quindi anche nelle lenti). Con un prisma suddivise la luce solare nello spettro dei suoi colori e per raggiungere il numero sette, carico di significati
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1704, la sua “Optiks”, opera nella quale descrive lo spettro solare. Da atomista qual era, vi formula l’ipotesi che la luce sia costituita da
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nel marzo 1840 e, il 27 luglio 1842, la prima fotografia dello spettro solare. Di otto anni dopo, 17 luglio 1850, è la prima immagine fotografica di
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Un altro progresso decisivo derivò dall’alleanza tra fotografia e spettroscopio: è molto più facile studiare in laboratorio uno spettro fissato su
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Un anno dopo, nel 1801, ispirato da Hershel, il fisico e chimico tedesco Johann Wilhelm Ritter fece una scoperta simile dall’altro lato dello spettro
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Nell’anno 1800 William Hershel ripeté l’esperimento di Newton: con un prisma suddivise la luce bianca del Sole nello spettro dei suoi colori. Ma fece
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sempre di fronte a radiazioni dello spettro elettromagnetico, diverse soltanto per la lunghezza d’onda.
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La storia della mancata scoperta del messaggio nascosto nelle righe scure nello spettro solare si ripeté nel 1814, quando le notò il fisico tedesco
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sottili bande oscure che attraversano i colori dello spettro dal rosso al violetto. In esse si nascondeva l’atto di nascita dell’astrofisica. Wollaston
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spettro solare sette strane righe scure.
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Fraunhofer si era accorto che nello spettro di una fiamma le righe non erano nere ma luminose e aveva notato in particolare due righe gialle molto
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) individuò le righe del sodio nello spettro di Betelgeuse, la super-gigante rossa della costellazione di Orione. Contemporaneamente Angstrom compilando a
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elemento chimico fuori della Terra: riconobbe infatti le righe del sodio nello spettro solare, e così aprì la strada all’analisi chimica dell
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spostamento delle righe di Fraunhofer nello spettro di Sirio e scoprì che questa stella ci corre incontro. Siamo nel 1868. Sette anni dopo, ormai più
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Huggins fu anche il primo a osservare lo spettro di una stella nova e a dimostrare che alcune nebulose, per esempio quella di Orione, sono certamente
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”: solo nel 1927 si capirà che a formarle sono ossigeno e azoto in particolari condizioni di eccitazione. Righe sconosciute notarono nello spettro solare
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passare in un prisma la luce delle sei stelle più brillanti, e notò una differenza netta tra lo spettro bianco-azzurro di Sirio e quello rosso
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II – stelle di tipo solare bianco-gialle come Capella, con spettro solcato da fini righe di assorbimento dovute a metalli; Tipo III – stelle di color
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fatta di gas. Lo dimostrò rilevandone lo spettro il 29 agosto 1864: alcune righe luminose nella parte verde dello spettro erano quelle tipiche dell
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spettroscopia solare. Riuscì così a dimostrare che alcune righe dello spettro del Sole erano in realtà dovute all’assorbimento dell’atmosfera terrestre, e
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di Giove e di Saturno, la determinazione della costante della radiazione solare, studi d’avanguardia sullo spettro solare infrarosso e ultravioletto
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Ad Harvard nel 1900 Annie incomincia a studiare lo spettro di 1122 stelle australi. Ben presto si accorge che un precedente abbozzo di
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Negli ultimi decenni l’esplorazione dello spettro elettromagnetico si è estesa dal dominio ottico allo spettro delle onde radio, dei raggi infrarossi
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. Nel 1939 festeggiò la scoperta della sua decimillesima stella variabile. Il Catalogo Henry Draper da lei curato classifica lo spettro di 225 mila
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Le classi di Harvard, individuate analizzando lo spettro di oltre ventimila stelle, sono sette, indicate dalle lettere O, B, A, F, G, K. Ognuna è
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maggiore è la loro distanza. A denunciarlo è lo slittamento verso il rosso del loro spettro (redshift). L’entità di questo fenomeno divenne subito anche
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Per dieci anni Hubble fotografò nebulose galattiche ed extragalattiche e ne studiò lo spettro. Periodicamente fotografava la nebulosa (galassia) di
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stella ed era anche abbastanza brillante: magnitudine 13. Schmidt ne ricavò lo spettro: con sorpresa si accorse lo spostamento verso il rosso era così
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’onda in quanto l’ambiente, per quanto raffreddato, emette con lo spettro del corpo nero; i fotoni intorno sono dunque più numerosi di quelli che si
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spettro infrarosso bisogna ricorrere a satelliti artificiali. Questo passo si compì nel 1983 con il lancio di Iras (Infrared Astronomy Satellite), che
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