Le misure del moto dei satelliti di Giove sono contemporanee delle osservazioni che Galileo dedica al Sole, osservazioni che gli fanno scoprire le
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approssimativo a causa dell’imprecisione delle misure della Terra. L’importante è che in quell’occasione Newton fece notare che secondo le leggi di Keplero
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1681. Le misure degli spostamenti della cometa nel cielo permisero ad Halley di calcolarne l’orbita applicando la legge di Newton. La cometa verrà
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della loro distanza. Implicita nelle misure era la costante di gravitazione universale, indicata con G per distinguerla da g, l’accelerazione
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, misure che corrisponderebbero a 135 metri di lunghezza, 22 di larghezza e 13 di altezza.
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, previsti per il 1761 e il 1769. Propose quindi di organizzare spedizioni in varie parti del mondo per compiere le misure necessarie. Ciò avvenne
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più luminosa della costellazione del Bifolco, differiva di un grado abbondante. Le misure di Flamsteed erano precise entro 10 secondi di arco, quelle
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necessarie misure più precise del moto apparente del Sole e dei pianeti. Si conosceva, per la verità, una certa “inuguaglianza” nel moto annuo del Sole, ma
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presupponeva una eccentricità doppia, di 36 millesimi. Con buona pace del Vaticano, le misure di San Petronio smentivano la teoria aristotelica dimostrando che
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, che era il margine d’incertezza delle misure dell’epoca. All’inizio del Seicento si sapeva dunque che la distanza Terra-Sole doveva essere maggiore di
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sia per motivi di salute sia perché la posizione dell’oggetto non permetteva più misure precise.
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coordinate di una stella vicina di ottava magnitudine. La sera dopo, verificando le misure, si accorse che la stellina si era mossa. Pensò a una cometa
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continuità tra essi e le meteoriti che continuamente precipitano sulla Terra, tutte le misure sono rappresentate, dalle decine di chilometri a meno di
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Dopo una lunga pausa, nel 1518 Jean Fernel, medico di Enrico II, riprese le misure contando il numero di giri della ruota di una carrozza da Parigi
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commerci, ai viaggi di esplorazione e 2) solo una buona conoscenza delle dimensioni terrestri avrebbe permesso misure astronomiche precise con il metodo
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commerci contava più che la forza delle armi. È comprensibile, quindi, che l’unificazione delle misure sia diventata una delle principali
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questo risultato non era ottenibile al primo colpo: bisognava fare la media di un gran numero di misure.
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pensa che oggi, con i satelliti GPS e i telemetri laser, tutte le misure di distanza sono in pratica misure di tempi di percorrenza della luce.
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, dopo tanto tempo, rifiuta ancora il metro e la sua famiglia di misure. Con il risultato che qualche anno fa un aereo rischiò di precipitare perché il
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1/298. Raggiunta Formentera, nel 1807 Biot tornò a Parigi, mentre Arago volle proseguire le misure. Le sue triangolazioni scavalcavano fino a 170
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piano terra, dove stava l’osservatore. Fu sfortunato: dopo quattro misure compiute nel 1669 si ammalò e poi l’obiettivo andò distrutto.
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Bradley. Lo strumento fu installato nel 1725 dentro un camino della casa di Molineux. Le misure rivelarono sì uno spostamento della stella, e di ben 20
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il transito del 6 giugno 1761 perché stava navigando nell’oceano Indiano (lo osservò ma il rollio della nave invalidò le misure), decise di attendere
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Le Verrier si applicò prima a Mercurio. Partendo da 200 misure della posizione del pianeta ottenute tra il 1836 e il 1842, studiò le perturbazioni di
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Le Verrier si procura tutte le misure di posizione disponibili: le più recenti ottenute all’Osservatorio di Parigi, quelle eseguite a Greenwich (che
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fra le tremila stelle da lui osservate ma non viene riconosciuto per la sciatteria con cui le misure di posizione vengono ridotte e per il mancato
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-Sole, cioè l’Unità Astronomica. Un altro valore fondamentale in fisica e in astronomia oggetto di misure all’Osservatorio di Parigi è la velocità della
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Nel 1872 Alfred Cornu riprende le misure perfezionando la tecnica e interponendo tra ruota e specchio la distanza di 10 chilometri che separa l’Ecole
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-3 centimetri, incertezza che può ulteriormente essere ridotta a pochi millimetri con un gran numero di misure. Lo spostamento del punto di
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Nel 2007 un enorme numero di misure con i satelliti GRACE (2000 ogni 15 giorni nel corso di alcuni anni) ha permesso di migliorare di 10 volte la
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Esperia, poi individuò l’origine degli sciami di meteore nei detriti che le comete disperdono nello spazio, eseguì undicimila misure di stelle doppie
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di luce o di due radiazioni diverse e passò a misure di rifrazione. Il calore gli risultò meno rifratto della luce. Hershel ne dedusse che doveva
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Le misure dei moti delle stelle rispetto alla Terra eseguite da Huggins (e negli stessi anni da padre Angelo Secchi) erano però grossolane. Un errore
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La fama popolare gli arrivò addosso come un tornado nel 1919, quando le misure compiute durante un’eclisse totale di Sole fornirono una prova della
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, misure, distanze, teorie. L’incontro è passato alla storia dell’astronomia come il “Grande Dibattito”. Lì per lì non si capì bene chi avesse vinto. Le loro
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Presto si capì che Plutone aveva qualcosa di sospetto. Le sue dimensioni erano inferiori al previsto e diminuivano con l’accumularsi di misure più
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sarà la volta di Vega, la stella più luminosa della Lyra. Ipparco poté scoprire questo grandioso ciclo cosmico confrontando le sue misure con quelle
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lenti gravitazionali. Oggi gli astronomi le usano per ottenere misure indipendenti della velocità dell’espansione cosmica e per scoprire galassie deboli
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Perlmutter, allora quarantenne, basandosi su nuove misure della velocità di allontanamento delle galassie più remote, scoprì che, dopo alcuni miliardi di
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Nel 1926 Millikan e Cameron ripresero le misure subacquee di Pacini a profondità crescenti e in alta quota. Furono loro a battezzare “raggi cosmici
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raggio: una esagerazione, l’astronomo dovette ammettere che le misure risultarono sbagliate perché il centro dello strumento si era spostato. Sfere
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aveva solo 11 anni e a 12 calcolò le effemeridi di Sole, Luna e pianeti. Fu un ottimo osservatore. Con le sue misure inizia la revisione critica dell
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uno dei costi maggiori. Petreius usò fogli di 40 per 28 centimetri con in filigrana una P, la sua iniziale. Il rapporto fra queste misure fa sì che
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massiccio che per montarlo nel giardino di Hainsel, vicino ad Augusta, ci vollero quaranta uomini. Tycho si proponeva di raggiungere, nelle misure di
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oroscopi. Ormai aveva deciso: sarà astronomo, e per compiere misure di posizione più precise di quelle che fino ad allora aveva fatto con un semplice
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misure di Copernico. Sospettava che l’astronomo polacco non avesse tenuto conto della rifrazione, fenomeno che cambia la posizione apparente delle
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1913 al 1929. È l’imponente sistemazione di una astronomia in bilico tra vecchio e nuovo. Contiene errori concettuali ma anche misure di formidabile
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restio a farsi inquadrare nel modello eliocentrico. Comunque si rigirasse la faccenda, rimaneva sempre un errore di almeno 8 primi tra le misure e le
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aveva messo il Sole al centro del moto dei pianeti, ma l’uno e gli altri a loro volta in orbita intorno alla Terra. Le misure di Brahe, esatte fino al
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con precisione e di compiere rigorose misure angolari. L’idea venne a William Gascoigne nel 1640 quando si accorse che un ragno aveva teso una tela sul
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