lontane dello spazio. Tutto quello che si è affermato in questa materia è frutto di congetture più o meno arbitrarie. Una cosa sola possiamo per il
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proprio e reale della Luna stessa; bisogna ammettere che la Luna si muove intorno a noi nello stesso verso in cui noi ci trasportiamo in giro al Sole, cosa
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sempre più. Che cosa ne dedurremo? Che quella curva è dolcissima, ossia di una debolissima convessità; ragione per cui sulla terra ferma e anche alla
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Non si creda tuttavia di poter accedere a questo studio così attraente senza aiuto ottico proporzionato alla difficoltà della cosa. La sempre grande
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e più appariscente. Ed è a ritenere come cosa assai probabile, che lo scolo di queste nevi liquefatte sia la causa che determina principalmente lo
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l'illuminazione del Sole, è cosa nota e confermata da certissime ragioni fisiche. Chi viaggia nelle Alpi spesso ha occasione di convincersene, vedendo
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qualche cosa di simile ad un vasto impaludamento, nel quale potrebbero ottimamente svolgersi una flora ed una fauna somiglianti a quelle della nostra
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posizione assoluta, ma la semplice oscillazione è piccola cosa, e, non superando pochi secondi di arco, riuscirebbe impercettibile ad occhio nudo. Nei
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frastagli introdotti dai moderni, specialmente nell’Emisfero del Nord. E ciò ha fatto il diligentissimo signor Heis. Per l’Emisfero Australe la cosa è
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in quinta. Questa stella ci presentò una volta nel massimo di sua luce le righe lucide dell’idrogeno come γ Cassiopea, cosa che non abbiamo più
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rilevato che in genere esse più presto salgono dal minimo al massimo che non discendano dal massimo al minimo: cosa analoga a quanto accade per le
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Rosse; ma lo spettroscopio è venuto a disingannarci, rivelandoci una cosa inaspettata, cioè che esse sono masse di puro gas, confermando così quel
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una assai bella luce centrale: in genere sono troppo deboli per dare spettro di sorte alcuna, e sono irresolubili. È cosa singolare che le Nebulose
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. Si è sospettato un cambiamento anche in questa Nebulosa, ma finora la cosa può essere apparentemente dovuta all’effetto degli strumenti diversi, e
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4.° Una cosa importante da studiare si è il rapporto che passa tra i moti proprii e le grandezze delle stelle. Qui però è da avvertire che bisogna
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certa legge di moto comune, cosa assai difficile ad ammettersi. Ma possono anche essere apparenti e dovuti al moto dell’osservatore nello spazio, cioè
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unica geometrica (cosa assurda), se il nostro Sole è in moto, per questo solo fatto appariranno tutte in movimento; a quella guisa che chi cammina in una
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una ellisse e per la maggioranza de’ casi è perfettamente ellittica. Ma lo stabilire con precisione questa curva non è cosa facile. Le distanze
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una determinazione precisa delle loro posizioni: cosa ben più difficile.
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poca cosa, ma inoltre tutte le osservazioni lunari e cronometriche e fotografiche che sono state fatte dalle spedizioni diverse per avere non solo la
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misura delle parallassi, ecc. erano titoli abbastanza serii. Se concesse qualche cosa alla corte, con ciò stesso fu benemerito della scienza positiva
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terrestre, mentre la parallasse sposta nel piano del raggio vettore. (v. soprafig. 76). È cosa degna di meraviglia che con queste fluttuazioni erasi già
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tale assunto. Tuttavia se ciò è vero per un numero limitato di poche stelle, la cosa è diversa quando si tratta di un numero molto grande di esse e
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la cosa è doppiamente improbabile; 1° perchè la velocità loro può essere infinitamente diversa; 2.° perchè la direzione del moto può mascherarne la
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Non vi è cosa in apparenza più capricciosa che la distribuzione delle stelle sulla Vôlta Celeste. Essa sfida ogni ipotesi ed ogni fantasia. Non
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ne ha ancora recata la notizia! L’orbita del più lontano dei nostri pianeti potrebbe appena misurare l’estensione di una Nebulosa planetaria. Che cosa
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parallatticamente a modo di cannocchiale, giudicandola opportuna per raccogliere gran luce: cosa essenziale in queste ricerche. Sotto la direzione del
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Crediamo far cosa grata ai nostri lettori dando un sunto di questi lavori che non sono ancora compiuti; ma che le nostre forze non ci permisero di
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suo genere qualche cosa d’anormale; il che si vedrà meglio discutendo la posizione delle code rispetto al prolungamento del raggio vettore.
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Per dimostrare questa cosa, supponiamo che la Cometa e il Sole si trovino sopra una linea che per semplicità di considerazione ammetteremo come fissa
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retta se non glielo impedisse una attrazione esercitata dalla Terra decrescente con il quadrato della distanza. La cosa funzionava per orbite circolari
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Naturalmente Halley è a buon diritto famoso per aver riconosciuto, nelle sue regolari apparizioni, la cometa che ora porta il suo nome: cosa
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Picard gli segnalò la cosa suggerendo che dipendesse dalla velocità finita della luce, e lo fece pur essendo un sostenitore della propagazione istantanea
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osservare nuovi particolari. Altrettanto bene sapeva che la cosa più importante per un telescopio è la capacità di raccogliere luce: di qui il suo sforzo
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Non si tratta di rivendicare priorità. La cosa interessante è un’altra ed evoca quell’eterogenesi dei fini che serpeggia nella storia della scienza
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caso si trattava di stime induttive. Misurare davvero è un’altra cosa.
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rispetto alla loro posizione vera. Ma se non era parallasse, che cosa causava quello scarto?
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certa indolenza, come se non fosse troppo interessato alla faccenda, e la cosa non ha seguito.
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questo punto di vista la loro astrologia era preferibile alla nostra in quanto, anziché deresponsabilizzare i cittadini, li responsabilizzava, e – cosa
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’acciaio di 2 metri. Quando seppe della cosa, Arago lo invitò a ripetere l’esperimento nella sala del meridiano all’Osservatorio con un pendolo lungo 11
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diede l’annuncio nel 1843 ma lì per lì la cosa passò inosservata: soltanto nel 1851 divenne di pubblico dominio, quando l’esploratore Friedrick von
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“metodo dei minimi quadrati”. Ed ecco che cosa tirò fuori Schiaparelli: Quando trovar piaccia il baricentro D’un orinale, oppur d’una padella, ai minimi
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La cosa sorprendente è che intorno al 1830, quando Riemann, padre della geometria non euclidea, era ancora un bambino e mancava quasi un secolo alla
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cosa fosse quel fastidioso ronzio. A loro interessava solo eliminarlo perché disturbava le telecomunicazioni. Ci provarono in ogni modo. Sospettando che
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nuclei atomici? Altro rapido calcolo: ne uscì una velocità superiore a quella della luce. Cosa impossibile per la relatività speciale pubblicata da
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un divorzio consensuale, cosa sorprendente per un personaggio così spigoloso. Si risposò con una svizzera, non altrettanto ricca ma benestante, che
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all’uscita da ciascun ricevitore e il successivo confronto perfettamente sincronizzato delle due registrazioni: cosa resa possibile dagli orologi
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capito che a scaricare gli elettroscopi erano atomi ionizzati dell’aria. Ma che cosa produceva la ionizzazione?
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malinconico e, cosa imbarazzante per un astronomo, occhi afflitti da forte miopia. Eppure, con una fronte spaziosa, occhi penetranti, zigomi rilevati, naso
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Non è l’ingrandimento la cosa più importante, ma la quantità di luce che il telescopio può raccogliere, e questa dipende esclusivamente dal diametro
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