Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: ab

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Astronomia

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J. Norman Lockyer 7 occorrenze

rappresentato dalla retta OA; per i vostri piedi passano due linee BOB'', COC'', la prima più convessa della seconda: da A voi gettate le visuali AB, AB' tangenti alla prima linea, gettate ancora le visuali AC, AC' tangenti alla seconda; le visuali AB, AB' abbracceranno sulla prima linea un tratto BOB' molto più piccolo del tratto COC' compreso sulla seconda dalle visuali AC, AC'. E se questo tratto COC', oltre all'essere già grandissimo, s'allargherà anche più per poco che sul punto O vi eleviate, voi potrete esser certo che desso appartiene ad un circolo di raggio lunghissimo.

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Il mezzo circolo superiore EPE' appartiene all’emisfero nord della Terra, l'inferiore appartiene all'emisfero sud; a destra della linea o del diametro ab' è l’emisfero oscuro, quello che ha notte; a sinistra quello per il quale è giorno.

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Ma nello stesso tempo, ed facile intenderlo, il circolo di illuminazione della Terra, rappresentato nel disegno da ab', è sempre perpendicolare al piano dell'eclittica, rappresentato in proiezione da SO. Ne segue che l'asse di rotazione PP' non può mai fare in nessun caso col piano del circolo d'illuminazione un angolo maggiore di quello che l’equatore fa coll'eclittica, mentre può benissimo in certi casi, che avremo occasione di esaminare un po' più innanzi, trovarsi in quel piano stesso.

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Lo studioso può qui, osservando attentamente la figura 10, persuadersi che, qualunque sia l’angolo compreso fra la linea Oa e la retta OP (che sappiamo variar soltanto tra zero e il valore dell'obliquità, l’equatore resta pur sempre diviso per metà dal circolo d'illuminazione proiettato in ab', e che per conseguenza un paese situato sull’equatore deve aver sempre, come ha infatti, il giorno eguale alla notte.

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Nella figura l’orbita della Luna giace per opportunità di disegno nel piano dell'orbita AB della Terra, ma in realtà essa è un po' inclinata su questo piano, e di questa inclinazione vedremo le conseguenze, quando avremo a parlare delle eclissi. Le saette segnano la direzione dei movimenti tanto della Luna quanto della Terra.

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la macchia centrale circolare oscura, una porzione soltanto del disco solare manda i proprii raggi, e quella porzione sola quindi è visibile a chi si trovi entro di essa zona, per esempio in B Il luogo B va immaginato entro lo spazio ab, e questo vuol indicare la lineetta che nella figura sta a lato di B., rimanendogli l'altra parte del disco del Sole mascherata da quello oscuro della Luna.

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Ma intorno al cono d'ombra esiste una zona di mezza luce, che in fisica si chiama penombra; in questa zona (ab), la quale circonda a guisa d'anello

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

477911
Angelo Secchi 6 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
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Consiste questo in un micrometro ordinario, nel quale sono tesi due fili ad angolo retto AB, CD fig. 46; tutto il sistema è rotabile Fig. 46. attorno al tubo del cannocchiale, e mediante un indice che percorre un circolo graduato può leggersi l’arco di rotazione, cui si è girato le strumento. Se si ha da determinare la posizione di una stella S rapporto ad un altra O, si comincierà dal determinare la direzione del parallelo celeste mettendo il filo A B in modo che esso sia percorso esattamente da una stella entrando ed uscendo dal campo, quindi letto il circolo questa posizione si conterà come 90° in ascensione retta seguente: con ciò l’altro filo CD sarà nel circolo orario e segnerà zero al punto Nord. Girato allora tutto il sistema si porterà il filo AB sulle stelle O ed S simultaneamente: l’angolo percorso COS sarà l’angolo di posizione. In questa pratica si considera il centro di rotazione posto nello stella principale. Bisogna avvertire che il cannocchiale rovescia; onde la compagna è al Sud apparente, quando realmente sta al Nord.

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Consiste questo in un micrometro ordinario, nel quale sono tesi due fili ad angolo retto AB, CD fig. 46; tutto il sistema è rotabile Fig. 46. attorno al tubo del cannocchiale, e mediante un indice che percorre un circolo graduato può leggersi l’arco di rotazione, cui si è girato le strumento. Se si ha da determinare la posizione di una stella S rapporto ad un altra O, si comincierà dal determinare la direzione del parallelo celeste mettendo il filo A B in modo che esso sia percorso esattamente da una stella entrando ed uscendo dal campo, quindi letto il circolo questa posizione si conterà come 90° in ascensione retta seguente: con ciò l’altro filo CD sarà nel circolo orario e segnerà zero al punto Nord. Girato allora tutto il sistema si porterà il filo AB sulle stelle O ed S simultaneamente: l’angolo percorso COS sarà l’angolo di posizione. In questa pratica si considera il centro di rotazione posto nello stella principale. Bisogna avvertire che il cannocchiale rovescia; onde la compagna è al Sud apparente, quando realmente sta al Nord. . Se eravi una parallasse annuale qualunque, essa dovea manifestarsi o nella variazione della distanza o nella variazione dell’angolo. Ma dopo molte ed accurate misure fatte in stagioni differenti, non potè scorgere nulla di sicuro, onde per allora abbandonò il soggetto. Avendo nel frattempo meglio perfezionato i suoi strumenti, tornò alla carica colla speranza di avere risultati più felici. Ma qual non fu la sua sorpresa in vedere che alcune stelle le quali prima gli erano apparse doppie ora erano divenute semplici, e che altre aveano notabilmente variato di posizione e di distanza!

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Allora siccome la stella principale S deve stare nel fuoco della ellisse vera, tirando la retta CS e prolungandola fino al perimetro, la retta AB sarà la proiezione dell’asse maggiore dell’ellisse vera.

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La pioggia scendendo tranquillamente per la verticale AB fig. 74) nel Fig. 74 mentre che la barca camminava per CB, ne nasceva per le gocciole d’acqua un moto relativo inclinato AC che era diretto secondo la diagonale del parallelogrammo costruito sulle due rette rappresentanti la velocità della barca e della pioggia.

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Checchè ne sia di questo aneddoto, la teoria è vera: alle gocce di pioggia si sostituiscano le molecole luminose, nelle quali allora si credeva consistere la luce, e alla barca si sostituisca la Terra; considerando una stella collocata presso il polo della ecclittica in S, fig. 75) essa invierà Fig. 75 i suoi raggi SA normali al piano dell’orbita terrestre; l’osservatore in moto secondo la tangente dell’orbita AB, dovrà vedere la direzione del raggio luminoso inclinato secondo la diagonale AC, che nasce dalla combinazione del suo moto di traslazione AB con quello della luce emanata dalla stella secondo SA.

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Per questo movimento stando la Terra in A, la stella dal suo luogo s fig. 76) era trasportata in c lungo la sc parallela Fig. 76 ad AB, e stando la Terra in C la stella da s era portata in e lungo se parallela a CD, cioè sempre di un quadrante, in avanti, e così descriveva un orbita apparente simile nelle sue fasi all’orbita della Terra attorno al Sole, ma stando sempre avanzata di un angolo retto. Se la stella era fuori del polo dell’ecclittica, il movimento dovea pur essere sensibile, ma allora l’ellisse sarebbesi veduta ridotta alla sua proiezione in cielo, e ciò spiegava come tutte le stelle avessero mostrato un simile movimento, benchè diverso in grandezza secondo la loro posizione rapporto all’ecclittica.

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