, ecco la scienza! Scienza grande, questa, dell'invito a una festa da ballo: ai fiori ci pensa il fioraio, alla cena, Van Bol: agli addobbi, i tappezzieri
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dell'ultimo moccolo! Le poverette annoiate, sfibrate, mal reggendo il capo, che cade in tutti i versi, van tra un sonno e l'altro gridando alle figlie che l'ora
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che aprono un orizzonte nuovo, e con parole che van diritto al cuore. La noia non c' è pericolo che venga 1ì in terzo in sua compagnia; che? la
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quest'abitudine di uscire credo si debba ripetere la vivacità e la grazia onde van lodate le signore torinesi. Marina adunque dopo il pranzo s'andava a
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. Parigi, Musée d'Orsay. 106. Vincent van Gogh, Donna seduta al Café du Tambourin. Amsterdam, Van Gogh Museum. dire definitivo. È un’opera dipinta nel
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stesso tema, Van Gogh (Donna seduta al Café du Tambourin, fig. 106). Nel Novecento, secolo nel quale la pittura viene addirittura coinvolta in opzioni
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vediamo definitivamente e sublimemente realizzati nel capolavoro che Van Eyck completerà poco tempo dopo, oggi conservato nella cattedrale di San
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, Biblioteca Trivulziana. 56. Rembrandt van Rijn, Autoritratto con la bocca aperta. Berlino, Staatliche Museen, Kupferstichkabinett. vede, o ne viene a
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, giusto a fine secolo, la psicoanalisi con Sigmund Freud. I cinque ritratti sbucano alla storia dell’arte come prodigi, 65. Vincent van Gogh, Ritratto
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Tutto ciò che in Géricault è centripeto, chiuso, catafratto, diventa invece centrifugo, esploso in Vincent van Gogh. Il Ritratto del dottor Gachet 66
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Sull’Europa si è alzato il vento della follia: negli stessi giorni in cui Van Gogh viene ricoverato in manicomio, a Torino Friedrich Nietzsche
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avvicinò, mise nel caricatore di diapositive due immagini, e, senza dire nulla, mostrò la prima (fig. 1), poi passò alla seconda (fig. 2), 1. Jan van
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di Van Eyck, Bosch e Rubens. Il problema che la direzione del museo ha cercato di risolvere è quello di attirare pubblico al di fuori del percorso
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di Bruegel. E Van Gogh, non è forse adorato dal pubblico proprio per avere ritratto i luoghi della sua angoscia: la sua piccola stanza, la sua piccola
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distanza tra la vita vissuta e la verità che crediamo di ricordare o di poter ricostruire. Il belga Guido van der Werve, nella sua camminata sul mare
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cantiere, come gli atelier di Liam Gillick, Gabriel Orozco, Andrea Zittel e l’Atelier Van Lieshout, autori che hanno spinto l’arte verso il design e l
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collaborazione furono presentati in una mostra itinerante, che si concluse al Van Abbemuseum di Eindhoven nel 2003 con l’acquisto in blocco del lavoro da parte
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Van Elk, usava un solo foglio all’anno: pur di non produrre niente di simile a un'opera, cancellava e rieseguiva i disegni sulla medesima superficie
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dai fratelli Van Eyck e ordinato dal “borghese comune” Joost Vijd per la cattedrale di San Bavone a Gand. Il borghese era stabile quanto il dipinto
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’invito. La contaminazione avvenne immediatamente. L’influenza sull’evoluzione della pittura da Manet all’impressionismo fino a Van Gogh è nota a tutti. Ben
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. Si tratta della poltrona Barcelona disegnata nel 1929 da Ludwig Mies van der Rohe.
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Gerrit Rietveld che la ritrova nella composizione stessa. Mies van der Rohe si fa propagandista e protagonista della nuova concezione dell’architettura
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Van Gogh si avvale di una pittura sgrammaticata, da modesto disegnatore e modesto pittore, ma è un grandissimo artista, poiché per primo stabilisce
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con successo subito dopo la sua morte. E come è avvenuto con Vincent van Gogh, ovviamente, artista che ha rivoluzionato il mondo dell’arte non solo per
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, posseggono in realtà una magia ipnotica. Van Gogh vuole darci uno shock visivo. D’altra parte, nella sua cultura che ha radici nel realismo di
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Vincent van Gogh, La ronda dei carcerati, 1890.
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Se negli stessi anni gli impressionisti rappresentano quello che si vede, van Gogh rappresenta quello che non si deve vedere ma che, nondimeno, c'è
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Il mondo di van Gogh è quello degli abbandonati, dei derelitti o, come ne La ronda dei carcerati, quello dei galeotti durante l’ora d’aria, sotto un
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Van Gogh è uno di quegli artisti che arrivano alla fine dell’esistenza nella totale infelicità, per poi, dopo la morte, diventare i più amati, i più
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Mantegna né Antonello né Raffaello abbia mai raggiunto la cifra pagata per van Gogh. Il che induce alcuni giornalisti, in qualche modo testimoni dello
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essa costi. Era la conclusione di quello che si era verificato dagli impressionisti fino a Picasso, e che in van Gogh, sia pure dopo la sua morte
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, l’emozione: come in van Gogh, che dipinge con colori che sembrano passare direttamente dal tubetto alla tela, e che non ha una pittura compiuta
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