spirito, che è stata centrale da Aristotele a Sant’Agostino, da San Tommaso a Hegel, risulta dissolta. La strada era già stata aperta, del resto, dal
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Gregorio Magno, il quale la integra con i dettami che san Cassiano ha trovato in Aristotele e che andranno a formare quella definizione dei peccati (e
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con un gnosi nuova, ben più concreta e sensitiva, atavica e talvolta tribale. Aristotele ne sarebbe il referente possibile, ma anche lui viene domato
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