di quella dei pianeti superiori, con velocità minore di quella dei pianeti inferiori. Ciò che dalla Terra vedesi in cielo del movimento di un pianeta
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125. Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, gira intorno ad esso ad una distanza media di circa 58 milioni di chilometri. Il suo anno è meno che un
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La permanenza di forma e di reciproca disposizione dimostra che queste macchie oscure appartengono alla superficie o al suolo del pianeta, che esse
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atmosfera del pianeta, ed a condensazioni transitorie in essa producentisi, analoghe per natura
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asse press'a poco coincidente colla perpendicolare al piano dell'orbita del pianeta, e che probabilmente si compie in giorni 224,7 cioè un periodo
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, impedisce vedere, anche verso il mezzo del disco, il nucleo solido del pianeta.
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proseguito per 15 anni, e da macchie polari del pianeta da lui vedute dedurrebbe per Venere una durata di rotazione prossima a 24 ore.
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Se il pianeta si trova in B, si trova cioè dietro del Sole rispetto allo spettatore che si suppone in T, questi non lo vedrà perchè esso sarà od
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Se il pianeta passa da B in A, la Terra rimanendo per ipotesi sempre in T, esso non solo sarà visibile di notte, ma giungerà anche al massimo del suo
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La distanza fra Marte e la Terra muta da una ad un'altra, opposizione, secondo che questa avviene trovandosi il pianeta nell'uno o nell'altro punto
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i dettagli ben noti della superficie del pianeta, quasi fossero un velo; si sciolgono, scompaiono e i dettagli superficiali riappaiono.
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liquide sulla superficie del pianeta, senza vapori da queste generati e successivamente condensatisi; e poiché infine osservazioni, delle quali qui
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146. Fino agli ultimi tempi si è creduto che Marte, come Mercurio e Venere, fosse privo di satelliti. Ma nell'agosto del 1877, essendosi il pianeta
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di superficie, talune anzi bruscamente terminate, quasi rotte. A misura che dall'equatore uno si avvicina ai poli la tinta generale del pianeta
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profondamente le striscie e le fascie a loro d'intorno, ed esse perdurano mesi ed anni partecipando solo al moto generale di rotazione del pianeta è famosa
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viscere del pianeta per lungo tempo vengono eruttati e lanciati fin nelle più alte regioni della sua atmosfera; forse su Giove l’elettricità esercita
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dietro cui deve passare, e ciò appunto perchè entra prima nell'ombra proiettata dal pianeta; quando tutto questo si avvera succede per l'appunto
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accadere allora che un satellite scompaia alla nostra vista prima di toccare il lembo del disco del pianeta
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159. Questo pianeta offre, osservato con un buon telescopio, il magnifico spettacolo di un globo diametro sensibile, circondato da dieci satelliti e
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Una macchia osservata su Saturno nel 1876 diede un periodo di rotazione del pianeta uguale a 10h 14m 23s 8: un'altra macchia osservata nel 1903 diede
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periodo di rotazione del pianeta uguale a 10h 14m 23s 8: un'altra macchia osservata nel 1903 diede per esso periodo valore 10h 39m. 21s, 1.La macchia
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durata della rivoluzione del pianeta) su Saturno è sette volte circa più grande che non sulla Terra.
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1906. Ordinati secondo le loro distanze crescenti dal pianeta, prendono in astronomia, i nomi seguenti:
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Finora non si conosce di Nettuno che un solo satellite, il quale compie intorno al pianeta il suo giro nel periodo di poco meno che 6 giorni (5g 21h
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all'esistenza di un pianeta trans-nettuniano.
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Verrier rappresenta perfettamente i movimenti di Urano e di Nettuno; che l'ipotesi di un unico pianeta trans-nettuniano è inammissibile; che a
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scoperta. Primo ad osservare con qualche sicurezza le macchie di questo pianeta fu il celebre Ugenio, che le vide coll'aiuto di telescopi lavorati da
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pienamente informato di tutto quello che è stato osservato nel pianeta Marte e vorrà interessarsi alle speculazioni ed alle dimensioni ardenti cui ha
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stagioni ed i loro particolari si son potuti osservare con molta evidenza nelle opposizioni 1882, 1884, 1886, quando il pianeta presentava allo
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quella guisa che gli asteroidi tra Marte e Giove tengono luogo di un pianeta maggiore.
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corteggio di quella stella che noi chiamiamo Sole. Questa cognizione poi ha per base le dimensioni stesse del nostro pianeta, e da questo dobbiamo dare
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indiretto di osservare la distanza di un pianeta della Terra. Scelse a questo effetto il pianeta Marte, che quando sta nella opposizione viene ad una
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anche su di esso. Questa aureola è certamente dovuta alla atmosfera del pianeta, la quale produce una refrazione circolare e una specie di crepuscolo
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" scoperta da Robert Hooke un anno prima, seguì il pianeta per 29 rotazioni e ne calcolò il periodo in 9 ore e 56 minuti, valore vicinissimo a quello reale
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Il battesimo del nuovo pianeta suscitò un dibattito. Vinse l’astronomo tedesco Titius Bode, che aveva proposto il nome di Urano per coerenza con la
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più vicino al Sole, e per Urano, il più lontano, quel grande pianeta al di là di Saturno scoperto casualmente da Hershel nel 1781.
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latinizzato in Titius) nel 1772 aveva trovato una curiosa relazione matematica tra le distanze dei pianeti dal Sole. All’incirca, ogni pianeta dista dal
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Il 31 agosto Le Verrier pubblica i dati dell’orbita del presunto pianeta e ne indica la probabile posizione in modo più preciso. Poi – constatati i
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lascia cadere il discorso ma, intuendo che la pista è promettente, il 9 luglio ordina a James Challis (1803-1882) di cercare il pianeta sulla base delle
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un buon telescopio rifrattore) e si convince della validità dell’osservazione al punto da battezzare Vulcano il nuovo pianeta.
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rivista Natura e arte scriveva: “La rete formata da canali probabilmente fu determinata in origine dallo stato geologico del pianeta, e si è venuta
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saremmo arrivati a esplorare direttamente il pianeta che lui scrutava con grande fatica attraverso le lenti del suo telescopio. Il primo successo nell
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In quell’anno Marte è in posizione molto favorevole e Antoniadi il 20 settembre può osservare il pianeta in condizioni atmosferiche eccezionalmente
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Nell’Osservatorio che aveva fondato a Flagstaff, Lowell eseguì estenuanti perlustrazioni celesti per trovare l’ipotetico “Pianeta X” ma morì nel 1916
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2015. E pazienza se, partita avendo come meta il nono pianeta del Sistema Solare, quando arriverà troverà un modesto “pianeta nano”.
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, non poteva essere il Pianeta X, e il giovane astronomo ricominciò a confrontare fotografie. Nessun pianeta, ma la sua fatica fu in parte compensata
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2) Un pianeta nano è un corpo celeste che orbita intorno al Sole; ha una massa sufficiente per cui l’autogravità prevale sulle forze di corpo rigido
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1) Un pianeta è un corpo celeste che orbita intorno al Sole; ha una massa sufficiente per cui l’autogravità prevale sulle forze di corpo rigido tanto
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Ricapitolando, i pianeti esterni in prossimità dell’opposizione (quando, nell’ordine, si trovano allineati il Sole, la Terra e il pianeta considerato
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formavano un angolo piccolo rispetto alla Terra, e certo la qualità dello strumento non aiutava una visione distinta. Galileo descrive il pianeta come se
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