sinistro e non a quella in cui lo stesso sinistro si sia verificato.
che trova il principale fondamento nella "cattiva gestione" del sinistro da parte dell'assicuratore.
rapporti tra dichiarazioni false, inesatte o reticenti dell'assicurato e sinistro.
L'unicità del fatto dannoso, quale nel caso di specie i danni arrecati al terzo trasportato in un sinistro stradale cagionato da più veicoli, dà
specifico riferimento al luogo in cui il sinistro è occorso.
ipertrofia concentrica del ventricolo sinistro con segni di fibrillazione terminale e fegato steatosico. Infine gli esami tossicologici confermarono
giurisprudenziale. Presupposto applicativo dell'art. 2051 c.c. è la sussistenza di un rapporto di custodia tra il bene che ha cagionato il sinistro ed
, d.lg. n. 209/2005, ha escluso che la vittima di un sinistro stradale possa ottenere il risarcimento di spese stragiudiziali diverse da quelle erogate
provare: - che la morte del de cuius si è verificata nelle circostanze di tempo e di luogo del sinistro - il nesso di causalità giuridica. Spetterà
. All'autopsia, si riscontrava un emotorace massivo sinistro da rottura dell'arco aortico che risultava adeso e comunicante con una cavità ascessuale dell'apice
Accademia della crusca
