sue estremità due sfere di piombo dal diametro di qualche centimetro ed era sospesa per il suo punto mediano a un filo metallico, in modo da stare in
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lievemente diversi a seconda dell’ipotesi prescelta; 3) confrontare il diametro apparente del Sole all’apogeo e al perigeo. I primi due metodi erano
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Sole il 21 dicembre è di circa 21°, pose il foro d’ingresso dei raggi a 27 metri dal pavimento. Il diametro era un millesimo dell’altezza, cioè 27
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In base al moto diurno e al diametro apparente misurato da Cassini (l’immagine solare si formava come in una camera oscura) risultò che l
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C’erano forse anche calendari più portatili del cerchio di pietre di Stonehenge, il cui diametro è di 120 metri. Nel 1999 in Sassonia, sulla
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di migliorarli non rispettava i tempi di consegna. L’obiettivo aveva un diametro di appena 7 centimetri e mezzo ma gli regalò la scoperta del primo di
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Luna, dal diametro di circa mille chilometri.
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pianetini catalogati sono diventati più di 300 mila. Si stima che quelli con diametro superiore al chilometro siano un milione ma non c’è soluzione di
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diametro terrestre, è quasi di un grado. Già la parallasse del Sole, poco più di 8 secondi d’arco, poneva problemi quasi insormontabili. Figuriamoci una
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precisione secondo i punti cardinali: lo scarto nell’allineamento nord-sud non supera il mezzo grado, cioè il diametro apparente della Luna. E il tempio di
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Lo strumento di Dollond era in sostanza un micrometro particolarmente sensibile usato soprattutto per misurare le variazioni del diametro apparente
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anni, mezzo grado (il diametro apparente della Luna) in 360 anni. La scoperta della “stella fuggitiva”, come Piazzi la definì, passò inosservata fino
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arriva a 526 secondi d’arco, cioè 8 primi, circa un quarto del diametro apparente della Luna.
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Oggi sappiamo che Vulcano non esiste e che certamente nessun oggetto “vulcanoide” con un diametro superiore a qualche decina di chilometri si aggira
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Maedler, che nel 1837 pubblicarono una mappa lunare dal diametro di 94 centimetri con 7000 crateri: la disegnarono osservando il nostro satellite con un
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’antico nome latino della città di Teramo (“inter amnia”, cioè “tra due fiumi”), il sesto in ordine di grandezza, con un diametro di 334 chilometri
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dall’oculare – scrive padre Secchi – ha sulla lamina un diametro di 75 millimetri. Un poco di vento agitando il cannocchiale ha prodotto qualche
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Sole di 12 centimetri di diametro ripresa il 2 aprile 1845 da Foucault e Fizeau con una esposizione di 1/60 di secondo: mostra alcune macchie solari e
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dimensioni dei due corpi celesti dedotta dall’osservazione che il diametro apparente della Luna è quasi uguale a quello del Sole.
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, un oggetto in proporzione molto grosso, con un diametro di 1200 chilometri. A questo punto fu possibile misurare con precisione la massa del pianeta
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Di fatto, Plutone è “il pianeta che non fu mai”: non perturbava Nettuno per il semplice fatto che non esistevano perturbazioni, massa e diametro sono
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Poco dopo il diametro di Plutone. valutato osservando l’occultazione di una stella, calò ulteriormente riducendosi a 2300 chilometri. Nel 1993 Myles
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spettacolo, a seconda della massa della stella defunta, rimarrà una pulsar (un oggetto piccolo - una decina di chilometri di diametro - e densissimo
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diametro cento volte più piccolo della stella originaria, e dunque con una incredibile densità. Quel numero – 1,4 masse solari – oggi è noto come il “limite
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, con un diametro di 76 metri. Ma la capacità risolutiva rimaneva sempre bassa in quanto dipende dal rapporto tra la lunghezza d’onda captata e il
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, che in questo caso sostituiscono gli specchi, devono essere collocate a distanze enormi, dell’ordine del diametro della Terra. Occorre, insomma, una
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di un telescopio con un’apertura uguale alla distanza tra i due specchi: è così che si è riusciti a misurare direttamente il diametro angolare di
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, Giappone e Australia. La lunghezza della base è risultata di 12.500 chilometri, quasi uguale al diametro della Terra, e quindi la massima possibile con
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Il futuro vedrà radiotelescopi nello spazio, sia per avere basi più grandi del diametro della Terra sia per sfuggire all’inquinamento
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di un giorno luce, cioè con il diametro del sistema solare. In caso contrario non avrebbero potuto subire variazioni di luminosità con periodi così
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, Steven Lamoreaux ha misurato la pressione del vuoto tra una piastra metallica e una sfera di grande diametro accostate a distanze intorno al millesimo di
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rivelatori sparsi su grandi superfici. È quanto fa nella pampa argentina l’esperimento “Auger”: 1600 rivelatori sparsi su un’area il cui diametro è
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– rispettivamente lunghi 3 e 4 chilometri – sono mille volte inferiori al diametro di un protone, dato che dà un’idea di quale sfida stia affrontando l
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radiotelescopio di Arecibo, Puerto Rico, il più grande del mondo, 305 metri di diametro. Niente. Nessuno lassù sembra avere qualcosa da dire.
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posizione, la precisione di un primo d’arco, un trentesimo del diametro apparente della Luna piena ma il quadrante risultò di difficile manovra.
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L’astronomia telescopica iniziò poco più di quattro secoli fa con un cannocchiale che aveva come obiettivo una lente rudimentale dal diametro utile
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Non è l’ingrandimento la cosa più importante, ma la quantità di luce che il telescopio può raccogliere, e questa dipende esclusivamente dal diametro
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di uguale diametro ma di vetro pesante chiamato flint. Il primo telescopio acromatico risale al 1733. Lo realizzò Chester Moore Hall (1703-1771
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gran lunga inferiore. Il campo abbracciato era molto ristretto: circa 20’, meno del diametro apparente della Luna. Eppure i senatori della Serenissima
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. Il primo obiettivo, spesso 2,5 millimetri, ha un diametro intero di 51 millimetri e un diametro utile di 26 (un diaframma isola la zona centrale
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quali separate da 17 secondi d’arco. Sulla Luna si vide bene il cratere Copernico, mentre Eratostene, con un diametro di 25”, si distingueva appena. L
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raggiungere un diametro di 7 millimetri, se ce n’è troppa diventa piccola come una capocchia di spillo. Combinando meccanismi diversi, l’occhio umano
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interamente cantato. Della musica fu anche scienziato: con Galileo nelle vesti di assistente, sperimentò le vibrazioni di corde con diverso diametro e
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errori di pochi minuti, e rileva il variare del diametro apparente di Giove da 41 a 37 secondi d’arco nel corso dell’anno. In un disegno del gennaio 1613
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