applicandole abitualmente, possiamo comprendere il raffinato piacere di infrangerle ogni tanto, di goderci qualche trasgressione, magari con la
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nostro bilancio? Rifugiamoci nell'amicizia, negli affetti, nel piacere dello stare insieme in casa. La vera ospitalità deve rispondere ai gusti e bisogni
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piacere di «andare a trovare» un amico o un conoscente, senza schematismi né regole. O meglio, di regola ne rimane una, imprescindibile: niente sorprese
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piacere di frequentarci, e se si tratta di un nostro superiore sul lavoro, per esempio, o di una persona molto importante, non toccava a noi prendere
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piacere dolce e salato. Non si cambiano i piatti: al più, vengono portate in tavola le coppette per la macedonia di frutta, con i cucchiaini puliti.
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pieni voti, dunque, a patto che non si trasformi in una bomba alcolica e non rovini il piacere del pasto con un eccesso di tartine. L'ideale è quindi
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concedersi un bel viaggio. Non è invece obbligatorio organizzare una grande festa: fatelo solo se davvero vi fa piacere. A casa o al ristorante, è solo
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semplicemente «Buongiorno» o «Buonasera», evitando l'abusato «Piacere» - spesso falso: quasi mai un incontro di lavoro risulta piacevole! In caso di
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reciprocità. Ma accettiamo con riconoscenza se ce ne fanno; e non diciamo mai «Ti devo un piacere» perché dimostra che teniamo la contabilità delle buone azioni
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nostra «per conoscere la famiglia», né al battesimo del bambino. Come comportarsi con capi arroganti e dispotici, che paiono trarre piacere dal trattarci
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sincero il piacere della nuova conoscenza («Non vedevo I'ora di conoscerla, Luigi mi ha tanto parlato di lei») rinunciando senza rimpianti agli stantii
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Conversare è un'arte, dicevano i nostri nonni. Oggi dovrebbe essere un piacere condiviso, una specie di partita di ping-pong virtuale... Ma purtroppo
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Il piacere di sedersi a tavola con una bella apparecchiatura e di riscoprire il piacere di una conversazione rilassata e il sapore della cucina «vera
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Casa piccola, scarsa propensione ai lavori domestici, desiderio di godere appieno il piacere del cibo e quello della compagnia... Qualunque sia la
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farebbe piacere avere gli occhi e le orecchie di un ragazzino appiccicati addosso. - Se organizzate una cena con gli amici, prevedete una portata e un
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mente il binomio cibo-piacere fisico. Alla luce di questo, è naturale che non troveremo straordinariamente seduttivo un partner che si ciba asceticamente
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preparazione della tavola: in fondo tradisce un rapporto cerebrale con il piacere. Io, alle pazienti con problemi sessuali, prescrivo anche di mangiare con le
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... - Voglio un bambino! - Non credi che il soffitto giallo starebbe meglio? - Quando dovrei cominciare a provare piacere? - Sei così brava che potresti
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dimostrato che quando proviamo piacere le pupille si dilatano: questo è un indizio infallibile. Le pupille si dilatano anche quando c'è poca luce, ecco
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discorso con il palmo per lo più verso l'alto. Ricordatelo quando siete seduti a tavola e volete convincere il vostro capo o piacere ai vostri commensali
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quali fa sempre molto piacere. L'uomo solleva la mano della donna sino a sfiorarla con le labbra, nel contempo si china leggermente. La donna dovrebbe
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., Il Galateo, Einaudi, 2006. Della Gherardesca S., Non si dice «piacere», Sperling e Kupfer, 2000. Duranti E, Manuale di conversazione. Né rissa né noia
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' quali tu usi, et a quello indirizzargli; perché chi di piacere o di dispiacere altrui non si dà alcun pensiero è zotico e scostumato e disavenente
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coloro che già conoscono o vogliono imparare ad assaporare il piacere unico di impastare, tirare sfoglie e veder nascere paste fresche e ripiene
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: «Buonasera, sono Anna Rossi». Doverosa la citazione del fortunato libro di Sibilla della Gherardesca Non si dice «piacere». Da approvare senza riserve
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momento che il piacere di conoscere dobbiamo ancora verificarlo. Tornando ai consigli per la disposizione a tavola, single che invitano faranno
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Finalmente a tavola. Sia che siate a cena dal vostro capo, che siate capitati lì per caso e vi rendiate conto con piacere che avete un/una vicino/a
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prima esperienza di piacere dell'essere umano è legata alla suzione. Il binomio cibo/piacere rimarrà indissolubile e i due ambiti si possono leggere
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estratto dai manuali di servizio per le scuole alberghiere. Naturalmente possono essere ammorbidite a piacere, ma è molto utile conoscerle anche se non
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certo con piacere i vostri modi eleganti piuttosto che sentirsi lusingata da inutili spocchioserie, da gesti eclatanti o, peggio ancora, da
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dopo le presentazioni, improntate per lo più alla formula «piacere», formula che - come scoprirete leggendo questo libro - è preferibile dimenticare
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piacere ai nonni, al capufficio e ai fidanzati, alle suocere e ai colleghi. Limitatevi a rispettare queste regole (almeno dalla quinta in poi) e
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hanno nulla da dire. Del resto aveva capito tutto Leopardi, che già duecento anni fa aveva focalizzato il problema: «Parlando, non si prova piacere che
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