sua parte di responsabilità, interrogarsi sulle sue radici e riscoprire che il riformismo costituzionale non è morto.
per la difesa dei valori liberal-democratici, non solo per alcune fondamentali scelte di politica estera ed europea, ma per un attivo riformismo
stallo della legge 222/1985 e il riformismo della S. Sede in materia finanziaria e amministrativa.