Nel 1868 si pensò che smorzando in qualche modo la luce diurna sarebbesi resa sensibile e visibile la luce della cromosfera e delle protuberanze, e
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Io penso dunque, che qui si debba piuttosto ravvisare l’esistenza di una forza di projezione esercitata dal nucleo, e capace di slanciare la materia
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divenuta inutilizzabile in quanto riceveva il raggio solare da una parete che era stata abbattuta. Cassini pensò allora di fare un’altra meridiana, più
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, sbagliando, pensò di averne trovato conferma. Saranno poi Francesco Redi (1626-1697) e Marcello Malpighi (1628-1694) ad accertare con esperimenti
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coordinate di una stella vicina di ottava magnitudine. La sera dopo, verificando le misure, si accorse che la stellina si era mossa. Pensò a una cometa
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attraversando l’atmosfera. La rifrazione è massima (circa mezzo grado) poco sopra l’orizzonte e minima (virtualmente nulla) allo zenit. Robert Hooke pensò
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Titius passò inosservata. A farla conoscere pensò un altro astronomo tedesco, Johann Elert Bode. Di qui la Legge di Titius-Bode, dove la parola legge
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L’altra applicazione della foto aerea a cui pensò Nadar fu quella al rilievo catastale: addio all’”esercito di ingegneri, agrimensori, geometri
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registrò l’esistenza delle righe, suppose che segnassero un confine naturale tra i colori dell’iride e tutto finì lì, non pensò che fossero interessanti.
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Osservatori, troppi per un Paese unificato e con seri problemi economici. Matteucci pensò quindi a un coordinamento sotto una direzione accentrata – una sorta
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altissima quota avrebbero avuto un futuro. Pensò quindi a una stazione astronomica sulla cima del monte Bianco, a quota 4807: perché sapeva per
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dell’universo a grande scala non aveva visto riconosciuti i suoi meriti (né fece qualcosa per farseli riconoscere). A lei pensò nel 1925 il professor
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- diversamente da mele e ascensori - non si schiantano perché cadono esattamente con la velocità necessaria a mantenersi in orbita. Però, pensò Einstein, le
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vicinanza della massa solare. Ciò è possibile, pensò Einstein, durante un’eclisse totale, quando il Sole è completamente occultato dalla Luna.
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Dunque, pensò Hoyle, due nuclei di elio potevano incontrarsi e formare un nucleo di berillio, dopo di che, per avere il carbonio sarebbe stato
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volte quella dell’elettrone: era il muone, ma lì per lì si pensò di aver trovato una particella ipotizzata dal giapponese Yukawa come mediatrice dell
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, Tycho Brahe, Giordano Bruno (papa Clemente VIII pensò poi a levargli non giorni ma anni mandandolo al rogo nel 1600), Galileo Galilei, Giovanni Keplero
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Herrevad, viveva un suo zio. Un posto tranquillo, circondato da boschi su colline ondulate, l’orizzonte libero. Subito pensò di costruirvi un osservatorio
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Michelangelo e finanziare la sorella Virginia, infelicemente sposata. Pensò che anticipando il rivale nel presentare il cannocchiale al Doge avrebbe potuto
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