non venite mi offendo») e non insistiamo davanti a un rifiuto («Perché non puoi venire? Dove devi andare?»); insomma, lasciamogli la libertà di dirci
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fatti nostri. Piuttosto diciamo subito il nostro nome, cui farà seguito la garbata domanda: «Puoi parlare?» o «La disturbo?»; -è obbligatorio spegnere
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presto. Se sentirselo dire è scatenante per alcuni, su altri può avere un effetto antiseduttivo. Samantha in Sex and the City insegna: «Puoi dire a un
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bambino e vorrei appoggiare il capo sulla tua spalla. Non puoi dirmi di no, te lo sto chiedendo mentre sono indifeso. È anche il residuo di un
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PUOI SCORDARTELO! È TROPPO PERICOLOSO!
EHM... NON PUOI CHIEDERCI QUESTO!
NON PUOI FARCI QUESTO, ZIO! TUTTI, MA NON GILBERTO!
PRESTO! PUOI FARE I CALCOLI CON LA LAVAGNETTA DELLA CUCINA!
IO MI SONO GIÀ PRESO QUESTO LETTO, SE A TE STA BENE PUOI USARE L’ALTRO...
CI SIAMO QUASI, AMIGO... PUOI GIÀ VEDERE IN LONTANANZA LE PIANTAGIONI RICAVATE SPIANANDO LA FORESTA...
PER UN PAIO DI GIORNI PUOI STARE NELLA CASA DI MIO COGNATO, INTANTO VEDIAMO SE TI TORNA LA MEMORIA. MA NON FARTI ILLUSIONI...
TU PUOI DORMIRE DA ME, IL TUO UOMO DIVIDERÀ LA CASA DI MIO COGNATO CON L’ALTRO OSPITE. PRIMA PASSIAMO DA ME A PRENDERE DEL CIBO.
Accademia della crusca
