L’artista traduce simbolicamente il peccato in figure molto carnali e dalle pose lascive (come nella parte sinistra della composizione), le stesse
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Molto significativa è poi l'immagine dello sterratore, che inginocchiato sotto la croce scava la buca dove sarà confitta; sembra raggomitolato su se
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Qui l’artista usa una struttura compositiva molto particolare: organizza i personaggi secondo una traiettoria circolare in modo che racchiudano uno
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La scena dell’uccisione è molto affollata e drammatica: Orsola, in primo piano, è raffigurata inginocchiata, con le mani giunte in preghiera, presaga
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posto Ester, una fanciulla molto bella, non sapendo che era ebrea.
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la bersagliano con i loro dardi e attorno si affollano le diverse creature marine. Molto bello ed armonico è l’effetto di torsione espresso nel
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Psiche era una fanciulla molto bella, tanto da suscitare l’invidia di Venere che inviò Amore con il compito di farla innamorare di un mostro, quest
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, dipinge una scena molto affollata con tre episodi salienti: al centro, sullo sfondo, si dà inizio alla lotta; a destra un centauro afferra una donna per
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testa in giù con accanto Dedalo che prosegue il suo volo oppure osserva la scena dal basso. La storia di Icaro fu molto rappresentata nel XVI e nel
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’azione, in quanto le loro figlie si erano innamorate dei loro rapitori. Quella del ratto è una iconografia molto affollata dove il racconto assume una
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incredibile. Ercole la inseguì per un anno e alla fine riuscì a catturarla usando una rete. L’iconografia ricorda molto quella della storia col leone, poiché
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Ercole e le stalle di Augia: Le stalle del re dell’Elide, Augia, non erano state pulite per trent’anni, Ercole escogitò un sistema molto pratico e
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Ercole e le cavalle di Diomede: Diomede era un re molto crudele che possedeva delle cavalle selvagge le quali si nutrivano di carne umana; ogni
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alcuno schema prestabilito; inoltre, molto più dei caratteri psicologici l’artista cerca nel volto del modello la traccia degli eventi vissuti, ed in
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È un’immagine rozza ma molto espressiva, che testimonia la ricerca di una certa plasticità.
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Rembrandt. Molto probabilmente la donna raffigurata è la madre del pittore, colta in atto di preghiera, sdentata e con le mani rugose, usata come allegoria
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abito molto sfarzoso; intorno tutto ci parla del suo gusto, del suo amore per la letteratura, del suo potere (la lettera, l’anello col sigillo e la
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cui è eternamente primavera. Nasce il cosiddetto “paesaggio idealizzato”, molto diffuso nell’ambito della pittura del gotico internazionale, collegato
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annullandone la concretezza materiale. Turner deve molto alla lezione di Lorrain ma il suo tentativo, peraltro riuscito, è quello di superarla giungendo
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dispiegarsi della forma nello spazio, evocando la progressione dei piani. Detto in termini molto semplici: la forma, semplificata nei suoi volumi, è messa
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descrizione ravvicinata dell’ambiente e il disordine rendono molto realistica e coinvolgente la scena.
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2. Stile coloristico-bizantino: La forma è resa con la linea che racchiude un colore molto presente, sicché la linea finisce per essere subordinata
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PROSPETTIVA A LISCA DI PESCE: È il primo tentativo razionale di rappresentazione geometrica dello spazio, molto usata nel XIV secolo e caratterizzata
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Il QUADRATURISMO: Il quadraturismo è un uso molto importante della prospettiva geometrica, con forti caratteri scenografici, che consiste nella
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piuttosto sensibili alla luce e quindi soggetti a sbiadirsi con il tempo. Soltanto nel XIX secolo si riuscì ad ottenere un arancione molto forte
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importanti nelle tombe, vennero usati pigmenti di origine minerale su un intonaco composto da argilla e paglia; sono colori molto fragili che si sono
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metalliche, per tracciare un disegno composto da piccoli fori molto ravvicinati.
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fatto senza lasciare tracce evidenti delle riprese. Il secondo è la possibilità di ottenere sfumature molto particolari, per la grande fusione dei
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organizzare gli elementi della composizione; questo schizzo, molto sfumato, rimane visibile sotto la stesura del colore. Questa tecnica rende possibili
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molto ridotte rispetto alla figura della Madonna. Secondo molti studiosi l’origine è da attribuirsi agli ordini monastici del XIII secolo, tuttavia trova
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stessa iconografia, si presenta come una composizione molto affollata, dove le figure sono organizzate secondo traiettorie semicircolari non
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: qui gli elementi della composizione sono molto ridotti e la scena è ravvicinata (figura 19). L’attenzione dell’artista si concentra nella resa degli
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del resto l’asino che è sullo sfondo; in primo piano un fagotto disteso in terra. Nel XVII secolo il motivo diviene molto popolare e diversi sono i
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voluto evocare, in maniera molto realistica, un senso di sfinimento.
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destra, con il braccio disteso per infondere la grazia divina, che riporterà in vita Lazzaro. Si tratta di una composizione molto semplice, giocata su
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del Cristo e dell’Angelo che sta per consegnargli il calice e sullo sfondo, molto in lontananza, le figure dei soldati che avanzano rischiarando la
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Partendo dal gesto violentissimo della Maddalena con le braccia proiettate verso l’alto (molto calzante e poetica la descrizione di Cesare Brandi che
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Queste pose, che in qualche modo suggeriscono il movimento, in contrapposizione alla immobilità del Cristo, richiamano un simbolismo molto diffuso in
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’evento. In qualche modo l’artista sembra anticipare le composizioni del XVI secolo, sempre molto affollate, dove l’immagine della Maddalena, sempre in
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varianti: una in interno, con un punto di vista molto ravvicinato e le immagini della Vergine e di San Giovanni accanto al corpo di Cristo; l’altra in
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- ANDREA MANTEGNA, Cristo in scurto, 1490 circa, Brera, Milano. È una composizione molto drammatica, dove il corpo di Cristo, dipinto in scorcio e
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e Celso a Brescia. Qui, nello scomparto centrale, il Cristo, che ha un fisico molto prestante, si libra come in volo recando il vessillo svolazzante.
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