medievali. Partendo dalla constatazione che il "dare la parola" si configura come impegno di condotta, egli prospetta una più attenta considerazione della
all'estero e il notaio sia chiamato a ricevere la procura dalla società veicolo (SPV) al servicer, egli non sarà obbligato a seguire la procedura di
egli riassume le difficoltà teoriche determinate dal particolare campo di riferimento delle relazioni industriali e, più in generale, delle scienze
dell'irrogazione di una sanzione che, seppure proposta dalle parti, non può non significare che egli si sia convinto della sussistenza della responsabilità
il venir meno della legittimazione del creditore, la cui domanda originaria diviene conseguentemente improcedibile (se egli non vanti altro titolo per
porre a carico di un soggetto un onere probatorio che egli non sia in grado di assolvere non trattandosi di un fatto a lui riferibile; infatti mai un
il promissario acquirente. In virtù dell'effetto prenotativo che si determina in forza di tale trascrizione, egli vede ora prevalere, come emerge
decadenza, nel momento in cui egli abbia compiuto tutte le formalità richieste dalla legge che non sfuggono alla sua disponibilità e controllo. Sarebbe
extracontrattuale del terzo contraente con il promittente, qualora egli fosse a conoscenza o abbia volontariamente compartecipato all'illecito. Per la
fortuna economica non gli impediva di essere un benefattore e che egli, come i Magi, si prosternava ai piedi di Dio, offrendogli le proprie ricchezze.
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di un’arte ancora legata ad un apprezzamento connesso al valore intrinseco dei materiali usati e all’ostentazione di lusso. Egli sosteneva che per
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Fredi (fig. 112). Ma è illuminante il fatto che egli non si sia neppure lontanamente sognato di lasciarsi contaminare dalle cadenze stilistiche del
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, intende sottolineare il ruolo chiave di Costantino nel favorire la diffusione del Cristianesimo nell’impero romano, tanto che egli è considerato dalla
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’iscrizione con la sua mano destra. Egli è rappresentato nell’atto di declamare l'epigramma. Il vero soggetto è dunque il Platina che, al cospetto dei
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soprattutto da Piero della Francesca, che dedicò alla prospettiva un importante trattato: il De prospectiva pingendi. Melozzo, che fu anch’egli un
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nella celebre Camera pietà o Camera degli Sposi, che egli affrescò nel Castello di San Giorgio a Mantova (1465-74), rappresentando sulle pareti
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trova a fare pochi passi e ad arrivare in un battibaleno davanti alla statua, che in realtà si rivela di proporzioni assai più modeste di quanto egli
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e maestro della prospettiva che fu Piero della Francesca. Egli poi si spostò in Lombardia, dove assorbì la lezione di Mantegna e di altri protagonisti
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dal basso, purché resti immobile in un punto preciso della navata. Se egli invece si muove, ovviamente, la finzione cessa di produrre la sua magia
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capacità tecniche, tanto da esser stato capace, diversamente dal suo concorrente, di fondere la propria formella in un unico pezzo. Egli, inoltre
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egli nutriva per le sue doti artistiche. Non a caso, quest’episodio è stato spesso rappresentato in pittura, specie nel corso del Rinascimento e in età
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sperimentali in cui egli riprodusse, rispettivamente, il Battistero fiorentino, ripreso fedelmente stando davanti alla porta del Duomo, e Palazzo Vecchio
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presenti un centinaio di suoi dipinti di diverse dimensioni e anche vari suoi disegni quadrettati (figg. 138-139), che dimostrano come egli abbia
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, lo invitava ad andare a letto, preferendo restare a disegnare fino a notte fonda, tanto era l’amore che egli concepiva per «la dolce prospettiva».
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, senza molte pratiche, le settimane e i mesi in casa senza lasciarsi vedere. Et avvegnaché queste fussino cose difficili e belle, s’egli avesse speso
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di lamiera. In questo modo Paolo si assicura un’accentuata resa prospettica dei vari piani di profondità. Egli agisce un po’ come un intarsiatore, che
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zappatore («arebbe voluto, come faceva dell’opere che zappavano nell’orto, che egli non avesse mai fermo il pennello»), a sollecitarlo di continuo a
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geniale scenografo. In alcune sue commedie egli si divertì a creare «effetti speciali» particolarmente impressionanti, fingendo incendi o inondazioni
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decisione dell’Angelico di accettare la proposta orvietana, che egli orientò in modo da approfittare dell'intervallo estivo nei lavori vaticani per dedicarsi
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, compiendo con essa quello che è ritenuto da sempre il suo massimo capolavoro. Oltre alle sei rimanenti vele della volta, infatti, egli dipinse sulle
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Durante il processo, di fronte alle perplessità suscitate dalla sproporzione tra il prezzo che egli aveva preteso per il Notturno e la rapidità con
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gruppo dei tre discepoli con cui si è momentaneamente appartato e quella sulla destra, dove egli prega inginocchiato. La scelta compiuta dal pittore
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parallelismo con quelli della scena mosaica che è di fronte. Egli ha disposto in modo che la fastosa sala ottagonale in cui ha ambientato l'Ultima Cena si apra
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», verso la quale Mosè ha guidato il suo popolo in fuga dall’Egitto, ma dove egli apprende che non potrà tornare perché sarà ghermito dalla morte prima di
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due figli; l’altro sta inerpicandosi in cima alla scala, è anch’egli vestito di verde e ha gli stessi riccioli biondi del fratello. Il Pontormo gioca
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finalità espressive nella reiterazione della figura di Betsabea compiuta da Salviati? Perché egli, in questo modo, dilata ad arte i tempi di lettura dell
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continua» ed ogni altro analogo espediente per intrappolare la durata temporale. Il suo approccio è diametralmente opposto a quello tradizionale. Egli
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, definendo la prima «arte dello spazio» e la seconda «arte del tempo». Anch’egli insiste sulla «staticità situazionale» delle arti visive, che non possono
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pittore greco Timomaco, la Follia di Aiace, che è per l’appunto uno degli esempi dall’Antico citati da Lessing per chiarire cosa egli intendesse per
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, lascia appena trasparire sulle labbra «il disprezzo e lo sdegno che egli in sé richiude, gli dilata le narici e sale all’altera fronte, ma resta
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quadri di storia nutriti di nobili messaggi edificanti. In particolare, egli propone come modello figurativo e «bella invenzione» cui ispirarsi il
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singolare potere di infondere una magica vitalità negli idoli cui egli era capace di dar forma.
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, finisce per non riconoscerlo quando egli appare davanti a lei sotto le mentite spoglie di un mendicante (fig. 20). Il capo coperto da un velo, il mento
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quale egli fissava le sue osservazioni, imitando attentamente tutto ciò che vedeva, non limitandosi alla superficie delle cose, ma indagandole in
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artistica, tenuta all’Institut parigino nel 1821. In essa, egli prende ad esempio delle facoltà creatrici del genio «cet austère chef-d’œuvre», in cui
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sinistra verso destra e non da destra verso sinistra. Anch’egli paga il suo tributo a Puvis, modello ammiratissimo di una pittura allegorico
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modo paragonare a quello attuale di «Soprintendente alle antichità». In particolare, egli chiede di poter realizzare una dettagliata mappa della Roma
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notizia dell’incarico ricevuto, Raffaello definiva con manifesto orgoglio di essere stato messo a capo di quella che egli definisce «la più gran fabbrica
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consistenza tridimensionale: egli appare come una sorta di cadavere disidratato, che aderisce completamente al legno della croce, pur tenendo gli occhi
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sostenere che egli non avesse nessuna consapevolezza tecnologica di ciò che stava facendo. Ciò è smentito, tra l’altro, da un suo scritto del 1857 nel
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