosophila melanogaster, ossia localizzazione dei geni principali, (compilata secondo i dati di C. Stern, 1937, e
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Fig. 55. - Paragone delle seriazioni geniche nei cromosomi X (I), II e III di Drosophila melanogaster (mel) e D. simulans (sim) (sec. Sturtevant, da
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Fig. 56 - Cromosomi diploidi (a, b, c) e aploidi (a’, b’, c’) in due specie di Biston (a, a’ e i), e nel loro ibrido (c, c’) (da Doncaster).
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Fig. 61. – Trasposizione di un pezzo del cromosoma III sul II, in Drosophila melanogaster: sopra, schema topografico; sotto, reperto citologico (sec
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inattive» e s’è anche visto che ad esse corrispondono diverse qualità della sostanza di cui sono costituiti i cromosomi (cfr. pag. 216, e Fig. 63)
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Fig. 66. - Tetrade con tre chiasmi: a sinistra, secondo l’ipotesi di Sax; a destra, secondo l’ipotesi di Darlington (da W. Ludwig, 1938).
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Fig. 65. - Schema degli stadi di 2 e di 4 cromatidi; i cromatidi gemelli sono indicati con lo stesso tratteggio; r indica il piano della divisione
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Fig. 71. - Paragone fra la carta statistica e la localizzazione dei geni nel cromosoma salivare X di Drosofila (da T. S. Painter, 1934).
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Fig. 72. – Anafase della prima mitosi di un uovo di raganella (Hyla arborea) fecondato con sperma di Pelobates cultripes, per mostrare la
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Fig. 75. - Pannocchie di granoturco di due ceppi omozigoti ottenuti per matrimoni consanguinei per 11 generazioni, in mezzo il loro ibrido (sec. East
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Fig. 76. - In alto a sinistra giovane Bufo vulgaris neometamorfosato; in alto a destra giovane Bufo viridis, in basso due ibridi provenienti da uova
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Un altro caso simile è quello illustrato da Toyama e poi da Tanaka nel baco da seta (Fig. 78). Vi sono razze che differiscono per la pigmentazione
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Fig. 78. – Schema della cosiddetta eredità materna negli incroci di Toyama; gli omozigoti per il carattere «sierosa pigmentata» sono in nero, gli
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Fig. 80. - A sinistra, Oenothera lamarckiana, a destra, in mezzo, (A) Oe. rubrinervis. ai lati lati (B e C) Oe. nanella (da H. De Vries).
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Fig. 84. - A sinistra testa di Drosophila normale, vista di sopra e di fianco; a destra mutazione Bar (occhio lineare) (da Th. H. Morgan, 1919).
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Fig. 83. - Mutazioni di Drosophila melanogaster: a) ♀ miniature, ali ridotte (recess., I crom.); b) ♂ dumpy (recess.); c) ♂ omozigote miniature e
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Molte mutazioni interessano la forma, la struttura e il colore dell’occhio (Fig. 84): Bar (I), occhio lineare; kidney (III), occhio reniforme
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Fig. 91. - Porzioni di foglie del muschio Funaria, fotografate allo stesso ingrandimento, per mostrare le diverse dimensioni delle cellule: a
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Fig. 93. - Frutto (cassula) di Datura stramonium diploide (2n) e di due mutazioni polisomiche (2n+1 e 2n+2) (sec. A. F. Blakeslee, da Th. H. Morgan
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Fig. 94. - Cassule di Datura tetraploidi (4n) e, sotto, di individui 4n+1, 4n+2, 4n+3 (sec. A. F. Blakeslee, da Th. H. Morgan, 1926).
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Fig. 95. - Cassule della Datura normale (in alto) e di dodici tipi probabilmente polisomici (sec. A. F. Blakeslee, da Th. H. Morgan, 1926).
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Fig. 96. - Sessualità relativa di un filamento di una specie dioica di Spirogyra: il filamento B si comporta come maschio rispetto ad A e come
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Fig. 97. - Dinophilus gyrociliatus. A, femmina, B, maschio, C, bozzolo, che mostra le due categorie di uova, maschili e femminili. (A e B da Shearer
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Fig. 105. – Apparato genitale di rospo maschio: a, corpi adiposi; b, organi di Bidder; c, testicoli; d, «uterus masculinus»; e, reni (sec. Harms, da
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vista, sono fra animali meglio conosciuti (Fig. 111).
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Fig. 111. - In alto, gallo e gallina di razza Livorno dorato; in basso, a sinistra gallo castrato (cappone), a destra gallina ovariectomizzata
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Fig. 112. - Effetto degli ormoni sessuali femminili sulle penne del gallo: a sinistra, due penne tipiche del groppone del gallo (razza Barred
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da gallina, e piumaggio di tipo femminile (Fig. 112). Se alla cappona s’innesta tessuto testicolare, cresta e bargigli si sviluppano come nel gallo
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Fig.114. - In alto, maschio di anatra in abito di nozze e maschio in abito eclissale; in basso femmine ovariectomizzate che hanno assunto il
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Fig. 121. - Regione del cromosoma X delle ghiandole salivari di Drosophila, che mostra la struttura in corrispondenza del gene Bar e double Bar (sec
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Fig. 4. – Poligono di frequenza delle misure della circonferenza di 97 crani estratti dall’ossario di Sepino (cfr. Tab. III, a pag. 43) (sec. A
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rappresentata in Fig. 6. Si ammette
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Fig. 6. – Curva normale. Sull’asse delle ascisse sono indicate la media (= 0), e lo scarto quadratico medio (σ) e i suoi multipli (da A. Lang).
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Fig. 7. – Rappresentazione schematica della presunta azione della selezione nel processo evoluzionistico; l’asterisco indica la parte di curva a cui
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Fig. 12. - Dimorfismo di stagione della Araschnia prorsa-levana: a sinistra, A. levana, (forma primaverile; a destra, A. prorsa (forma estiva) da
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Fig.14. - Estremo codale di Artemia salina (a sinistra) e di A. mulhauseni (a destra) e forme intermedie ottenute con la diversa concentrazione dell
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Fig. 17. – Schema dei risultati dell’incrocio fra piselli con semi lisci e piselli con semi grinzosi; sotto a ogni individuo è indicata la formula
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Fig. 18. – Schema dei risultati dell’incrocio fra piselli con semi gialli e lisci e piselli con semi verdi e grinzosi.
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Fig. 20. – Reincroci degli eterozigoti dell’incrocio precedente: A, col recessivo; B, col dominante (dalle tavole di Genetica di A. Ghigi).
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Fig. 21. – Incrocio fra una razza di Mirabilis jalapa con fiori bianchi e una con fiori rossi: gli eterozigoti hanno fiori rosa.
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Fig. 23. – Dominanza limitata dal sesso nell’incrocio fra pecore di razza Suffolk, senza corna, e di razza Dorset, con corna (spiegazione nel testo
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