Una distinzione proposta da alcuni autori americani tra i termini «fattore» e «gene» sarà più comprensibile in seguito. Essa consiglia di usare il
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Alcuni esempî concreti di analisi del patrimonio ereditario varranno a chiarire la situazione. Uno dei più completi e anche più celebri lavori di
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risulta il grigio aguti. Il recessivo a non limita la deposizione di pigmento ad alcuni tratti del pelo, e perciò questo risulta nero, anziché grigio.
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selezione in due o tre generazioni successive. S’interpretano anche alcuni casi del cosiddetto lussureggiamento degli ibridi, o eterosi (cfr. cap. XV
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erroneamente si crede, una sostanza chimica ben definita: si conoscono alcuni dei suoi componenti principali (es. acido nucleinico), ma probabilmente la
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In alcuni animali superiori e in certe piante si ha un modo di riproduzione che ricorda questo, con la separazione dal corpo di frammenti, che poi si
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paterna. I alcuni casi, al posto del cromosoma X si ha un complesso di eterocromosomi, che può variare da due a otto elementi.
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successivamente conferma per altre vie. Ecco alcuni altri fattori che si ereditano come «occhi bianchi», e che devono quindi essere localizzati nel cromosoma X:
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Un altro gene legato al sesso è un gene recessivo per il color giallo delle ali: da alcuni allevamenti si ebbero femmine con questo carattere, e
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alcuni Protozoi e nei Batterî non è stata finora descritta. La generalità della sua presenza è indizio sicuro della importanza che deve avere per la
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La costanza della percentuale di scambio, come abbiamo già avvertito, non è assoluta: essa può essere alterata da alcuni fattori esterni, come la
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processi di gemmazione, cioè di riproduzione agamica. Alcuni polipi si modificano poi in modo particolare, divengono piccole creature ombrelliformi
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quelle finora proposte (Goldschmidt, Winkler), rende conto dei fatti. La semplicità della teoria di Morgan, e i suoi buoni fondamenti, alcuni dei quali
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il numero di cromosomi caratteristico e la sua costanza. Nella seguente tabella ne sono indicati alcuni dei più sicuramente stabiliti; come si vede
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’incrociano, e una successiva divisione longitudinale del duplice filamento attorto, in modo che i due cromosomi che così si separano si scambiano alcuni pezzi.
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primeggiano, in questo campo, Darlington, Belling e Sax. Riassumiamo brevemente alcuni punti fondamentali della questione, accennando ad alcuni
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nascimento, in alcuni casi, a soli maschi (es. ape), o a sole femmine, o ad ambedue i sessi. I cicli di molti animali e di alcune piante risultano
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normali, e che spiega alcuni casi di fenotipo a mosaico, o variegato. Per quanto finora si sa, non è molto frequente né così regolare come lo scambio
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localizzati nei cromomeri. Ciò non vuol dire, evidentemente, che siano identificabili con essi. Forse, come vogliono alcuni, la parte cromatica non ha di per
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incapaci di fecondare, tal’altra perché danno origine a zigoti non vitali. Alcuni ibridi trimitotici, tuttavia, sono fertili, come diremo più oltre.
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citarne alcuni, nell'ibrido fra le due specie di cavia (Detlefsen, 1914; Pictet, 1924), nella Medicago media (Witte, 1921), nel Geum intermedium
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Alcuni autori, invece di lasciarsi sedurre dalle speculazioni teoriche, tentarono la soluzione del problema dell’eredità studiando gli ibridi fra
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In questi ultimi anni si sono venuti illustrando alcuni fatti, che parlano a favore di una vera eredità citoplasmatica, cioè della capacità del
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sterile, ma alcuni individui tetraploidi (n = 36) che si formarono, diedero origine ad una specie nuova: Primula kewensis. Lo stesso avvenne nell’incrocio
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è prossimo all’unità: in certi ragni e in alcuni pesci v’è invece una stragrande preponderanza di maschi, mentre nei cefalopodi predominano le
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Si è poi potuto dimostrare sperimentalmente che alcuni individui hanno tendenza a dare maggior numero di figli maschi, o femmine. H. D. King (1918
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Ectocarpus siliculosus, in alcune specie di Spirogyra, ecc.) e poi anche da altri autori, in alcuni funghi (Mucor, ecc.).
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considerazione i fenomeni (alcuni dei quali già noti da tempo) della intersessualità. Li esamineremo nel prossimo capitolo e in quello riferiremo le
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rimase puramente teorico fino a che il Bridges (1925-1930) poté trovarlo in alcuni individui costituiti da un mosaico di zone aploidi e diploidi, e
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livree nuziali dei maschi di alcuni uccelli) si siano potuti sviluppare. Secondo questo modo di vedere, gli individui provvisti di tali ornamenti
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In alcuni casi dunque sostanze (ormoni) secrete dalle gonadi e versate nel circolo sanguigno, inducono la comparsa dei caratteri sessuali secondarî
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Padoa, della scuola del Beccari. Anche in alcuni uccelli selvatici il dimorfismo del piumaggio, talvolta minimo, è controllato dagli ormoni sessuali
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In alcuni casi, certi fattori localizzati in diverse regioni del citoplasma esercitano un’azione direttiva sulla determinazione e sul
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alcuni dei risultati principali a cui questo autore è pervenuto.
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Le ricerche sono ancora insufficienti per permettere una visione generale dell’effetto di posizione. Alcuni dei casi osservati sono passibili di
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genetico; ma è pur necessario richiamare alcuni capisaldi sui quali si deve condurre la discussione.
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ereditariamente, e, benché alcuni naturalisti conservino qualche speranza di potere un giorno dimostrare il contrario, dobbiamo attenerci ai dati attuali degli
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E tuttavia il problema non può considerarsi completamente risolto in questo modo, come alcuni autori ritennero. Il Lotsy, per es. (1916 ecc.) ammette
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L’esame comparato della morfologia e della struttura genetica dei cromosomi di specie diverse di Drosophila ha dimostrato infine che in alcuni casi
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assolutamente casuale e alcuni genotipi si formano con maggior frequenza, purché nessuno dei tre genotipi possibili (AA, Aa e aa) rappresenti un vantaggio, le
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Ortogenesi (Th. Eimer). Secondo il Jollos (1931) alcuni fatti della genetica della Drosophila deporrebbero in favore di mutazioni ortogenetiche. Tuttavia
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nella presenza o assenza di alcuni geni, nella diversa frequenza di certi geni, o gruppi di geni.
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(molti lavori di genetica si trovano però in periodici di zoologia, di botanica, negli atti delle accademie, ecc.), e un elenco di alcuni dei più
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Una bibliografia esauriente richiederebbe migliaia di pagine: ci limitiamo pertanto a indicare qui alcuni dei principali lavori sui varî argomenti
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) presentano caratteri molto singolari, alcuni dei quali sono modificabili sotto l’influenza della luce: così la pigmentazione cutanea, generalmente
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le piantine in condizioni della massima uniformità. In alcuni esperimenti ottenne il 95%, perfino il 98% di fiori con 5 stami, e il 5 o il 2% di fiori
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anche chiaro come alcuni caratteri possano rimaner latenti per parecchie generazioni, e poi subitamente comparire quando si realizzano determinati incroci
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majus. Irradiando i rami di questa pianta lo Stein ottenne alcuni tipi di variazione (piante nane, o altrimenti difettose) che si trasmettono
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ambiente, e aveva acquistato alcuni caratteri, che la distinguono nettamente dalla forma originaria. Riportate in patria queste Dafnie, e rimesse nelle
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lettore che desideri più ampi e analitici ragguagli, ci limitiamo ad alcuni cenni.
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