Per esemplificare questa svolta nelle arti figurative è pressoché inevitabile soffermarsi su un evento cardine che si svolse a Firenze proprio all
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rappresentazione dello spazio basata su principi e pratiche figurative diverse da quelle prospettiche.
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secoli precedenti. Uno dei maggiori protagonisti di questa fertile contaminazione di culture figurative fu l’artista olandese Gaspar van Wittel, detto
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da alcuni consiglieri e notabili urbinati. Ma è un’ipotesi da tempo tramontata, tanto più che le convenzioni figurative quattrocentesche impedivano
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della similitudine tra arti figurative e letteratura che stava molto a cuore agli artisti del Rinascimento, impegnati ad emanciparsi dalla condizione
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e dei primi secoli dell’età moderna, per forzare i limiti narrativi delle arti figurative e intrappolare, nello spazio, una porzione di tempo.
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Il problema delle differenze tra arti figurative e arti della scrittura cominciò ad affacciarsi timidamente nelle riflessioni teoriche sei e
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rappresentare un soggetto letterario forzando i limiti sincronici delle arti figurative, ebbe un’eco immediata anche presso gli artisti. Ed infatti i
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rivoluzione industriale, rappresentò di fatto l’irruzione della meccanizzazione, e dunque dell’industria, nel campo delle arti figurative. Fino ad allora il
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