inattive o vuote) come già aveva previsto il Morgan. Fra le | zone | meno attive sono notevoli, nella Drosofila, l’intero |
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(zone eucromatiche) le quali corrispondono alle | zone | genicamente attive, e regioni che si colorano più |
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debolmente (zone eterocromatiche) che corrispondono alle | zone | genicamente vuote o povere. |
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| Zone | genicamente inattive, 216. |
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salivari, è il fatto che sembrano mancare in essi le | zone | eterocromatiniche; i geni sono distribuiti con una certa |
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distribuiti con una certa uniformità, e non vi sono ampie | zone | meno colorabili. Si credette che l’eterocromatina si |
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deve essere abbandonata. Si è visto infatti che le | zone | di eterocromatina sono rappresentate nella posizione |
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determina direttamente i caratteri sessuali secondarî: | zone | di costituzione genetica maschile hanno caratteri maschili, |
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caratteri maschili, e si sviluppano indisturbate accanto a | zone | con costituzione e caratteri femminili. |
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Ciò è in relazione con la scarsità dei cromomeri nelle | zone | eterocromatiniche. |
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trovarlo in alcuni individui costituiti da un mosaico di | zone | aploidi e diploidi, e poté constatare con certezza che le |
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(Fig. 98, 99). Questi sono individui di cui certe | zone | del corpo hanno caratteri maschili, altre femminili. Si |
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