malati, svegliare chi avrebbe diritto di dormire (ebbene sì, c'è gente che va a letto presto anche il 31 dicembre), traumatizzare animali domestici e
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giocherellarci, teniamole legate. Anche in mensa: alla gente non piace mangiare capelli, sia pure bellissimi e morbidissimi. I signori uomini che hanno
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di malattie, disgrazie, tasse, e si dilettano di descrizioni raccapriccianti o disgustose. Chi sale in cattedra, guarda dall'alto in basso la gente
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per le festività o per i compleanni: ne arrivano troppi, troppo uguali, da troppa gente, che danno l'impressione di una produzione in serie. Meglio un
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abbastanza lungo affinché si possa avvicinare più gente possibile. Piatti, posate, tovaglioli, bicchieri e bevande vanno sistemati in un altro tavolo
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, veniamo accompagnati al tavolo. Osservare la gente mentre mangia è fonte di inesauribile spasso, per me, ma anche spunto per qualche amara
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Aristotele quando ammoniva: «Pensate da uomini saggi, ma parlate da gente comune», anche se, in realtà, più che la saggezza, al buon conversatore necessitano
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