1906. Ordinati secondo le loro distanze crescenti dal pianeta, prendono in astronomia, i nomi seguenti:
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Numerosi ostacoli si dovettero superare per riuscire a un tale risultato, per stringere in connubio fecondo la fotografia e l'astronomia, quella uno
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260. Un secondo ostacolo complesso, e che praticamente si risolve in diversi ostacoli parziali, dipende dalla natura stessa dell'astronomia.
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263. Già fu detto che l'immagine fotografica deve in astronomia avere un contorno preciso, netto, geometrico.
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Sul secondo principio è fondata oggi la costruzione della più gran parte degli strumenti destinati in astronomia ad osservazioni fotografiche, di
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308. Queste fotografie di nebule tanto perfette aprono in astronomia un nuovo e fecondo campo di indagini.
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dell'orbita terrestre in due punti diametralmente opposti, punti che in astronomia diconsi nodi.
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In astronomia il circolo fondamentale, a cui si riferiscono le posizioni delle stelle, è l’Equatore celeste, poichè esso può sempre facilmente
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mostrano una astronomia originale indipendente dalla nostrana. Certi caratteri con cui si indicano le costellazioni dai Cinesi sono così poco capiti dagli
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posata su cinque libri. Ai lati compaiono le statue dell’Astronomia e della Geometria. Doveva esserci anche la Filosofia ma il Sant’Uffizio lo proibì.
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i libri di astrologia, e attraverso quelli si accosta all’astronomia.
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Nato a Aarhus (Jutland) il 25 settembre 1644, Ole Christensen Roemer studiò astronomia a Copenaghen con Erasmus Bartholin (1625-1698), matematico
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’Osservatorio di Parigi fino al 1845. Il nepotismo non risparmia l’astronomia.
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Due forti passioni guidarono Wilhelm Hershel. La musica nella prima metà della sua lunga vita (1738-1822) e l’astronomia nella seconda metà. In
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I contributi di William Hershel all’astronomia non si limitarono alle lunghe notti passate alla diaccio. Sia pure in modo diverso, e benché
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Nell’astronomia degli antichi si mescolavano necessità pratiche (la misura del tempo e la navigazione in mare aperto) e sentimenti religiosi. Al Sole
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Lalande, astronomia per signore
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, le loro vite si intrecciarono complice la riforma delle unità di misura e tutti e tre continuarono l’opera di Newton traghettando l’astronomia
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’astronomia diede tre contributi di rilievo derivandoli dalla legge di Newton: la spiegazione del fatto che la Luna rivolge alla Terra sempre lo stesso
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L’approdo all’astronomia fu casuale, non il realizzarsi di una vocazione. Nel 1836 si liberarono due posti di assistente all’Ecole Polytechnique, uno
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Le cose stavano a questo punto quando nel dicembre 1859 giunge a Le Verrier la lettera di un medico dilettante di astronomia, Edmond Modeste
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Virginio Schiaparelli studiò astronomia a Berlino con Encke e a San Pietroburgo con Struve. Nominato astronomo a Brera, nel 1861 scoprì il pianetino
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Giovanni Virginio era un bambino quando una luminosa meteora e una eclisse totale di Sole lo avvicinarono all’astronomia. L’osservazione della
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Così, dopo millenni di astronomia ottica, prima a occhio nudo e poi aiutata dal telescopio, nell’arco di un secolo nacque l’astronomia dell
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’astronomia.
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). Nata a Dover, figlia di un ricco costruttore di battelli poi divenuto senatore, prese il virus dell’astronomia dalla madre, Mary Jump, appassionata
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Pellegrini, la indirizzò a una scuola di musica ma un anno dopo, già incuriosita dall’astronomia, Henrietta passò a studi scientifici e si iscrisse
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di Chicago per studiare astronomia.
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L’astronomia greca si trasforma in una scienza di osservazione capace di fare previsioni con Ipparco (190-120 a.C.). Peccato che delle sue opere
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Dopo Ipparco, per tre secoli l’astronomia non conosce progressi. Anzi, le ipotesi più audaci, come quella eliocentrica, vengono dimenticate, e
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coltivò soprattutto l’astrologia, scrivendo il Tetrabiblos, poi l’astronomia, la geografia e l’ottica.
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Un evento tragico chiude l’astronomia classica sulla soglia del medioevo: l’assassinio di Ipazia, per quanto ne sappiamo unica donna dell’antichità
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dialogare con lui, sarà l’inizio di un’altra storia dell’astronomia. E di un’altra umanità.
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L’astronomia islamica
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L’astronomia araba fu poco originale ma si servì di raffinate tecniche matematiche e grazie all’intreccio con la pratica religiosa riuscì a
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vedere. Possiamo dedurne che, scuole monastiche a parte, nel medioevo l’astronomia si immerse in un lungo letargo. Con qualche eccezione. All’inizio
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reales: aritmetica, geometria, astronomia e musica).
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Nella sua storia dell’astronomia antica John Louis E. Dreyer afferma che, diversamente da Tommaso d’Aquino e Ruggero Bacone, Dante Alighieri non
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’astronomia tolemaica che porterà a Copernico.
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. Eclettico e caotico, si occupò di tutto, quindi anche di astronomia. Purtroppo è difficile inseguirlo nel disordine dei suoi appunti. Benché si definisse
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L’astronomia moderna fu un incendio covato a lungo sotto al cenere. Almeno due testi anticiparono la teoria eliocentrica prima che Copernico
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dell’astronomia a occhio nudo. Una riforma che tuttora scandisce il tempo in gran parte del mondo e anche la nostra vita.
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Gregorio XIII non si interessava di astronomia né di almanacchi. Ma era un papa che faceva il suo mestiere: aveva a cuore le feste religiose, in
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astronomia” e di averli “letti di nascosto”. Tra questi c’era un’edizione latina delle opere di Tolomeo che acquistò per 2 talleri l’ultimo giorno di
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La supernova apparsa nel 1604 traccia lo spartiacque tra l’astronomia antica, fatta a occhio nudo, e l’astronomia moderna, che si avvale del
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Già contagiato dal virus dell’astronomia, Johannes studia in seminario e poi al monastero di Tubinga, dove diventa allievo di Michael Maestlin
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Intitolato Astronomia nova, il libro che annuncia le orbite ellittiche esce nel 1609. Per decisione delle Nazioni Unite il 2009 è stato l’Anno
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Si dice che l’astronomia sia la scienza più antica. Se è così, gli astronomi esercitano il secondo mestiere più vecchio del mondo, blasone che la
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La storia del Somnium occupa quattro decenni. Già nel 1593, quando studiava all’Università di Tubinga, Keplero scrive L’astronomia lunare, un saggio
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nei libri di storia dell’astronomia si legge che questa prova venne solo con la scoperta dell’aberrazione della luce compiuta da James Bradley nel 1728
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