"Ne bis in idem" e valutazione dei fatti ex art. 238 bis c.p.p., con particolare riferimento al delitto di atti persecutori
accade quando si valorizza un reato definitiva mente accertato, secondo il disposto e con le modalità dell'art. 238 bis c.p.p. A seguito dei numerosi
sentenza della Corte cost. 22 ottobre 2014, n. 238, provocata proprio da una rimessione del giudice del capoluogo toscano, il Tribunale, dichiarata la
parallelismo (sono richiamate le sentenze della Corte costituzionale n. 238 e n. 286 del 2007). D’altra parte, la chiamata in sussidiarietà può