Monaco, per cui opera il primato nella costruzione dei telescopi passò verso il 1820 alla Germania), vide e descrisse le macchie del pianeta
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obbiettiva, lavorata in Monaco da Merz successore di Fraunhofer, ha 49 centimetri di diametro nella parte libera; la macchina che porta il telescopio e
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Anno 1012 nell’Ariete alla fine di Maggio. Relazione del Cronista Epidamo monaco a S. Gallo, morto nel 1088. Era lucidissima, ma subì molte
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moderna costruzione. È quello che trovasi all’Osservatorio del Campidoglio in Roma costruito da Ertel di Monaco, e collocatovi dal fu prof. Calandrelli
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di usare un prisma ordinario posto presso l’oculare del grande refrattore dell’osservatorio di Monaco, di dieci pollici di apertura, ma non ebbe
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ordinarii sarebbero troppo piccoli per dare luce sufficiente. Per tale studio pertanto ordinammo al signor Merz di Monaco un prisma di sei pollici (162
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di Monaco imposero il loro dominio, salvo poi essere di nuovo spodestati dai Doria: per breve tempo, perché ben presto arrivarono i Savoia, che
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In Italia un epigono dei primi esploratori del cielo fu il monaco teatino Giuseppe Piazzi (1746-1826). Nato in Valtellina, migrò per fondare l
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compiere ricerche originali. L’obiettivo, da 22 centimetri, fu ordinato nel 1862 alle officine Merz di Monaco, che godevano di un meritato prestigio
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nell’XI secolo, come risulta dalla traduzione Opticae thesaurus Alhazeni arabis fatta dal monaco Vitellione. Precoci furono le applicazioni astronomiche
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strumenti filosofici” di Monaco non si limitò come Wollaston a uno sguardo distratto. Durante le sue ricerche per migliorare la qualità delle lenti, nella
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Monaco di Baviera. Il padre era un piccolo imprenditore: aveva una fabbrica di macchinari elettrici, ma non fece mai fortuna. A scuola Albert fu un
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Monaco. Quando si ricongiunse ai genitori abitò prima a Milano, in via Bigli 21 (il poeta Eugenio Montale, Nobel per la letteratura, abiterà al numero 15
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, infine alla Scuola Normale di Pisa. Una borsa di studio lo portò a Monaco di Baviera, esperienza importante perché vi incontrò Klein e l’ambiente dei
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Monaco sul quale compare l’oroscopo del futuro scienziato. Un suo zio, Luca Watzenrode, nel 1489 era diventato vescovo della diocesi cattolica di Varmia
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priorità spetterebbe però al monaco Ilario Altobelli, che dichiarò di aver avvistato la nuova stella il 9 ottobre osservando il cielo da Verona. Da
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, nel 1610 andò alla corte del duca Massimiliano di Baviera a Monaco in qualità di liutista con uno stipendio di 300 corone. Prima era stato al
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