del Nuovo Testamento era impegnato nella sua opera di apostolato (a questa assenza si ricollega l’iconografia del “Dono della cintola”, dove la Vergine
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PENTECOSTE: Questa iconografia ha origini medioevali e trova il suo maggiore sviluppo nel XIV secolo; in seguito compare piuttosto raramente. Vi
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A questa figura è legato un episodio della varia aneddotica sviluppatasi intorno al Giudizio Universale: Biagio da Cesena, cerimoniere del Papa
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A questa opera Caravaggio deve essersi ispirato per realizzare la Crocifissione di San Pietro, conservata nella Chiesa di Santa Maria del Popolo, a
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Sant'Agata: Questa Santa, di nobili origini, viene raffigurata con abiti preziosi mentre tiene la palma del martirio e un piatto con due mammelle
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tosare della lana d’oro da alcuni montoni infuriati, con grave rischio per la vita; questa volta una canna parlante consigliò Psiche di aspettare il
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mozzato una delle teste ma con gran sorpresa vide che al posto di questa ne erano cresciute altre due. Chiese l’aiuto del nipote, che con dei tizzoni
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documento di questa tendenza è la memoria sepolcrale di Vibo e Vecilia, conservata nei Musei Vaticani (figura 98).
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La conseguenza estrema di questa tendenza espressionistica ci viene testimoniata dalle teste colossali di Costantino e Costante II, conservate nel
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Anche la pittura, di cui purtroppo abbiamo un numero minore di testimonianze, rispecchia questa tendenza, come dimostra il Ritratto di Paquio Proculo
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Questa immagine sembra rivelarci la fatica quotidiana attraverso la quale i due hanno raggiunto la loro agiatezza; per farsi ritrarre hanno assunto
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non vuole assolutamente riferirsi a questa simbologia, quanto piuttosto alla selvaticità dell’animale che viene “domato” dalla donna.
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Gachet, dipinto da van Gogh, conservato nel Musée d’Orsay, esemplifica chiaramente questa visione (figura 114). L’uomo seduto ad un tavolo ha il busto
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della Tempesta, conservato nelle Gallerie dell’Accademia, risponde perfettamente a questa caratteristica: il pittore evoca l’immagine grandiosa di una
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Possiamo concludere questa breve dissertazione sul paesaggio ricordando il “paesaggio classico”, che ha ispirato una miriade di artisti, compreso il
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cittadino aveva il diritto di praticare la caccia, a partire dal XV secolo questa diventa esclusivo appannaggio dei principi e degli aristocratici. Il
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fare di questa composizione una allegoria dei sensi. In alcune opere assieme ai fiori compaiono, in contrapposizione simbolica, una farfalla (il bene) e
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Dalì, parlando di questa opera, affermò che il corno di rinoceronte vuole richiamare il simbolismo del liocorno, che tradizionalmente allude alla
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distinsero Gerolamo Mengozzi-Colonna, abituale collaboratore di Giovambattista Tiepolo, e i Bibiena, che nel Settecento diffusero questa arte in
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quale si indica lo sviluppo nello spazio e quindi nel tempo di questa azione.
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neoplatonico Plotino (204-279 d.C.) il quale teorizzava questa continuità per simboleggiare l’armonia della natura come espressione del divino. Non
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lampada o una candela) e la figura umana è usata come uno schermo di questa luce. Tutta l’opera di Georges de La Tour è caratterizzata dall’uso di questo
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, di van Gogh, dei Fauves (de Vlaminck, Derain) presenta questa peculiarità. Opere come il Paesaggio tacitiano con montagna (di Gauguin), o I girasoli
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, veniva ricavato da un mollusco, il murice. Questa connotazione di preziosità arrivò in epoca bizantina e servì a definire una nascita importante
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. I Romani svilupparono ulteriormente questa tecnica, rendendola più raffinata con la lucidatura finale realizzata con la cera, materia quest’ultima
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Questa reazione chimica, che si chiama “carbonatazione”, fa sì che la calce si trasformi in carbonato di calce che imprigiona al suo interno il
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La tradizione vuole che la pittura ad olio sia un’invenzione di Jan van Eyeck, ma studi recenti hanno dimostrato che questa tecnica era già
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resistente al calore. È un colore che essicca rapidamente ed ha un aspetto brillante, che permette di abbreviare i tempi di esecuzione, ed è forse questa
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, alla quale veniva aggiunto olio. Da questa tecnica deriva l’uso di proteggere gli affreschi esposti in ambienti esterni, con uno strato di cera, sempre
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organizzare gli elementi della composizione; questo schizzo, molto sfumato, rimane visibile sotto la stesura del colore. Questa tecnica rende possibili
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BUON PASTORE: Questa iconografia, che abbiamo già citato come esempio, nasce nei primi secoli dopo Cristo e mostra un giovane pastore con un agnello
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GIOVANE IN TUNICA E PALLIO: Questa iconografia è di origine paleocristiana, viene ripresa più volte nell’arte bizantina per rappresentare l'Angelo.
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GIOVANE IN TUNICA E PALLI: Questa iconografia è di origine paleocristiana, viene ripresa più volte nell’arte bizantina a rappresentare l’Angelo.
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Questa simbologia ha una sua spiegazione teologica: a Dio sono estranee “morte” e “generazione”; se la divinità si incarna per subire il destino
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mentre la Vergine è da sola (figura 11). Figura 11 - SIMONE MARTINI, Sacra Famiglia, 1342, Walker Art Gallery, Liverpool. La singolarità di questa opera
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Simone Martini, conservata agli Uffizi. La ragione di questa sostituzione va ricercata nella tradizionale inimicizia tra Siena e Firenze, e poiché il
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-Arts di Caen, usa questa iconografia da cui Raffaello deriva il suo famoso dipinto di Brera.
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indumenti; secondo Federico Zeri questa scena sostanzierebbe una allegoria: la Resurrezione di Lazzaro potrebbe alludere alla auspicata Resurrezione di
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Gli effetti luministici di quest’ultima sembrano prefigurare quelli caravaggeschi; del resto Caravaggio dovette amare e studiare a fondo questa opera
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concitazione dei loro gesti; il Cristo è immobile, isolato in un gesto assoluto. Questa contrapposizione tra il movimento degli apostoli e la staticità
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Questa identificazione tra erezione e Resurrezione ha radici nell’antico Egitto: Osiride, dio dell’oltretomba, viene raffigurato con il membro che
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CENA IN EMMAUS: Questa scena comincia ad essere rappresentata solo a partire dal XII secolo e diviene piuttosto frequente nelle composizioni del XVI
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