americano, di studiare e di misurare alcune nuvole di questo pianeta. Una di esse, osservata il 25 e il 26 novembre 1894, era larga 150 chilometri circa o
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potuto ottenere delle immagini giranti con certa regolarità e misurare molte particolarità del fenomeno, e stabilire fra le altre cose che le stelle
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suoi limiti è quasi impossibile a farsi. La luce non si può misurare con precisione e la grandezza delle macchie non prova che essa sia minore quando
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che sono oggetti de’ più difficili a riconoscersi e servono a misurare la forza degli strumenti: sono veri oggetti di prova (test objects). La parte
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precisione per valutare le distanze. Le misure dirette di archi grandi essendo impossibili, si fa uso di mezzi geometrici. Si comincia dal misurare
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spettroscopio ce l’ha dimostrata anzi più viva che altrove. L’immobilità delle Nebulose ci mostra qual sia la scala nel tempo, su cui dobbiamo misurare la
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affermare che non fu Bradley con la casuale scoperta dell’aberrazione della luce (in realtà cercava di misurare la parallasse di una stella) a
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Un’altra idea intelligente fu quella di misurare la distanza del Sole approfittando dei rari passaggi di Venere davanti al suo disco osservati da
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Storicamente notevole rimane lo sforzo di Cassini per misurare la distanza del Sole con il metodo della parallasse, e di conseguenza attribuire al
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Picard capì subito che Roemer era un giovane sveglio e lo sollecitò a misurare i tempi delle eclissi del satellite Io, il più vicino a Giove. Il
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del transito servivano a misurare con più precisione la distanza tra la Terra e il Sole. In secondo luogo, la documentazione fotografica doveva dare
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. Dunque dovevano venire dall’alto e l’acqua le assorbiva. Ne sospettò anche l’origine astronomica: nel 1910 aveva provato a misurare un eventuale aumento
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mari), e affermatane l’affinità con analoghe formazioni terrestri al punto da misurare con un metodo geometrico basato sulla lunghezza delle ombre l
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