di Liechtenstein fece dipingere ad un pittore di genio, forse il boemo Venceslao, quel Ciclo dei Mesi, che è uno dei massimi capolavori del Gotico
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profondità spaziale. La scena che Masaccio è stato incaricato di dipingere comporta, ovviamente, un tono altamente drammatico, diversamente da quella
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fiorentino Giotto, come riassume efficacemente la formula coniata da Cennino Cennini, che lo indica come «colui che rimutò l’arte del dipingere di greco in
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trasferita sulla tavola da dipingere, poggiandovi sopra il foglio da disegno e «lucidandone» le linee con la conseguente inversione dell’immagine vergata
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». Il tutto, sarà poi a sua volta «lucidato» sulla tavola o sulla tela da dipingere.
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’intersezione della piramide visiva, ossia il quadro da dipingere, è sostituita dal telaio a cui è incernierato lo «sportello». Per azionare il
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, per poi trasferire il tutto, mediante «lucidatura», sulla tela o sulla tavola da dipingere.
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cui non attribuivano particolare importanza o quando, pur nell’ambito di una commissione di rilievo, si trovavano a dipingere in zone relativamente
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, passioni. Dipingere un «quadro di storia» comporta la padronanza della prospettiva e dell’anatomia, nonché la capacità di approfondire e narrare
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Botticelli. Infatti, come avrete sicuramente già capito, a quest'ékphrasis dell’Alberti, il cui scopo era esortare gli artisti a dipingere quadri che
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Questo processo giottesco di rimutare come scrisse Cennino Cennini «l’arte del dipingere di greco in latino» fu in realtà potentemente influenzato
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la tissotropia a togliere fascino al rossetto e all’effimero quadro che con esso sapientemente le donne sanno dipingere sulle proprie labbra.
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