Le pale d’altare di Raffaello sono spesso state accusate di essere troppo dolci e di facile presa. In effetti, i due angioletti alla base della
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dipingere come Raffaello: non per l’assenza o la debolezza delle sue capacità manuali, ma perché nessun’opera a lui contemporanea avrebbe mai potuto
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del XVII secolo negli arazzi di Mortlake e dei Gobelins le intuizioni di Raffaello e di Giulio Romano. E Rodolfo II colleziona denti di narvalo
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duna nuova sensibilità dolce e leggera. Raffaello diventa nel suo racconto l’emblema della sincerità: «Durante il lavoro io ho pensato assai più al
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Quattrocento ci sono Brunelleschi e Masaccio; agli inizi del Cinquecento, le Stanze Vaticane di Raffaello (1508-20) e la volta della Cappella Sistina, che è del
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Mantegna né Antonello né Raffaello abbia mai raggiunto la cifra pagata per van Gogh. Il che induce alcuni giornalisti, in qualche modo testimoni dello
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immaginare un’opera di Raffaello o di Michelangelo fatta per qualcuno che non conoscesse l’artista che l’aveva creata per quella determinata destinazione, l
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di un ritratto, di un soggetto mitologico o religioso, impone una conoscenza letteraria. Di fronte a un dipinto di Michelangelo o di Raffaello
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