dipinte separano ciascun mese dall’altro, ma dietro di esse il paesaggio è concepito in modo programmaticamente unitario. Cambiano i personaggi e le
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frequentemente, scene con episodi della vita dei personaggi sacri che figurano, da protagonisti, nella pala stessa. Per la loro collocazione e la loro dimensione
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personaggi sullo sfondo di un paesaggio brullo e disadorno, sotto una striscia di cielo basso, che non invita a inoltrarsi con lo sguardo oltre i primi piani
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gravitas che ricorda inconfondibilmente quella dei personaggi togati della statuaria classica, e in questo Masaccio sembra aver tratto spunto dai
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Cristianesimo. Sulla sinistra, il pittore ha inserito due personaggi con turbante che hanno tutta l’aria di essere membri della famiglia Brancacci, o
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tridimensionale. Lo spazio alle spalle dei personaggi è indefinito, ed essi stessi, invece di piantare saldamente i piedi sul terreno, sembrano quasi danzarvi sulle
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Al contrario, i personaggi di Masaccio poggiano saldamente i piedi per terra e proiettano le proprie ombre sul terreno. Possiedono una struttura
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contratti che spesso prescrivevano in modo assai puntiglioso qualità dei colori, numero dei personaggi da inserire nella composizione e a volte persino l
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fisicità, consistenza, volume. I personaggi non calcano concretamente il terreno, ma sembrano poggiarvi solamente la punta dei piedi. Qualcosa, tuttavia
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lui, mentre a destra e a sinistra si dispongono gli altri apostoli, ma anche alcuni personaggi contemporanei al Perugino, come risulta chiaramente
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tanto meno il Platina, che è invece l’unico dei personaggi in scena ad avere la bocca socchiusa dettaglio tutt’altro che trascurabile e punta l’indice
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scena affrescata e più imponenti i personaggi che la abitano: è il cosiddetto «scorcio di sottinsù», ovvero la rappresentazione di una scena come se
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alfieri personaggi del calibro di Leonardo, Raffaello, Tiziano, e, soprattutto, Michelangelo, gli artisti fiorentini riuscirono dunque a farsi
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di personaggi mitologici e di personificazioni allegoriche eternamente sorridenti, estasiate e svolazzanti. Chiunque sia entrato in un palazzo o in una
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consapevolezza dei protagonisti: da un lato il dramma o il miracolo con i suoi protagonisti divini ed umani, dall’altro i personaggi di rango inferiore
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, Musée des Beaux-Arts. fisiognomica dei personaggi. Come osserva Vasari, ognuno degli apostoli mostra una diversa reazione rispetto alle parole con
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in cui erano coinvolti solo personaggi di rango elevato. Con la sua facciata monumentale, pertanto, la scenae frons classica alludeva alla reggia o
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, 1872-73, Londra, Tate Gallery. Cristo da una vera bottega di falegnameria ubicata a Londra in Oxford Street, stipandola di personaggi e di oggetti la
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, con quei tre personaggi in primo piano sulla cui controversa identificazione si sono esercitati e accapigliati plotoni di storici, storici dell’arte ed
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personaggi in primo piano, ruota attorno al rapporto politico tra Occidente ed Oriente e sulla sollecitazione a restaurare a Costantinopoli l’impero cristiano
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spiccano quella di Carlo Ginzburg e quella di Silvia Ronchey. Ginzburg sostiene che i tre personaggi in primo piano stiano discutendo sulla necessità
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rappresentato come un giovane biondo e di gentile aspetto. Resta, però, il fatto, che questo genere di interpretazione rende ragione del perché i tre personaggi
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ogni vela, raccordati da festoni vegetali, che incorniciano teste di personaggi maschili di ogni età e condizione bambini, giovani, uomini di età
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Come si vede, il metodo della «narrazione continua» prevede la raffigurazione ripetuta di uno o più personaggi. Tale ripetizione stimola lo
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personaggi come indicatori vettoriali che aiutano a connettere i diversi fili del racconto. La storia raccontata dai Vangeli, in estrema sintesi, è la
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(tav. 10a), non senza inserire, ai due lati del proscenio, gruppi di astanti che sono certamente ritratti di personaggi contemporanei al pittore, e al
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artista di evitare l’eccesso di gestualità e di espressività, che farebbe somigliare i personaggi dipinti a «schermidori o istrioni». Ma nel segnalare che
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storici o religiosi, popolati da personaggi che, attraverso la mimica, la gestualità e le posture del corpo, esprimono sentimenti, stati d’animo
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quegli aurei modelli. A tal fine, architetti e umanisti della cerchia di Bramante e di Raffaello fra gli altri, personaggi come Cesare Cesariano e
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