165. Urano è il settimo dei nostri grandi pianeti, e fu agli antichi ignoto. All'occhio nudo esso appare come una stella di sesta grandezza, e quale
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questi raggi elementari giungerà all’occhio dell’osservatore per esempio il rosso, non potrà parimenti giungervi il violetto, che essendo più refratto
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all’occhio successivamente i vari raggi colorati dello spettro della stella prodotto dall’atmosfera ne fa variare il colore. 5° Se l’ondata è molto
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Anno 1848. In quest’anno il signor Hind all’osservatorio di Bishop in Londra scoprì nel Serpentario una nuova stella (α = 16h 52m 37, δ = − 12° 42
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maggiore, ed ha una sfumatura nella parte seguente. Diametro maggiore 25", 37; minore 17", 23: ha punti lucidi all’asse minore: fu figurata nelle nostre
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’orbita terrestre in un anno, ossia 240 milioni di chilometri all’anno; ma tal valore è molto precario per l’ignoranza delle distanze assolute delle stelle.
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usa quello che è disegnato nella fig. 4 che dicesi Equatoriale. Noi diamo la figura di quello che trovasi all’Osservatorio del Collegio Romano
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Elementi principali delle orbite de’ Pianeti primarii riferiti all’equinozio medio dell’epoca del 1.° Gennajo 1850 a mezzodì medio del meridiano dì
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pianeti da Giove all’estremo confine del sistema, ove le masse sono le più grandi, e le densità piccolissime talchè per alcuni è minore assai di
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fluttuazione annua delle stelle dovuta all’aberrazione della luce, Horrebowio credè di aver trovata la parallasse, non si accorgendo che lo spostamento
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mediante un quadrante graduato le posizioni delle stelle rapporto all’orizzonte di un buon globo celeste dopo aver collocato Fomalhaut prima nello Zenit e
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Per favorire le queste ricerche ed ovviare al grande incomodo che produceva la visione obliqua all’asse dell’obiettivo principale a cagione della
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Le ordinate delle curve sono prossimamente proporzionali all’intensità della luce, e le lettere poste sotto, sono quelle delle righe principali dello
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fattoria del Lincolnshire e vi rimase fino all’aprile 1667.
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Nel 1692, all’Osservatorio di Copenaghen, Roemer fu il primo ad applicare a un telescopio una montatura equatoriale, ciò che permette di inseguire
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entrambe eccelse a livello professionale, ma diede il meglio all’astronomia: scoprendo Urano raddoppiò le dimensioni del sistema solare ed esplorando il
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all’astronomo reale Devile Maskelyne. Presto le osservazioni chiarirono che non era né una stella né una cometa. Era un pianeta due volte più lontano di
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° e 99,1 all’equatore.
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conquistò. Scampato al collegio dei gesuiti di Lione e a una laurea in legge, si dedicò all’astronomia. Gli studi giuridici peraltro ebbero su Lalande una
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L’approdo all’astronomia fu casuale, non il realizzarsi di una vocazione. Nel 1836 si liberarono due posti di assistente all’Ecole Polytechnique, uno
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Le Verrier non era interessato all’osservazione astronomica. La formazione matematica lo portò dunque verso ricerche teoriche, condotte su dati già
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particolari, quando il terzo corpo si trova in specifici punti di equilibrio gravitazionale. Il sistema solare comprendeva all’epoca di Le Verrier sette
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-Sole, cioè l’Unità Astronomica. Un altro valore fondamentale in fisica e in astronomia oggetto di misure all’Osservatorio di Parigi è la velocità della
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percettivo che porta all’illusione di vedere i canali. Chiamò “fasce madri” gli insiemi di piccole macchie che altri scambiavano per canali, integrandole e
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prima falce crescente all’ultima falce calante.
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Intanto nell’Italia meridionale sorgeva la Scuola Eleatica, creata da Senofane di Colofone. Per lui la Terra era piatta, si estendeva all’infinito
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sodio quando i suoi elettroni vengono eccitati: la luce giallastra delle lampade stradali è dovuta all’emissione degli atomi di questo elemento.
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“Compagnia”, azienda che portò all’eccellenza tecnologica dando origine alla grande tradizione dell’ottica tedesca. Chissà dove sarebbe arrivato se nel
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raffinata, elaborata come vedremo all’Università di Harvard.
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L’anno dopo il sogno si realizza. All’inizio dell’estate 1893 i pezzi depositati a Rochers Rouges vengono liberati da otto metri di neve e, insieme
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, saltava all’occhio, mentre tutti gli altri puntini neri (le mosche) scomparivano.
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. Conoscendo il ritmo di espansione si può immaginare di proiettare il film alla rovescia e di risalire all’istante iniziale, il Big Bang, quando idealmente
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faceva domande su Marte e sulla Luna con tanta competenza che quello scritto viene pubblicato sul giornale di Springfield. A 16 anni entra all’Università
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Di nuovo in patria, ottenne un posto all’Osservatorio di Monte Wilson, in California, dove stava entrando in servizio un telescopio da un metro e
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per seguire il lancio di razzi alla base di White Sands (New Mexico). Al rientro nella vita civile divenne professore all’Università statale del New
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da fargli assumere una forma (quasi) sferica dovuta all’equilibrio idrostatico; ha ripulito i dintorni della sua orbita da corpi di massa minore.
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, tanto da fargli assumere una forma (quasi) sferica dovuta all’equilibrio idrostatico; non ha ripulito i dintorni della sua orbita; non è un satellite.
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Nato nel 1910 a Lahore, all’epoca in India, oggi in Pakistan, Chandra si laureò a Madras non ancora ventenne. Di nascosto, per pura passione, oltre
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Olanda e allievo all’Osservatorio di Leyda dell’olandese Jan Hendrick Oort, l’astronomo che intuì l’esistenza di una immensa quantità di comete intorno al
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. Queste galassie sono caratterizzate da nuclei attivi, cioè dalla luminosità più o meno violentemente variabile. Il meccanismo che porta all
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L’uscita dal buio inizia con Johannes Muller di Koenisberg (1436-1476) detto Regiomontano. Bambino prodigio, entrò all’Università di Lipsia quando
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Dopo aver persuaso il maestro a pubblicare il De revolutionibus, Retico si preoccupò di farne una copia manoscritta da consegnare all’editore ma non
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Giulio Cesare approfittò della campagna d’Egitto per chiedere aiuto all’astronomo alessandrino Sosigene, presentatogli da Cleopatra, che fu
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La liturgia cattolica stabilisce che la pasqua deve cadere la domenica che segue la prima Luna piena successiva all’equinozio di primavera. Proprio
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Allevato dallo zio, Tyge entrò dodicenne all’Università di Copenaghen e studiò retorica, storia, musica, arte, filosofia. Destinato per nascita a
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improvvisamente in cielo, e questa volta pronto a seguirne l’evoluzione con altrettanto stupore c’era il suo erede all’Osservatorio di Praga, Johannes Kepler.
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, lui non credeva all’astrologia, ma allo spiritismo sì). Un altro settore era quello dell’astrologia medica. Il genere godeva di buon credito. È
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Nulla sappiamo dell’osservazione del cielo da parte dei nostri antenati fino all’Uomo di Neandertal e all’Homo sapiens. L’ipotesi che il primo
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All’imbrunire del 30 novembre 1609 Galileo Galilei, 45 anni, capelli e barba rossicci, professore di matematica all’Università di Padova, puntò verso
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I progressi del telescopio all’inizio furono modesti. Si incominciò a migliorare la qualità delle lenti usando vetri privi di difetti e lavorando più
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