reclinata: gliela sorressero con un collare imbottito. Camperà 84 anni ma i primi sette giorni li passò in bilico tra la vita e la morte. La sua era
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’aiutava il carattere chiuso e ossessivo, che sembrava fatto apposta per favorire la concentrazione. Nel 1665 incominciò anche i primi esperimenti di
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L’ottica fu per Newton uno degli interessi più costanti. Eseguì i primi esperimenti nel 1664 e pubblicò i risultati quarant’anni dopo. Per indagare
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di Ipparco entro una decina di primi. La conclusione poteva essere una sola: anche le stelle si muovono di moto proprio. Fu Halley a dare l’ultimo
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Grande Syrte, Cassini nel 1666 abbozzò i primi disegni dove sono riconoscibili alcune caratteristiche della topografia marziana.
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lievemente diversi a seconda dell’ipotesi prescelta; 3) confrontare il diametro apparente del Sole all’apogeo e al perigeo. I primi due metodi erano
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Giove. Scoprì la luce zodiacale. Altri suoi lavori toccarono l’idraulica, la biologia, la medicina. In questo campo fu un pioniere dei primi
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In Italia un epigono dei primi esploratori del cielo fu il monaco teatino Giuseppe Piazzi (1746-1826). Nato in Valtellina, migrò per fondare l
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Nella seconda metà del Settecento fioriscono in Italia i primi Osservatori organizzati con criteri professionali. Succede a Torino con Beccaria, a
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metà strada tra l’equatore e il Polo Nord. In realtà piazza Statuto si trova alla latitudine di 45° e 4 primi; il vero 45° parallelo passa qualche
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, non esitò a firmare l’atto della sua destituzione e fu uno dei primi a fare atto di sottomissione a Luigi XVIII.
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Presto la scoperta viene confermata da numerosi osservatori. Tra i primi a vedere Nettuno sono Otto e Wilhelm Struve all’Osservatorio di Pulkovo
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arriva a 526 secondi d’arco, cioè 8 primi, circa un quarto del diametro apparente della Luna.
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Subito il pendolo di Foucault divenne una moda. In pochi mesi l’esperimento – uno dei primi esempi di divulgazione-spettacolo – fu riprodotto a
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realizzare i suoi primi disegni di Marte. A 23 anni durante un soggiorno a Parigi conobbe Camille Flammarion, fervente sostenitore dell’esistenza su Marte di
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arriva la fotografia, l’altro grande sussidio dell’astronomia ottica. Grazie a obiettivi ben più grandi della pupilla umana, a partire dai primi
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Benché l’invenzione della fotografia abbia beneficiato di molti contributi, Niépce rimane colui che ha il merito dell’idea e dei primi sviluppi
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Passano sei anni e padre Secchi sperimenta tra i primi la tecnica fotografica al collodio umido, che permette esposizioni molto più brevi: dal
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sue righe caratteristiche. Tra i primi elementi di cui si identificò in laboratorio l’impronta spettrale ci fu proprio il sodio, ben riconoscibile
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Julius Scheiner all’Osservatorio di Potsdam e James Keeler all’Osservatorio di Lick (Usa) ottennero i primi dati davvero attendibili intorno al 1890
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I primi astrofisici dovettero affrontare il problema di distinguere le righe spettrali appartenenti al Sole, alle stelle e alla luce riflessa dai
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passò alla fisica, e in particolare all’ottica, campo nel quale fece i suoi primi lavori scientifici. Dopo qualche supplenza al liceo “Charlemagne
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al Wellesley College come assistente di fisica e partecipa ai primi esperimenti sui raggi X fatti negli Stati Uniti, pochi mesi dopo che Roentgen li
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computer come oggi li intendiamo non c’era ovviamente neppure l’ombra (si usavano massicce e rumorose calcolatrici meccaniche a manovella). Tra i primi
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Con il terzo secolo a.C. arrivano i primi tentativi di mettere insieme matematica e osservazioni per misurare l’universo. Incominciò Aristarco di
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spiegato da Newton 1800 anni dopo. In matematica è famoso il “crivello di Eratostene”, un sistema per trovare numeri primi. Ma per la misura della Terra gli
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Nei primi decenni del Novecento la cosmologia faceva passi da gigante ma il pubblico, e anche la maggior parte degli astronomi, si appassionava a
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All’Osservatorio di Flagstaff gli arrise la fortuna degli esordienti. Tra i 45 milioni di puntini luminosi che esaminò nei primi sei mesi di lavoro
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I primi interessi di Zwicky furono per la cristallografia, poi per la fisica atomica e per l’astronomia. Si appassionò anche allo sviluppo dei razzi
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I primi radiointerferometri erano costituiti da antenne collegate al ricevitore tramite cavi. Quando la distanza delle antenne, per aumentare il
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’espansione dell’universo. È successo esattamente il contrario. I primi ad essere sorpresi dall’accelerazione cosmica sono stati proprio loro: le supernove
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accettata dalla maggioranza dei cosmologi anche perché essa giustifica la teoria dell’inflazione nei primi istanti dell’universo.
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cosmologia antica non si buttava niente. Pur nella sua macchinosità, il modello funzionava con l’approssimazione di pochi primi d’arco, un errore
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lontano. Dai primi risultati sembra che arrivino dai nuclei attivi di galassie a non più di qualche centinaio di milioni di anni luce da noi.
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La generazione dei primi astronomi che hanno creduto nella comunicazione interstellare è arrivata a fine corsa senza essere riuscita ad ascoltare
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nei primi tempi le donne astronomo sono ancora, più che professioniste della scienza del cielo, sorelle volenterose, mogli devote, e magari gradevoli
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satelliti di Giove) e Cristoforo Scheiner (nato nel 1575 e morto nel 1630, fu tra i primi a osservare le macchie solari).
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quadrante dal raggio di sei metri con il cerchio scandito in primi d’arco: almeno in teoria, permetteva di apprezzare i 3 secondi, cioè l’angolo
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restio a farsi inquadrare nel modello eliocentrico. Comunque si rigirasse la faccenda, rimaneva sempre un errore di almeno 8 primi tra le misure e le
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Il signor Neandertal si era ormai estinto al tempo dei primi documenti della cultura del cielo scoperti dagli archeologi. Eppure, con gli occhi ben
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acqua per leggere più agevolmente. Secondo un classico studio di Edward Rosen i primi occhiali sarebbero stati prodotti nel 1286 da un vetraio di Pisa
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secondi d’arco, il più corto di 10 secondi. Entrambi hanno un campo di 15 primi; gli ingrandimenti forniti, come si è detto, sono rispettivamente 14 e 21
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La vita è aria tessuta con la luce, scrisse il fisiologo positivista Jacob Moleschott alludendo alla fotosintesi: 3,5 miliardi di anni fa i primi
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Galileo fece i primi studi di latino, aritmetica e disegno a Pisa. Da bambino il suo gioco preferito era costruire modelli di mulini, argani e barche
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venti giorni dopo. Siamo nei primi mesi del 1609, l’anno della rivoluzione telescopica. Altri oroscopi con la firma di Galileo riguardano Cosimo II de
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