. Così sorgenti di luce molto deboli, inaccessibili all’occhio anche se munito di telescopio, possono, dopo una lunga posa, lasciare traccia su una lastra
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cosmiche presentata da Baade nel 1952. Propose l’idea che i collassi stellari fossero sorgenti di raggi cosmici. Come effetto collaterale di queste
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localizzazione delle sorgenti e la determinazione della loro forma. Si costruirono paraboloidi sempre più grandi, come quello di Jodrell Bank, in Inghilterra
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Nel 1959 a Cambridge il radioastronomo Martin Ryle (1918-1984) pubblicò un catalogo di sorgenti radio molto intense ma che non sembravano
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queste sorgenti situata nella costellazione della Vergine – 3C 273, cioè l’oggetto 273 del terzo Catalogo di Cambridge – sarebbe stata occultata dalla
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In mancanza di idee migliori, i nuovi oggetti furono chiamati quasar, acronimo di “quasi stellar radio source”, sorgenti radio quasi stellari. Si
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In breve saltarono fuori parecchi altri casi simili: intense sorgenti radio con deboli controparti ottiche dal forte spostamento verso il rosso e
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si erano trasformati in un radiotelescopio rudimentale, in grado di captare sorgenti radio soltanto quando passavano in una stretta striscia di cielo
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12 dicembre 1970 e portò alla scoperta di un centinaio di sorgenti. Seguirono “Einstein”, che ne migliorò di mille volte le prestazioni, il satellite
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un pianeta sconosciuto; e la sua luce palpitava con la scintillazione tipica delle sorgenti luminose puntiformi.
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