francese Descartes (Cartesio) aveva supposto che essi fossero trascinati da “vortici rotanti”. Anche il fisico olandese Huygens aveva affermato che la
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che diventò suo protettore. Come capita a certi autodidatti, coltivava idee stravaganti: riteneva che la Luna e il Sole fossero abitati, e raccontava
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non fossero naturali. Guardando la carta di Marte disegnata da Schiaparelli in anni di paziente lavoro, Camille Flammarion (1842-1925) scriveva: “se
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registrò l’esistenza delle righe, suppose che segnassero un confine naturale tra i colori dell’iride e tutto finì lì, non pensò che fossero interessanti.
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protuberanze appartenessero al Sole o fossero un fenomeno atmosferico: le foto che padre Secchi scattò in Spagna, messe a confronto con quelle ottenute
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Le supergiganti rosse sono molto luminose (centomila volte il Sole) perché hanno diametri enormi: se fossero al centro del Sistema Solare, la loro
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acquisiva qualità come l’infinità e l’eternità tipiche di Dio; e uno fisico, perché se ci fossero infinite stelle in ogni direzione il nostro sguardo
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nebulose fossero in realtà altrettante galassie come la Via Lattea, ma a distanze enormi. I due partiti avevano, naturalmente, i loro leader. Harlow
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fossero avvicendate generazioni di stelle che hanno riversato nello spazio gli elementi chimici pesanti sintetizzati nel loro interno, formando
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cosmiche presentata da Baade nel 1952. Propose l’idea che i collassi stellari fossero sorgenti di raggi cosmici. Come effetto collaterale di queste
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dimensioni apparenti degli oggetti che osservavano. Che cosa fossero quelle sorgenti era quindi un enigma.
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fossero distribuite regolarmente. Venne fuori che, contrariamente a quanto la maggioranza degli astronomi pensava, l’universo non è affatto omogeneo
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radio) che con i loro decadimenti causavano ionizzazione. Di qui l’idea che ci fossero nell’aria radiazioni all’origine della scarica degli elettroscopi
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fossero perfettamente circolari, i corpi celesti perfettamente lisci e sferici, i moti assolutamente uniformi e che Luna, pianeti e stelle fossero
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a giovedì 4 ottobre 1582 seguisse venerdì 15 ottobre; 2) che gli anni di fine secolo fossero bisestili solo se divisibili per 400.
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carnevale benché gli astri gli fossero favorevoli.
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identici). Platone, noto a Keplero tramite gli scritti di Nicola Cusano, riteneva che tali solidi regolari fossero i costituenti fondamentali dell
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’infinità dell’universo, sostiene che il cosmo non è infinito portando come argomento il fatto che il cielo notturno è buio: se ci fossero infinite stelle in
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effemeridi che fossero mai state compilate, completate da un catalogo con le posizioni di 1005 stelle, tra le quali figuravano anche le 777 già misurate
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dall’occhio dell’osservatore, si vedevano distintamente come fossero vicini; e di questo effetto, davvero mirabile, si raccontavano alcune esperienze
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