sarà proprio Levi-Civita, in un carteggio che vede il | matematico | italiano prima critico verso la relatività generale, poi |
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18 e 15 mila anni avanti Cristo. Nella “sala dei tori” il | matematico | e cosmologo Frank Edge ha individuato segni che potrebbero |
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periodi più fecondi giunse a pubblicare un lavoro | matematico | al mese. Talvolta la musica lo aiutava. Un giorno, mentre |
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si giustificherà scrivendo: “Niente digrada all’ufizio di | matematico | il non aver veduta la prima apparizione della Stella; quasi |
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la cattedra lucasiana di matematica. La sua grandezza di | matematico | è fuori discussione: a 22 anni aveva già messo le basi del |
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Celoria racconta che l’astronomo studioso di Marte e il | matematico | Eugenio Beltrami si sfidarono a scrivere un sonetto in rime |
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Principia. Lo accompagnò in Lapponia il giovane e brillante | matematico | Alexis C. Clairaut (1713-1765), noto anche per il suo |
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al 1550, il gesuita italiano Niccolò Zucchi nel 1616, il | matematico | francese Marin Mersenne nel 1636 e lo scozzese James |
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Poi si trasferì a Berlino per 21 anni con l’incarico di | matematico | imperiale di Federico II di Prussia, in sostituzione di |
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spazio-tempo non tornavano. Frustrato, chiese aiuto al | matematico | ungherese Marcel Grossmann, amico e collega al Politecnico |
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costante cosmologica era in sostanza un artificio | matematico | per risolvere un vecchio problema che aveva già infastidito |
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(tre-sfera). Il primo a sostenere questa tesi fu il | matematico | tedesco Speiser nel 1925, seguito da Mark Peterson nel |
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di Tubinga, dove diventa allievo di Michael Maestlin, | matematico | che aveva letto e assimilato il De revolutionibus di |
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Danti, divenuto vescovo di Alatri. Si fa raccomandare dal | matematico | gesuita Cristoforo Clavio (artefice della riforma del |
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Dopo vari tentativi falliti, nel 1915 con l’aiuto del | matematico | italiano Gregorio Ricci Curbastro giunse alla soluzione: la |
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nel foro stenopeico, idea poi messa in pratica dal | matematico | e astrologo Gerolamo Cardano di manzoniana memoria. Il 24 |
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padre Beccaria. Ancora ragazzo scrisse l’unico suo saggio | matematico | in lingua italiana. Era un lavoro geniale. Peccato che |
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a 110 chilometri, valore più che soddisfacente. Nel 1533 il | matematico | e cartografo tedesco Gemma Frisius suggerì il metodo della |
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Castelli nel 1641 e gli succederà sulla cattedra di | matematico | del Granduca, sorpassando Viviani; il suo turno verrà |
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e | matematico | di valore, chimico che contribuì al perfezionamento della |
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suo passaggio da Padova a Firenze con la nomina a Primario | Matematico | Filosofo del Granduca di Toscana senza obbligo di |
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sua materia visibile. Il rompiscatole, pur non essendo un | matematico | raffinato, era arrivato a questa conclusione sconcertante |
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rifiutò. Mitiche le sue conversazioni con il grande logico | matematico | Kurt Goedel, autore del fondamentale teorema di |
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una regolare corrispondenza. Tra i suoi allievi ebbe il | matematico | Lagrange, il medico Cigna e il chimico Saluzzo, i tre |
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quando, finita questa storia, nel 1689 Newton conobbe il | matematico | svizzero Nicholas Fatio de Duillier, di 22 anni più giovane |
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piacevano però le lezioni del | matematico | Ostilio Ricci, allievo di Tartaglia, e mostrava un |
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trattare al rialzo. Ottenne ciò che voleva – il titolo di | Matematico | Primario a Pisa senza obbligo di insegnamento e mille |
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Nella cattedrale bolognese Egnazio Danti, domenicano, | matematico | del Granduca di Toscana e poi professore a Bologna, nel |
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(di solito attribuito a Newton) sia il telescopio a lenti. | Matematico | e topografo, è anche considerato l’inventore del teodolite. |
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