Vedere è un’attività complessa. Metà della nostra corteccia cerebrale lavora per interpretare le immagini raccolte dalla retina, tanto che nel
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prima dei coni e dei bastoncelli. Le cellule gangliari non sono in grado di formare immagini, ricordano l’esposimetro della camera fotografica, che
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due nervi ottici, l’inquadratura dell’occhio destro va a sinistra e viceversa. Dalle due immagini, il cervello ne elabora una terza, dandoci la
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il diametro in due semicerchi, operazione evidentemente delicatissima. Nel caso di una stella singola, si ottengono così due immagini focali
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sensazioni aeroscopiche che i canali e la loro geminazione sono un fenomeno di psicologia della percezione visiva: cioè immagini illusorie formate da
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L’opinione di Cerulli e Antoniadi era quella giusta: adesso lo sappiamo grazie a migliaia di immagini ravvicinate riprese da decina di sonde spaziali
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Davy, sfruttando la fotosensibilità dei sali di argento, ottennero immagini in negativo, ma senza poterle fissare. Ci riuscì nel 1839 un altro pioniere
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al suolo nitide immagini del Sole, e in questo modo è possibile osservare le fasi parziali di una eclisse senza rischiare l’accecamento.
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rivelavano l’immagine latente: con lo ioduro d’argento, infatti si ottenevano immagini negative. Quando nel 1837 gli riuscì l’operazione di fissaggio in una
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stato possibile ottenere “immagini dalle sfumature perfette” utilizzando un telescopio con montatura equatoriale, in grado di seguire il movimento
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eclisse si Sole, e padre Angelo Secchi, che nel 1851 ottenne buone immagini della Luna e dell’eclisse di Sole del 28 luglio. “L’immagine ingrandita
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Grazie alla sua luminosità, il Sole fu il primo soggetto astronomico a dare risultati scientificamente interessanti. Dopo alcune immagini riprese nel
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riprende immagini spettacolari della grande cometa comparsa in quell’anno attaccando una camera fotografica per ritratti al contrappeso di un
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una foto dopo l’altra, all’infinito, immagini su lastre che inviavo direttamente dalla mia navicella al quartier generale mediante una semplicissima
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cortometraggi di Louis Lumière proiettati al Grand Café sul Boulevard des Capucines, illusione dovuta alla persistenza delle immagini sulla retina. Pochi
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Muybridge pensa allora di ottenere immagini in sequenza collocando 24 camere fotografiche a distanze regolari. Ad azionarle erano dei fili di lana
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Le prime immagini in alta definizione dei fenomeni solari e dei pianeti sono frutto dell’eccezionale nitidezza atmosferica del sito di Pic du Midi
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si usano per riprendere le immagini astronomiche dal suolo e dallo spazio (ma presenti anche nelle nostre banali macchine fotografiche) derivano da un
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immagini dell’eclisse a Sobral, in Brasile. Entrambe le missioni furono disturbate da cattive condizioni meteorologiche. A eclisse conclusa Eddington
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approfittando dell’oscuramento delle luci di Los Angeles (si temevano attacchi aerei da parte del Giappone) riuscì a riprendere immagini perfette della
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immagini, risultato dei dati raccolti nei nove canali di cui dispone il satellite sulle frequenze da 30 a 857 GHz, possono essere separate elaborando i
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centinaia e gli astronomi le usano come telescopi naturali. Certi ammassi di galassie del cielo profondo nelle immagini riprese dal telescopio spaziale
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allontanare questa impressione, esaminiamolo più da vicino. Si immagini di togliere da un certo volume di spazio tutte le particelle. Se questo spazio
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si scompone nei suoi colori, orlando le immagini con un arcobaleno sottile ma fastidioso.
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’arcobaleno intorno alle immagini). Vetri diversi producono rifrazioni diverse. Si progettarono quindi obiettivi composti da due lenti fatte con vetri
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ottico che permette di ottenere immagini virtuali raddrizzate. Ingrandiva nove volte. Quanto un comune binocolo di oggi ma con una qualità ottica di
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crepuscolari che volano al tramonto del Sole percepiscono l’infrarosso. I ragni hanno 8 occhi, 2 dei quali formano immagini e 6 sono sensori di luce
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, e quindi dessero immagini rovesciate.
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astrofilo un po’ esperto sa che non è difficile sovrapporre le due immagini: il reticolato permette di stabilire con precisione la distanza dei satelliti
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